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Cronaca

Giornata contro la violenza sulle donne, Ravenna ricorda le sue vittime

Si è svolta venerdì nella Piazzetta Serra di Ravenna la manifestazione promossa da Linea Rosa per la commemorazione delle vittime ravennati nell'ambito della giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Si è svolta venerdì nella  Piazzetta Serra di Ravenna la manifestazione promossa da Linea Rosa per la commemorazione delle vittime ravennati nell'ambito della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Era presente anche il sindaco Fabrizio Matteucci: “Anche quest’anno abbiamo accolto la richiesta di Linea Rosa: la bandiera della nostra città  a mezz’asta esposta dal balcone del  Municipio è il simbolo che abbiamo scelto per dire che questa è una giornata di lutto anche per la  nostra comunità”.  

Giornata mondiale contro la violenza sulle donne



“Nella Piazzetta  Serra dove due anni fa abbiamo collocato  l’opera   creata dagli studenti dell’artistico,  ricorderemo  tutte le vittime ravennati – ha ricordato Matteucci -. Ravenna non è un’isola felice.  Nel 2010 Linea Rosa ha accolto 465 donne che hanno subito la violenza maschile. I colpevoli sono i mariti (43 per cento), il compagno convivente (19,9 per cento),  un familiare  (11,6 per cento).  Il rapporto elaborato dalle volontarie della  Casa delle Donne di Bologna  ci racconta che  nel 2010, in Italia,  sono  state uccise  127 donne, il 6,7 per cento  in più rispetto al 2009”.
 
“Anche in questo caso la  relazione tra vittima e assassino è strettissima. A uccidere sono i mariti (22 per cento), gli ex (23 per cento), i compagni o conviventi (9 per cento), i figli (11 per cento) e i padri (2 per cento) – ha proseguito il primo cittadino -. Questi dati offrono lo  spaccato doloroso di una società ancora intrisa profondamente da una cultura sbagliata fondata sull’altrettanto profondamente errata  convinzione che l’appartenenza al genere femminile sia  sinonimo di inferiorità”.

“Giornate come questa – ha aggiunto Matteucci - sono importanti perché stigmatizzano in modo fermo e convinto questa barbarie stimolandoci a  lavorare per fare crescere la cultura del rispetto delle differenze. L’ intolleranza e la  violenza nei confronti delle donne è alimentata  dall’ignoranza, dalla perdita di valori ideali e morali oltre che  ‘da un allontanamento spesso inconsapevole – come ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – dai  principi su cui la nostra Costituzione ha fondato la convivenza della nazione democratica'”.

“Per quel che ci riguarda, cerchiamo di perseguire questi principi introducendo nelle nostre  politiche locali un approccio di genere,  attraverso progetti ed interventi diversificati  rivolti  al superamento di stereotipi culturali ancora fortemente radicati nella nostra società  che sono causa di disuguaglianza fra donne e uomini”, ha concluso.

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