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Cronaca Faenza

I giovani faentini alla marcia della Pace Perugia Assisi

Da Riolo, Castelbolognese, Solarolo e Faenza sono partite tre pullman per percorrere, a piedi, i 24 km del percorso che congiunge la città universitaria alla rocca della città di s.Francesco

Complice il bel tempo eravamo in tanti alla 20^ marcia della pace Perugia-Assisi. Tanti i giovani, anche da Faenza, famiglie con i passeggini, studenti, amministratori locali, scout. Da Riolo, Castelbolognese, Solarolo e Faenza sono partite tre pullman per percorrere, a piedi, i 24 km del percorso che congiunge la città universitaria alla rocca della città di s.Francesco. Verso le 9,15 dopo aver ascoltato i 100 colpi simbolicamente rappresentanti i 100 anni di guerre e stragi dalla prima guerra mondiale, il sindaco del Consiglio Comunale delle ragazze e dei ragazzi ha avviato il corteo con l'invito ad arrendersi alla pace sollevando tutti le mani al cielo.

Dietro la grande bandiera della pace e i Gonfaloni, il lungo serpentone multicolore si è snodato tra gli ulivi avvolti nella nebbia che ben presto si è dissolta lasciando il posto ad un caldo sole. Mentre il corteo ancora camminava, nella piazza s.Francesco, del convento di Assisi, gli amministratori locali lanciavano un corale appello affinché le Nazioni Unite riconoscano la Pace quale diritto fondamentale della persona e dei popoli. Poco dopo alla Rocca, 100 Scuole, 100 Città e 100 Giovani si sono riuniti per commemorare le vittime di 100 anni di guerre e per inaugurare l'era della "Grande Pace".

Più tardi sono giunti anche i giovani di Faenza portando per la prima volta a piedi il Gonfalone della loro città fino in cima. Al termine sono stati liberati nel cielo dei palloncini colorati e abbiamo ascoltato padre Zanotelli, ex-direttore della rivista Nigrizia e missionario per oltre 12 anni nella baraccopoli di Korococho in Kenia. Attualmente impegnato nei quartieri più malfamati di Napoli, instancabile operatore di pace e difensore dei beni comuni, in primo luogo dell'acqua. La sua denuncia è stata forte: "la guerra continuerà finché 3,5 miliardi di persone avrà un reddito annuale pari a quello degli 85 uomini più ricchi del pianeta e il 20% della popolazione vorrà continuare a detenere l'80% della ricchezza e delle risorse mondiali. Le armi servono per mantenere questi privilegi".

"Il nostro governo - ha detto - si è appena impegnato con la Nato per aumentare le spese militari dell'Italia dall'attuale 1,2 al 2 per cento del Pil (100 milioni di euro al giorno); per contribuire a costruire 5 basi militari in Polonia e per finanziare la guerra e il governo in Afghanistan". Padre Alex ha concluso chiedendo "un impegno corale, specialmente dei più giovani, per impedire che l'homo sapiens o meglio l'homo demens porti la Terra a delle condizioni invivibili".

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