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Cronaca

'Lievitano' i canoni d'affitto a Ravenna: aumento fino al 10% per i bilocali

Per un monolocale si può arrivare a spendere fino a 550 per un monolocale e 650 per un bilocale, mentre per un trilocale in provincia si possono spendere in media 900 euro al mese

Ci sono le zone dove si spende di più e quelle dove si risparmia qualcosa, ma in generale i canoni d'affitto sono in aumento. E a Ravenna il mercato delle locazioni registra una decisa impennata. A dirlo sono i dati presentati dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa. A livello nazionale i canoni di locazione continuano a crescere, anche se a tassi inferiori rispetto al semestre precedente: si registra un +3,4% per i monolocali, +3,0% per i bilocali e +3,2% per i trilocali. A livello regionale Ravenna registra gli aumenti maggiori nei canoni di locazione nel primo semestre 2023: +8,8% per i monolocali, +10% per i bilocali e +7,3% (seconda in questo caso solo a Parma +7,8%).

In città i canoni più alti si rintracciano in centro storico, ma anche in borgo San Rocco e nel quartiere Galilei, dove si arrivano a spendere 500-550 euro al mese per un monolocale, 600-650 euro per un bilocale e 750 euro per un trilocale. Se si allarga lo sguardo all'intera provincia, i canoni più costosi si rintracciano a Cervia-Milano Marittima, dove al mese si spendono in media 600 euro per un monolocale, 700 euro per un bilocale e 800-900 euro per un trilocale. I prezzi più abbordabili nel Comune di Ravenna si rintracciano nel tratto periferico di via Vicoli (oltre la tangenziale) dove si spendono 300 euro al mese per un monolocale, 450 euro per un bilocale e 550 euro per un trilocale. In provincia invece i canoni più a buon mercato si rintracciano a Lugo est e periferia e a Russi con prezzi che si attestano sui 350 euro per un monolocale, 450-500 euro per un bilocale e 550 euro per un trilocale.

“Dopo il calo importante dei valori registrato nel 2020 a causa della diminuita domanda e aumentata offerta scaturite dalla pandemia, – afferma Fabiana Megliola, responsabile dell'Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa – continua l’andamento positivo iniziato nel 2015. Il mercato lamenta una preoccupante carenza di immobili dovuta al fatto che molti di essi sono stati affittati con contratti di lungo periodo durante la pandemia. Numerosi proprietari preferiscono gli short rent temendo un’eventuale morosità degli inquilini. Desiderano anche assicurarsi la possibilità di rientrare in possesso dell’immobile. A contribuire al rialzo dei valori anche l’inflazione e l’aumento della domanda alimentata da chi ha difficoltà di accesso al credito”.

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