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Cronaca

L'abusivismo non conosce limiti, "ma a pagare sono i commercianti onesti"

Chi vende? Sempre le stesse persone (merce in sacchi anche nelle auto parcheggiate sullo stradello dietro i bagni), conosciute alle forze dell'ordine, segnalate diverse volte gli scorsi anni: senegalesi, magrebini e l'immancabile signora "Maria"

"Roba italiana, venditore marocchino, prezzo cinese". "Questo è il motto e lo slogan che ho udito questa mattina, in quello che sta diventando sempre di più il mercatino abusivo della domenica, fra le scogliere fra i Bagni Perla e Pelo a Punta Marina e la prima torretta del bagnino di salvataggio, spiaggia libera (demanio della Stato), direzione Marina di Ravenna. Questa mattina alle 10.00, 12 postazioni, sulla sabbia, tavolini e porta abiti".

A parlare è Giulio Bazzocchi, esponente di Lista per Ravenna, che ancora una volta si focalizza sul problema dell'abusivismo commerciale, particolarmente accentuato nella zona del litorale ravennate.

Abusivismo in spiaggia (foto di Giulio Bazzocchi)

"Chi vende? Sempre le stesse persone (merce in sacchi anche nelle auto parcheggiate sullo stradello dietro i bagni), conosciute alle forze dell'ordine, segnalate diverse volte gli scorsi anni: senegalesi, magrebini e l'immancabile signora "Maria", che come lei afferma, lavora tutto giugno, per poi andare in ferie. Risiede a Punta Marina da più di 10 anni.
Vendono, in barba a qualsiasi ordinanza, protocollo e controllo"

"Continuiamo a tollerare, venditori "nostrani" e che fanno chilometri (come testimoniato dall'amico Luca Rosetti nei giorni scorsi: due venditori di Bergamo, che "alloggiano" nella pineta in principio di Viale C. Colombo), mentre facciamo le multe ai commercianti italiani, che versano in tasse il 70% allo Stato e che subiscono il commercio abusivo tollerato da decenni, perché non emettono uno scontrino da 1 euro. Questa è l'Italia, questa è Ravenna, che evidentemente continua ad andare bene ai più. Tutti in silenzio - tranne pochi noti -, mi raccomando…" conclude Bazzocchi.

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