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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Elezioni a Faenza, si va al ballottaggio: Malpezzi sotto il 50%, Lega Nord secondo partito

A Faenza la scelta del sindaco è rimandata di due settimane. Nessuno dei candidati che correvano per il posto di primo cottadino è riuscito infatti a raggiungere il traguardo del 50% dei voti. Per questo il sindaco uscente Giovanni Malpezzi dovrà vedersela al ballottaggio con il candidato della Lega Nord Gabriele Padovani

A Faenza la scelta del sindaco è rimandata di due settimane. Nessuno dei candidati che correvano per il posto di primo cottadino è riuscito infatti a raggiungere il traguardo del 50% dei voti. Per questo il sindaco uscente e ricandidato del Pd Giovanni Malpezzi dovrà vedersela al ballottaggio con il candidato della Lega Nord Gabriele Padovani, che ha battuto l'altro candidato di centro-destra e quello del Movimento 5 Stelle.

Malpezzi ha avuto 11.528 voti, il 45% dei voti validi (il Pd ha segnato il 36,1% e la lista d'appoggio "Insieme per cambiare" il 6,8%). Padovani arriva al ballottaggio con un 20,3% dei voti, pari a 5.211 voti (il 15,2% con la croce barrata sul simbolo della Lega Nord e il 4,3% con la lista d'appoggio "Padovani sindaco". Il voto disgiunto ha portato meglio a Padovani che a Malpezzi: il candidato sindaco del Carroccio, infatti, ha preso sul suo nome circa 300 voti personali in più della somma delle sue liste, Malpezzi invece 150 voti in più.

Tra gli altri partiti c'è da rilevare il Movimento 5 Stelle, con Massimo Bosi, al 14,4% (3.695 voti) e la lista di sinistra "L'Altra Faenza" che candidava Edward Jan Necki al 5,5% dei voti. Tutti gli altri si assestano al 4% o sotto, quindi con circa un migliaio di voti: Alessio Grillini della lista "Io Faentino" (1.030 voti); Tiziano Cericola delle forze di centro-destra coalizzate (Forza Italia, An e altre liste) che totalizza un modesto 4%; Forza Nuova con Mirco Santarelli al 3,4%. Chiudono le liste di contrasto al piano sosta in centro all'1,9% e il comitato Faventia all'1,4%.

Tra i vincitori di questa tornata elettorale si possono annoverare la Lega Nord, che vede incrementato il proprio risultato rispetto alle ultime elezioni e la lista della sinistra radicale "L'altra Faenza". E' probabile che siano queste le due forze che abbiamo drenato maggiormente voti dal partito di maggioranza, il Partito Democratico. Deludente, ma in tenuta, il risultato del Movimento 5 Stelle, che come nell'ultima tornata elettorale si conferma lontano dall'exploit delle elezioni Politiche del 2013. In crisi nera, invece, il centro-destra, che collettivamente tra tutti i partiti di riferimento (esclusa la Lega Nord) tocca a mala pena il 4%. Come sempre, tuttavia, le dinamiche di un voto locale non sono sovrapponibili a quelle di un voto nazionale.

MORRONE - “Non posso che dirmi soddisfatto - afferma Jacopo Morrone, vicesegretario nazionale della Romagna della Lega Nord -. Un grande risultato a Faenza, dove la Lega porta il Pd al ballottaggio per la prima volta. Davanti abbiamo il ballottaggio a Faenza, ma soprattutto l’obiettivo di consolidare i nostri risultati positivi con una continua attività sul territorio. Una grande responsabilità che ci assumiamo con entusiasmo e spirito di servizio. Più in generale, guardando agli ottimi risultati raggiunti in molte regioni - ha aggiunto Morrone – sono convinto che gli elettori abbiano premiato la buona amministrazione dove eravamo al governo, come in Veneto, poi le nostre proposte politiche, la coerenza e la chiarezza con cui sono portate avanti e il coraggio di parlare senza reticenze e senza bizantinismi”.

AFFLUENZA. Il primo partito virtuale è quello del "non voto". Rispetto al 2010 l'affluenza è calata del 17%, un dato di disaffezione e nuova indifferenza. Ad influire presumibilmente il lungo ponte del 2 giugno, con molti faentini che hanno scelto di approfittare della festività di martedì per una breve vacanza. Nel 2010, quando venne eletto Giovanni Malpezzi come primo cittadino, votò il 76,47% degli aventi diritto al voto. Va ricordato però che le urne erano aperte anche il lunedì dalle 7 alle 15 e che nelle stesse giornate si votava anche per le elezioni regionali. Alle 12 di domenica aveva espresso la propria preferenza il 18,63% degli aventi diritto, percentuale salita alle 19 al 43,83%, fino al definitivo di domenica sera al 58,95%.

LE ELEZIONI DI 5 ANNI FA. Nel 2010 finì diversamente. Malpezzi, che era alla sua prima candidatura, venne eletto sindaco al primo turno con il 54,1% dei voti (in totale 18.403). In quell'occasione barrarono il simbolo del Pd il 40,8% dei votanti. Gian Carlo Minardi portò il centro-destra nel suo complesso al 31,6% dei voti, con la Lega Nord al 12,8% e il Popolo della Libertà al 15,5%.

IL COMMENTO DI FORZA ITALIA - "Che Faenza non sarebbe stata un successo era prevedibile, nonostante l’impegno di un candidato sindaco, Tiziano Cericola che ho ritenuto più che credibile fin da subito, non si è riusciti a compiere un reale rinnovamento - esordisce Massimo Palmizio -. Troppe liste, ben 13, di cui 5 riconducibili all’area di centro destra. La lista con il simbolo Forza Italia troppo pasticciata, dove la vecchia dirigenza ha scelto di inserire tutti i simboli anche quelli che non portavano un contributo fattivo. In ogni caso il risultato delle comunali non si discosta di molto da quello delle scorse regionali che hanno visto impegnate le medesime persone. Sono grato a tutti per l’impegno profuso, ho incontrato  persone  da far crescere  ma ritengo sia giunto il momento che altri facciano un passo indietro. Dove abbiamo avuto il coraggio di rinnovare come in provincia di Parma i risultati si sono visti. Si inizierà una fase nuova con la consapevolezza che c’è tanto lavoro da fare".

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