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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Porto, concluso il dragaggio all'imbocco. Di Marco: "Continuo a lavorare"

Di Marco ha anche annunciato che non si dimetterà da presidente dell'autorità portuale, ma che continuerà a lavorare "per il bene del porto di Ravenna"

Conclusi i lavori di dragazzio all'avamporto di Ravenna. Lo ha annunciato il presidente dell'Autorità portuale, Galliano Di Marco, insieme al contrammiraglio Giuseppe Meli, comandante della capitaneria del capoluogo bizantino. I lavori, resi necessari dopo la mareggiata di febbraio, sono iniziati circa tre mesi fa e sono stati svolti dalla Dragaggi di Marghera. Complessivamente sono stati dragati 216mila tonnellate di sabbia di buona qualità, come certificato dall'Arpae. Il tutto è stato depositato in una delle aree a mare individuate dall'Autorità portuale con la gestione tecnica della Capitaneria di Porto. I lavori sono stati effettuati con l'ausilio della draga Gino Cucco.

L'opera ha permesso di riportare la profondità dell'imbocco del mare a 11,50 metri di profondità, con una profondità utile per il transito delle navi di 10,50 metri. Di Marco ha anche annunciato che non si dimetterà da presidente dell'autorità portuale, ma che continuerà a lavorare "per il bene del porto di Ravenna". Ha ribadito che il porto necessità di dragaggi frequenti, ragion per la quale è necessario porre le basi per un deposito di escavo, velocizzando le procedure burocratiche. Di Marco sta mettendo a punto un bando "innovativo" per il dragaggio, triennale o quinquennale, con il sistema "Trailing suction hopper dredger". Una draga non fissa ma a chiamata. Deadline entro due mesi per essere pronti in caso di necessita''. Il bando e'' stato presentato al ministero con le ipotesi di rimodulazione del Progettone per arrivare a un "pacchetto complessivo" di azioni, che comprende gli impianti di trattamento dei fanghi provvisorio e definitivo il presidente dell'autorità portuale ha evidenziato, rimarcato "la totale mancanza di confronto con gli enti locali", di esser in attesa di risposte dal Tavole Tecnico circa le proposte di sviluppo per il porto.

Dragaggio al porto di Ravenna (foto di Massimo Argnani)

Sul secondo mandato "ci conto", per "portare in Paradiso" il Candiano. Altrimenti "lascerei un lavoro a meta''". Di Marco non ha intenzione di mollare il suo ruolo, in scadenza i primi giorni di marzo, ne'' di darla troppo facilmente vinta a chi prima in citta'' l''ha voluto, salvo poi scaricarlo. Anche perche'' al tavolo tecnico del ministero dei Trasporti che si occupa del futuro dello scalo, il suo lavoro pare proprio non dispiacere. Ipotesi di rimodulazione del Progettone con la previsione delle casse di colmata a mare comprese. Piuttosto, sottolinea alla stampa illustrando i lavori di dragaggio dell''avamporto per liberarlo dal cosiddetto "mammellone" di sabbia causato da un mareggiata lo scorso febbraio, al tavolo "si chiedono il perche'' non ci sia confronto sul progetto con gli enti locali, ma un blocco".

E che i rapporti tra Ap e Palazzo Merlato siano tesi lo conferma la convocazione in contemporanea oggi di due conferenze stampa. Ma Di Marco, appunto, non si arrende e si attende intanto che gli sia accordata la prorogatio di 45 giorni prevista per legge. "L''hanno data a tutti", commenta, per cui in caso contrario "avrei un ripensamento anche sulla riforma che serve per cambiare verso", ricorre a uno slogan caro al Partito democratico, ridando un ruolo centrale al governo e ridimensionando quello degli enti locali. Finora dal ministero non e'' arrivata nessuna comunicazione, sottolinea, "ma se Delrio mi chiedesse di restare lo farei". I numeri d''altronde sono dalla sua parte: "Cresciamo in valore assoluto piu'' di Trieste e Venezia. Escluse le rinfuse liquide siamo un gigante", sottolinea Di Marco, nonostante "molto leggende, molta dietrologia e una delegittimazione inutile del porto". Certo ora sara'' "un''impresa" tenere questi livelli. Comunque "io non mi fermo e non me ne vado per i contrasti con l''amministrazione comunale". E a maggio, con la riforma approvata, la "messa cantata nei Comitati portuali" e la "municipalita'' portuale" saranno un ricordo. "E'' il Governo che deve gestire gli scali". (fonte Dire)

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