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Cronaca

Il ponte mobile chiude per controlli. Intanto Ancisi chiede le dimissioni di Di Marco

Da lunedì sera alle 21 fino alle prime luci dell'alba di martedì, intorno alle 5.30, è stata disposta l'interruzione del traffico veicolare sul ponte stesso per verifiche tecniche

Dopo il malfunzionamento di domenica al ponte mobile di Ravenna, lunedì mattina si è svolta un'ispezione alla presenza di tutti i soggetti, sia interni che esterni all’Autorità Portuale di Ravenna, per chiarire le cause dell'accaduto. Da lunedì sera alle 21 fino alle prime luci dell'alba di martedì, intorno alle 5.30, è stata disposta l’interruzione del traffico veicolare sul ponte stesso per verifiche tecniche. E' stata emanata un’ordinanza che istituisce temporaneamente il divieto di transito per tutti i veicoli, eccetto il traffico locale, nei tratti di via A. Monti compresi fra il Ponte Mobile e la rotonda Finlandia, fra il Ponte Mobile e rotonda Belgio e nelle vie D’Alaggio e Manfredi a Ravenna.

Per chi si sposta in direzione in direzione sud-nord è consigliato percorrere Via Trieste (nel tratto e nella direzione da Rotonda Danimarca a Via Candiano), Via Candiano (nel tratto e nella direzione da Via Trieste a Via Darsena), Via Darsena (nel tratto e nella direzione da Via Candiano a Via Antico Squero), Via Antico Squero, Via Montecatini e Via delle Industrie (nel tratto e nella direzione da Via Montecatini a Rotonda Belgio). Per chi proviene dalla direzione opposta via delle Industrie (nel tratto e nella direzione da Rotonda Belgio a Via Darsena), Via Darsena (nel tratto e nella direzione da Via delle Industrie a Piazza Caduti sul Lavoro), Piazza Caduti sul Lavoro, Via Trieste (da Piazza Caduti sul Lavoro a rotonda Finlandia).

Nel frattempo il mondo politico continua a discutere del guasto. Il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, ha presentato una question time al sindaco, che sarà discussa giovedì prossimo, nella quale vengono tra l'altro chieste "le dimissioni del presidente dell’Autorità portuale per responsabilità oggettiva e (dato che la mancata apertura del ponte mobile avviene da quando egli stesso è in carica) soggettiva". Anche Alberto Ancarani di Forza Italia ha presentato un'interrogazione nella quale si chiede di "chi sia la responsabilità per la mancata apertura del ponte mobile" e "quali iniziative l'amministrazione intenda adottare affinché il ponte mobile possa funzionare correttamente in tempi brevi".

Risponde da parte sua Di Marco: "Risponderò nelle sedi competenti a tutte le domande relative al ponte mobile. Prime tra tutte risponderò a quelle contenute nell’esposto del Consigliere comunale Alvaro Ancisi all’Autorità Nazionale Anticorruzione se quest’ultima me lo richiederà. Cosa che ad oggi, ad oltre tre mesi dall’esposto che il Consigliere Ancisi dice di avere presentato, non è ancora accaduta. Non accetto però di essere accusato di “offese personali e turpiloquio” nei suoi confronti dal momento che ciò che ho detto ieri in occasione della conferenza stampa tenutasi in Autorità Portuale è ciò che oggi ribadisco e confermo: ho rimandato la richiesta di dimissioni al mittente, chiedendo le dimissioni di Ancisi stesso. Se questa è una offesa, allora, forse, il primo a offendere non sono stato io. Rispetto a quelle che Ancisi definisce “minacce di querela”, preciso che, dopo aver incontrato i miei legali, che stanno preparando l’esposto alla Procura di Ravenna in relazione al presunto sabotaggio al ponte mobile, ho deciso di non procedere. Tengo però a precisare che il comunicato di domenica scorsa del Consigliere comunale Ancisi che lascia “intendere” presunti ed occulti accordi tra l’Autorità Portuale di Ravenna, definita “porto delle nebbie”, e CMC, è non solo diffamante ma infamante ed è per questo che ho chiesto e torno a chiedere le dimissioni di Ancisi ”.

Francesca Santarella, del Movimento 5 Stelle, parla di "figuraccia memorabile". "Un’Amministrazione ed un’Autorità Portuale che vogliano ritenersi degne di questo nome e non prendere per i fondelli i cittadini ammetterebbero che questo ponte non è in alcun modo utilizzabile se non, immobile, per il traffico carrabile come avviene attualmente - evidenzia l'esponente pentastellata -. Ammetterebbero che il progetto è completamente sbagliato e che, se davvero si vorrà far rivivere la darsena attraverso l’apertura del Candiano alle imbarcazioni, il ponte andrà smantellato, riprogettato e ricostruito. Magari da altri progettisti e da altre imprese. Altro che nuovo tempo e nuovi denari buttati nella manutenzione o nelle indagini".

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