Memorial Day, San Francesco gremita per il concerto di beneficenza per l'Africa

Si è tenuto venerdì ser  la sedicesima edizione del Memorial Day organizzato dall’Associazione Ravenna Eventi. Gremiti i settecento posti della Basilica di San Francesco, per un serata di grande musica e solidarietà. L’attore Ivano Marescotti ha ricevuto dalle mani del Vicesindaco Giannantonio Mingozzi il Premio Stella di Galla Placidia, realizzato dagli studenti del Liceo Artistico “Nervi Severini”. Un riconoscimento ad un uomo che, nonostante il grande successo nazionale ed internazionale – come ha sottolineato il Vicesindaco – ha saputo rimanere “uno di noi, che non si è fatto montare la testa dalla popolarità nonostante sia uno degli attori italiani più affermati e che mantiene un vincolo indissolubile con la sua Romagna”.

In una serata dedicata alla solidarietà non poteva mancare il ricordo delle vittime dei recenti attentati terroristici, per i quali è stato osservato un minuto di silenzio. L’Arcivescovo di Ravenna Monsignor Lorenzo Ghizzoni ha sollecitato, nel suo intervento, l’impegno comune di tutti i credenti di ogni religione per la pace e l’armonia. Il Vicesindaco Mingozzi ha ringraziato Nicoletta Mazzetti e tutto il pubblico presente: “il Memorial Day quest’anno assume anche il valore sentimentale di un omaggio a tutti i caduti vittime di un terrorismo criminale e vigliacco, che si affronta anche con le armi della cultura, della musica e della libertà”.

Il pubblico ha applaudito con entusiasmo l’interpretazione dell’Orchestra da Camera di Ravenna, diretta da Paolo Manetti, impegnata in una selezione di brani celebri intrecciati alle letture di Ivano Marescotti. Infine, ospite musicale della serata, il pianista Olaf John Laneri ha magistralmente interpretato il Concerto per pianoforte e orchestra n. 20 in re minore K 466 di Wolfgang  Amadeus Mozart, regalando come bis il Valzer op.69 n.1 di Chopin.

L’intero ricavato della serata – come ha ricordato padre Ivo, responsabile delle Missioni Francescane –  verrà destinato alla realizzazione di strutture sanitarie in un villaggio del Ghana, dove le seicento famiglie che vi abitano non possono contare nemmeno sulle più elementari norme igieniche e dove il colera sta mietendo molte vittime, soprattutto fra i bambini.