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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Faenza

Maltratta e affama la moglie per anni: scatta l'arresto per marito-padrone

La Polizia di Stato del Commissariato di Faenza, Ufficio Anticrimine, nella giornata di venerdì ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di un cittadino italiano di anni 37, originario della Sicilia ma residente da anni nel circondario faentino

La Polizia di Stato  del  Commissariato di Faenza, Ufficio Anticrimine, nella giornata di venerdì ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di un cittadino italiano di anni 37, originario della Sicilia ma residente da anni nel circondario faentino, per le reiterate violazioni ad un provvedimento di allontanamento dalla casa dove aveva vissuto con la moglie e i figli emesso dall’Autorità Giudiziaria di Ravenna, che gli era stato notificato due mesi prima. In quel dispositivo veniva fatto divieto all’uomo di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla ex moglie, prescrivendogli di mantenere una distanza di almeno 500 metri. dalla casa famigliare. 

Il  GIP del Tribunale di Ravenna Farinella ha quindi accolto le risultanze delle indagini, coordinate dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Ravenna  Gargiulo, che hanno portato ai provvedimenti coercitivi. Le indagini risalgono agli inizi di giugno, quando la donna viene sentita da personale del Commissariato a seguito di una violenta aggressione subita ad opera del marito in relazione alla quale aveva dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso cittadino.

A seguito di quel primo incontro con la Polizia la donna trova il coraggio di raccontare quanto accadeva da tempo nella sua casa , ossia una serie di reiterate e gravi aggressioni fisiche e verbali, insulti, minacce di morte, umiliazioni e privazioni varie con le quali l’uomo maltrattava quotidianamente la moglie, spesso alla presenza dei figli minori, privandola anche dei soldi necessari per il sostentamento della famiglia, costringendola  a vivere in un clima di privazioni e a rivolgersi ai genitori per avere gli aiuti indispensabili per mangiare, e a denunciare l’uomo per tutti i soprusi che aveva dovuto subire nel tempo. Le informazioni acquisite e le indagine compiute dal personale del Commissariato, che ha raccolto anche diverse denunce presentate dalla donna presso i Carabinieri, hanno fatto emergere un quadro indiziario che destava preoccupazione per l’ incolumità della donna in relazione ai continui maltrattamenti subiti,  anche in presenza dei figli minori. In ordine a tali circostanze ritenute attendibili l’Autorità Giudiziaria competente ha emesso un primo provvedimento cautelare  che vietava all’uomo di avvicinarsi alla moglie nonché di comunicare anche telefonicamente con questa.  Si tratta di uno strumento di tutela introdotto recentemente,  dal nostro Codice Penale insieme all’art.612 bis CP, “ stalking”, proprio per tutelare non solo la vittima designata alla quale sono diretti gli “ atti persecutori”, ma anche la sua famiglia, gli eventuali figli minori presenti, spesso destinatari di violenza assistita, nonché la famiglia d’origine della vittima, i parenti, gli amici della stessa.

 

Nonostante tale misura cautelare gli fosse stata notificata circa due mesi prima, l’uomo aveva continuato a porre in essere i medesimi comportamenti violenti e minacciosi, che hanno determinato le autorità ad aggravare la misura cautelare in essere disponendone gli arresti domiciliari   a tutela della moglie-vittima e dei suoi figli.
 

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