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Cronaca

Tra indagini e inclusione: nasce "Inscape", il gioco romagnolo che abbatte le distanze

Una nuova esperienza di gioco che abbina escape room, caccia al tesoro, luoghi della nostra regione e storie popolari

L'Emilia Romagna diventa l'ambientazione per un gioco fatto di sfide, enigmi e inclusione. Lo fa grazie a "Inscape", un'idea del bolognese Luca Errani e sviluppata dai ravennati Christian Rivalta e Gabriele Mari, educatori ludici della Cooperativa La Pieve. "Inscape" rappresenta un'esperienza di gioco in rete ingegnosa e intuitiva, ma ancor prima inclusiva.

Il gioco riprende infatti le modalità delle escape room, sia fisiche che virtuali, e delle tradizionali cacce al tesoro, abbinando le possibilità offerte dalla Comunicazione Aumentativa Alternativa (Caa) che permette a tutti i giocatori di risolvere gli enigmi attraverso interventi e suggerimenti graduali. La novità viene presentata domenica 14 marzo durante l'evento online "Yes! Il Festival delle Potenzialità", ma a spiegarci di cosa si tratta ci pensa lo sviluppatore del gioco, Christian Rivalta.

Christian, come nasce il gioco "Inscape"?
L'idea nasce dalla nostra passione per il gioco come strumento educativo. Durante l'ultimo lockdown abbiamo avvertito l'esigenza di trovare giochi da fare online per essere vicini nonostante la distanza e di riuscire a farli anche con persone disabili. Quindi è nata questa idea che affianca le esperienze sia dell'escape room che della caccia al tesoro. Abbiamo reso questa idea inclusiva anche grazie alla traduzione in Caa, con immagini assimilabili da  parte di tutti e rende la pagina fruibile a persone con disabilità che possono giocare e collaborare all'interno di stanze virtuali.

In cosa consiste il gioco?
Si parte con la storia di due ragazzine, Giorgia e Martina, che trovano una lettera che le porterà a confrontarsi con un mistero e con un viaggio nella città di Bologna che si intreccia a una storia popolare. Il gioco dà a tutti la possibilità di gareggiare ad armi pari. Può essere un strumento per continuare a collaborare anche a distanza con i bambini e gli ospiti dei centri diurni.

A che pubblico è rivolto "Inscape"?
A tutti. La connotazione è adatta ai bambini come tipologia di enigmi, ma serve anche una certa attenzione per la risoluzione degli enigmi, perciò sarà utile l'intervento di un adulto o di un adolescente. E questo dona a Inscape la dimensione del gioco di famiglia.

Cosa occorre fare per giocare?
Si dovrà accedere al sito, che presentiamo domenica 14 marzo, e registrarsi alla piattaforma.

Cosa si può apprezzare dell'ambientazione emiliano-romagnola?
Il gioco entra nella storia del territorio. La prima avventura è ambientata a Bologna. Sarà una maniera per andare ad ammirare anche alcuni palazzi storici e luoghi della città che, quando sarà permesso, si potranno tornare a visitare di persona. Ma abbiamo previsto anche future avventure che saranno ambientate a Ravenna e in altre località.

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