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Cronaca

Il viaggio da Londra a Gerusalemme di un "pigro" camminatore ravennate

Un viaggio a piedi da Londra fino a Gerusalemme con un insolito fine "estetico": è l'avventura che ha intrapreso Elia Tazzari, un ragazzo di 26 anni di Savio che ha dedicato la vita al cammino e che ha già le idee chiare anche sui suoi viaggi futuri

Un viaggio a piedi da Londra fino a Gerusalemme con un insolito fine "estetico". E' il progetto che ha intrapreso, il 26 aprile scorso, Elia Tazzari, un ragazzo di 26 anni di Savio. "Questo viaggio corona sei anni di cammino e attività escursionistica, ma in qualche modo è anche un nuovo inizio", racconta Elia, che nel 2011 ha fondato il "Sentiero degli dei", un progetto escursionistico che vede la camminata come puro atto estetico utile alla narrazione di una collettività. Elia è partito da Victoria Station, a Londra, e ha in programma di arrivare a Gerusalemme il 29 agosto, attraversando sei paesi in poco più di quattro mesi e percorrendo oltre 3000 chilometri solo sulle sue gambe. "Ho iniziato a programmare questo viaggio a febbraio 2016. Volevo percorrere la via Francigena, ma rendendo questo cammino "classico", che oggi è una sofisticazione turistica, più suggestivo, collegando due grandi capitali. Così mi è venuta l'idea del collegamento Londra-Gerusalemme: mi è subito "suonato bene", mi scatenava suggestioni positive. Lo faccio con un fine squisitamente estetico: credo che questo viaggio sia il più grande progetto artistico della mia vita".

Da Londra Elia ha raggiunto Dover passando per Canterbury. Da lì si è imbarcato per Calais e ha attraversato Laôn, Reims, Mormant, poi ha raggiunto Losanna, in Svizzera, e ha proseguito valicando le Alpi al passo del Gran San Bernardo per arrivare ad Aosta. Ha continuato a scendere attraversando il pavese e ora si trova nel tratto più vicino a casa, tra l'Emilia e la Toscana, da cui poi raggiungerà Roma, Benevento, Santa Maria di Leuca e Brindisi, da dove si imbarcherà in areo fino a Tel Aviv. Prima di raggiungere Gerusalemme passerà da Nazareth, Gerico e attraverserà il monte Tabor.

Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, Elia in realtà potrebbe essere definito un "camminatore pigro". "Prediligo sempre il risparmio di chilometri - continua Elia - per cui faccio anche lunghi tratti di strada asfaltata poco "romantica", come si faceva in antichità. Ogni chilometro mi pesa, quindi capita anche che passi a poca distanza da siti di interesse ma non mi fermi a visitarli. E' un viaggio molto lungo, quindi non avrebbe senso fare così". Dopo una laurea in Lettere all'Università di Ferrara, Elia ha intrapreso l'attività di agricoltore nell'azienda di famiglia. "Tutte le energie e i soldi che guadagno con il mio lavoro li investo in questo progetto, che ha assorbito tutte le mie altre "velleità" artistiche, dalla scrittura alla musica". 

Il primo viaggio a piedi di Elia risale al 2011, quando ha percorso la via degli Dei da Bologna a Firenze (da cui è poi nato il progetto "Sentiero degli dei"). L'anno successivo Elia ha camminato lungo la via dei Santuari da Bologna a Prato e il coast to coast italiano da Portonovo ad Albinia. Nel 2015 è partito da Classe per arrivare a Camaldoli percorrendo il cammino di San Romualdo e, nel 2016, è arrivato a Chiusi della Verna partendo da Rimini e da Piancaldoli sul Sillaro è giunto fino alla sorgente del Tevere. "Durante questi viaggi si sono intrecciate tante storie con i miei compagni di cammino - racconta Elia - Si assiste alla nascita di una micromitologia narrativa". I viaggi di Elia, infatti, sono aperti a chiunque voglia partecipare, ma ci sono regole precise a cui attenersi: "Chi partecipa accetta di entrare a far parte nella storia di questo progetto e deve essere disponibile a farsi filmare e fotografare". 

In questo lungo viaggio da Londra a Gerusalemme, Elia viaggia solo con uno zaino e una videocamera. "Ormai, dopo i primi tentativi, ho capito come ottimizzare i carichi - racconta ironico Elia - Per dormire, invece, dipende molto dai Paesi. In Italia ho trovato una grande rete per camminatori francigeni, c'è un grande incremento di ostelli laici o religiosi a offerta libera e che non hanno nulla da invidiare a un albergo a quattro stelle. Ci sono anche in Svizzera, ma hanno costi proibitivi. In Francia, invece, è un disastro: lungo il mio cammino ho percorso decine e decine di chilometri senza incontrare una persona, un bar, un supermercato; infatti sono stato costretto a dormire in hotel e bed & breakfast. E' stato difficile anche "mentalmente", perchè i camminatori hanno un gran bisogno di ricevere incoraggiamenti, di "pacche sulla spalla". In Italia, invece, le persone che ho incontrato sono state gentilissime, anche se quando racconto loro il mio progetto molti si spaventano alla parola "Gerusalemme", città percepita come pericolosa".

Elia ha già le idee molto chiare sul suo futuro. "Quando tornerò realizzerò un film montando i video che ho girato, ma quello resterà "personale". Realizzerò invece un libro fotografico che diventerà pubblico e farò un incontro, patrocinato da Romagna Trail, ai giardini pubblici di Ravenna a ottobre, nell'ambito della manifestazione "Itinera". Inoltre ho in programma di registrare come associazione culturale il "Sentiero degli dei". Per i prossimi viaggi, invece, ho già definito tutto: negli anni pari esplorerò la Romagna e l'Italia, in quelli dispari l'estero. Nel 2018 affronterò la risalita del Po e il cammino di San Vicinio tra Romagna e Toscana, mentre nel 2019 percorrerò la via Romea Germanica, partendo dalla Germania del nord e arrivando fino a Roma percorrendo la costa adriatica". 

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