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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Fumogeni, striscioni e bandiere della Pace per dire "Stop al traffico di armi al Porto di Ravenna"

Ieri sera alcune organizzazioni hanno indetto una protesta in occasione del passaggio dal porto ravennate di una nave di una compagnia israeliana che trasporta armi

Striscioni, fumogeni e bandiere della Pace per chiedere lo stop al traffico di armi nel porto di Ravenna. Ieri sera alcune organizzazioni hanno indetto una protesta in occasione del passaggio dal porto ravennate di una nave di una compagnia israeliana che trasporta armi. L'iniziativa è stata indetta da Osa (Opposizione Studentesca d’Alternativa) Emilia Romagna, Rdc Rete dei comunisti e dall'organizzazione giovanile comunista Cambiare Lotta, supportata anche da Potere al Popolo Ravenna.

Presidio al porto contro la nave israeliana (foto Massimo Argnani)

"Abbiamo chiamato a raccolta studenti, lavoratori e la città tutta a schierarsi attivamente contro la guerra e per denunciare il passaggio di una nave della Zim, una compagnia navale israeliana che trasporta armi per Israele, già bloccata il mese scorso dai portuali di Genova e di Salerno - spiegano gli organizzatori - Di fronte al genocidio a cui stiamo assistendo e all’evidente complicità tra Israele e il nostro governo, che si dichiara neutrale ma continua a sostenere politicamente e militarmente Israele e respingendo ipocritamente anche la posizione a favore di un cessate il fuoco, è necessario continuare a mobilitarsi e portare avanti boicottaggio attivo contro il continuo traffico di armi, il massacro a Gaza e l'occupazione della Palestina".

"Insieme a studenti e lavoratori vogliamo denunciare le complicità del nostro paese e del governo Meloni con Israele, come dimostra l’astensione dell’Italia al voto all’Onu per esigere un cessate il fuoco immediato, e del trasporto di armi che viene concesso tranquillamente - aggiungono da Potere al Popolo Ravenna - Da ormai due anni diciamo che l’Italia deve uscire dalle guerre, e l’abbiamo ripetuto anche nelle manifestazioni insieme ai lavoratori portuali che hanno bloccato i carichi di armi a Genova come a Salerno, e i lavoratori degli aeroporti di Pisa, perché uscire dalla guerra vuol dire prima di tutto finirla con l’invio di armi. Per questo giovedì abbiamo partecipato, per continuare il percorso di lotta e boicottaggio verso Israele per dire: Palestina libera, fuori l'Italia dalle guerre".

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