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Cronaca Cervia

Il presidente della Cooperativa Bagnini di Cervia lascia l’incarico

Danilo Piraccini: "rinuncio a un onore per lavorare a un vantaggio. È un fatto di rispetto per i soci”

Il comparto balneare sta attraversando un momento storico preoccupante, perché la Corte di Giustizia UE potrebbe bocciare le possibili proroghe delle concessioni balneari italiane sulla base della direttiva europea Bolkestein, prevedendo gare competitive per aggiudicarle. Si è dunque nelle fasi decisive, per non dire finali, di una vicenda che da tempo preoccupa gli imprenditori balneari, che vedono crescere sempre più le possibilità di dover affrontare l’evidenza pubblica. 

La Cooperativa Bagnini di Cervia, da tempo, sta affrontando l’argomento, ricercando e proponendo soluzioni alle possibili conseguenze che possono scaturire in caso di applicazione effettiva della legge europea.
In questa delicata fase, in cui gli scenari futuri non sono ancora del tutto prevedibili, data l’eccezionale unicità di una  direttiva dalle caratteristiche del tutto peculiari, si è reso necessario delineare un ruolo altrettanto specifico, che garantisca disponibilità totale e assunzione di responsabilità sul tema. Per questo motivo il presidente della Cooperativa Bagnini di Cervia Danilo Piraccini ha ricevuto il consenso dal Consiglio di Amministrazione della Cooperativa stessa ad assumere un nuovo incarico tramite il conferimento di una delega speciale e necessaria, al fine di generare risposte a tutela dei soci nei confronti della direttiva Bolkestein.

La Cooperativa già, da tempo, ha iniziato un percorso di analisi del tema, lavorando a un progetto molto articolato che si basa su tre pilastri già resi pubblici: due studi di Nomisma sul valore del sistema cervese e una ricerca della società Travel Appeal sulla web reputation delle spiagge di Cervia. Il fine ultimo del progetto si pone l’obiettivo di trovare una soluzione che non solo permetta alle imprese balneari di superare le difficoltà della direttiva europea, ma che contribuisca a migliorare l’offerta turistica della città.

L’azienda oggi si presenta più solida grazie a una compagine sociale unita sugli obiettivi e sui programmi, in ordine con la realizzazione di tutti i progetti programmati negli ultimi anni, innovata nei servizi e collocata tra le spiagge più organizzate d’Italia, rappresentativa ormai di un modello che viene consultato dalle altre realtà italiane come esempio di buone pratiche, grandi progetti e innovazione. La Cooperativa ha inoltre contribuito attivamente a progetti pubblici rivolti a tutta la comunità cervese, per ultimi l’impegno straordinario al contrasto del fenomeno dell’abusivismo commerciale e la rinascita della pineta di Pinarella e Tagliata. Sotto il profilo finanziario–economico ha ottenuto per il quinto anno consecutivo un utile di bilancio, ha rafforzato gli indici di solvibilità a tutela del credito e implementato opportuni accantonamenti a sostegno dei nuovi progetti e a difesa dei propri soci. Anche ciò permetterà di favorire il conseguimento degli obiettivi che la Cooperativa si è data per affrontare la Bolkestein.
In questo clima favorevole e in considerazione delle tematiche accese dalla direttiva il presidente Piraccini e il CdA hanno ritenuto necessario modificare l’attuale governance della Cooperativa, cercando di perfezionarne l’assetto a fronte delle inevitabili  sfide che la spiaggia di Cervia dovrà affrontare. Tutto ciò ha portato Piraccini, dopo un’attenta quanto sofferta valutazione a rinunciare alla sua carica, ma non al principio che sta alla base della presidenza di una cooperativa, cioè il bene comune dei soci che oggi è di fatto minato dalla legge europea. Era quindi inevitabile suffragare la scelta delle dimissioni a favore di un impegno dovuto.

“Dopo avere svolto le consultazioni necessarie con il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa e con i leali ed efficaci collaboratori dell'ufficio – spiega Piraccini - ho concluso che per poter continuare il lavoro iniziato qualche anno fa, quando si prese atto dell’applicazione della normativa europea, c’era bisogno della creazione di questo ruolo. Siamo nell’ultimo miglio e non c’è spazio per altro. Rinuncio a un onore per lavorare a un vantaggio, il vantaggio che i soci e la spiaggia di Cervia devono prendersi sulla Bolkestein per riscattare il diritto al futuro dell'impresa e della propria professionalità. Per questo è stato inevitabile riconsegnare la carica di presidente al CdA a fronte di un mandato speciale che mi permetterà fra l'altro, di dedicare ogni energia al compimento dei progetti non ancora ufficializzati. È un fatto di rispetto per i soci, il breve tempo rimasto per avviare la soluzione è limitato. Insieme a tutta la “squadra”, abbiamo deciso di dare priorità all'agenda Bolkestein, garantendo al tempo stesso gli standard qualitativi delle attività e dei servizi erogati. Tutte le competenze e le professionalità restano patrimonio del CdA e dei soci. Un avvicendamento che ci renderà ancora più forti e competitivi”.
 

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