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Cronaca

Mancano oltre 130 persone nell'organico della sanità a Ravenna, l'allarme della Cgil

"La mancata copertura della dotazione organica delle strutture sanitarie dell'Azienda Unica Romagna è divenuta intollerabile"

“La mancata copertura della dotazione organica delle strutture sanitarie dell’Azienda Unica Romagna è divenuta intollerabile, nel solo territorio di Ravenna le unità mai sostituite sono oltre 130. A poco valgono i ripetuti annunci di assunzioni da parte dell’Ausl perché le risposte sono lente e ancora insufficienti”. Cgil e Fp Cgil chiedono che la direzione aziendale intervenga immediatamente con soluzioni strutturali per aumentare il personale medico, infermieristico, operatori socio-sanitari e tecnici. 

“Il sistema sanitario si sta impoverendo, non solo nelle risorse economiche ma anche in quelle umane. Tutto ciò porta al rischio di incontrare seri problemi in termini di tenuta dei servizi ai cittadini e di garanzie di sicurezza per gli operatori e i professionisti. Mancano medici, infermieri, operatori socio sanitari e personale tecnico. I coordinatori infermieristici, quando presenti, sono costretti nei loro uffici a gestire enormi flussi di carte destinati a crescere e in alcuni casi a gestire reparti di dimensioni anche doppie rispetto all’ordinaria capienza. Le mancate sostituzioni del personale che cessa la propria attività o riesce a ottenere un trasferimento, i tempi lunghissimi per avere la reale sostituzione di incarichi a tempo determinato scaduti, le aspettative, le gravidanze e le malattie costringono da tempo gli operatori a inaccettabili doppi turni e a rientrare in servizio nei loro periodi di riposo”, attacca una nota della Cgil.

“Queste modalità, oltre a una dubbia legittimità contrattuale, determinano un carico eccessivo di lavoro e una forte pressione psicologica che logorano le forze e la disponibilità. Nonostante tutto, gli operatori stanno garantendo l’operatività dei reparti con competenza, sorretti dal loro senso etico e orgoglio professionale. Questa condizione, da tempo portata all’attenzione della Direzione e affrontata con sporadici provvedimenti “tampone”, non accenna a trovare soluzione, come non ha ancora trovato risposta la richiesta di verificare criteri adottati dall’Ausl per l’applicazione degli accordi regionali recentemente sottoscritti in merito all’acquisizione delle risorse umane. Cgil e Fp Cgil ribadiscono l'urgenza degli interventi e la grande preoccupazione perché in queste condizioni si rischia di pregiudicare i livelli di sicurezza per i dipendenti e per i pazienti”.
 

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