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Cronaca

Mercato del lavoro: più della metà dei ravennati pensa che la carriera sia 'molto importante'

L'indagine di Maw. Tra i bisogni lavorativi indicati dai ravennati c'è quello di uno stipendio adeguato (81%), di un ambiente confortevole (73%) e bassi livelli di stress (37%)

Per oltre la metà dei ravennati fare carriera è molto importante. Lo evidenzia l’agenzia per il lavoro Maw, parte di W-Group, che ha realizzato la ricerca “Le nuove lenti per il mercato del lavoro”, sia a livello nazionale che locale, su un campione di oltre 2600 lavoratori italiani (di cui circa un 15% proviene dall’Emilia Romagna). Dall'indagine si scopre che in Emilia Romagna solo il 27% dei lavoratori si dichiara pienamente soddisfatto della propria posizione lavorativa e circa il 52% si sente abbastanza apprezzato e stimato sul posto di lavoro. 

I bisogni lavorativi degli emiliano-romagnoli

Sul posto di lavoro, i dipendenti emiliano-romagnoli mettono al primo posto l’avere uno stipendio adeguato (78%): a Bologna lo indica il 74%, a Forlì-Cesena il 69%, a Reggio Emilia il 77%, a Modena e Ravenna l’81%, a Parma e Piacenza l’85% e a Rimini l’86%.  

Oltre allo stipendio, i lavoratori emiliano-romagnoli desiderano anche un bel clima lavorativo (73% per Ferrara, 63% per Bologna, 58% per Modena, 55% per Reggio Emilia, 43% per Rimini, 54% per Piacenza e 56% per tutta l’Emilia Romagna), un ambiente confortevole (47% in Emilia Romagna di cui 64% a Ferrara, 40% a Bologna, 46% a Modena, 50% a Parma, 43% a Rimini, 38% a Piacenza, 44% a Reggio Emilia, 73% a Ravenna), un luogo dove ci siano possibilità di crescita professionale (41% in generale, 66% a Ferrara, 44% a Reggio Emilia e Modena, 43% a Bologna, 45% a Parma, 23% a Piacenza e solo il 14% a Rimini) e bassi livelli di stress (29% in tutta la regione, 30% a Ravenna, 37% a Reggio Emilia, 27% a Modena e Ferrara) e dove i carichi di lavoro siano adeguati (39% in generale, 44% a Reggio Emilia, 43% a Modena, 38% a Piacenza, 36% a Ferrara, 31% a Ravenna, 29% a Bologna e solo il 14% a Rimini).

Anche la vicinanza del lavoro a casa è un aspetto particolarmente importante per il 43% dei lavoratori di Rimini e per il 29% di quelli di Reggio Emilia, mentre lo è meno per i lavoratori piacentini (solo 15%) dove invece contano di più gli orari di lavoro flessibili (54%). La condivisione dei valori aziendali conta molto a Rimini (43%) rispetto ad altre province (come Modena e Piacenza dove conta solo per il 15%) e benefit e welfare vanno per la maggiore a Modena (42%), Piacenza (46%) e Parma (30%).

La carriera è molto importante per il 53% degli intervistati emiliano-romagnoli (la media nazionale è del 55%) ma, paragonata ad altri aspetti personali, si classifica al quarto posto dopo famiglia, realizzazione personale, e vita privata in generale. In particolare, a Bologna conta molto per il 42% del campione, per il 46% dei lavoratori della provincia di Forlì-Cesena, per il 56% a Modena e a Reggio Emilia, per il 54% a Ravenna, per il 57% a Rimini e addirittura per il 70% a Parma e il 73% a Ferrara, mentre solo per il 38% a Piacenza.

Benefit aziendali

I benefit sul posto di lavoro svolgono un ruolo determinante nell’attrarre, coinvolgere e trattenere i talenti. Dall’analisi emerge tuttavia un parziale scollamento tra l’offerta dei datori di lavoro e i desiderata dei dipendenti in materia di benefit: il 33% dei rispondenti emiliano-romagnoli, infatti, non ne percepisce nessuno. Un dato comunque decisamente più positivo rispetto alla media nazionale di coloro che non percepiscono benefit, pari al 38%.

I maggiormente diffusi sono i buoni pasto (percepiti dal 41% dei lavoratori e in particolare dal 51% a Bologna, dal 56% a Piacenza, dal 48% a Reggio Emilia, dal 25% a Ferrara, dal 31% a Modena, dal 24% a Parma). A Bologna sono particolarmente concessi il telefono aziendale (18%), lo smart working e i pacchetti welfare con società terze (27%). La formazione ha un ruolo nella vita dei lavoratori: il 29% ne ha accesso a Parma, il 25% a Ferrara, il 22% a Piacenza e a Reggio Emilia, e il 19% a Bologna. A livello regionale, i benefit più ambiti sono i bonus in denaro (53%), seguiti dai buoni pasto (34%), e dai pacchetti welfare con società terze (14%).

Rapporti sul luogo di lavoro

Sul lavoro sono fondamentali i rapporti umani, di cui i colleghi sono un pezzo insostituibile. Dalla ricerca MAW è emerso anche che il rapporto con i colleghi è tra le principali ragioni (29%) per cui i lavoratori decidono di restare nell’attuale posto di lavoro. Altre ragioni sono la vicinanza della sede di lavoro a casa (28%), il trovarsi bene con il proprio capo (13%). L’ambiente sui luoghi di lavoro, si sa, lo fanno le persone. Il rapporto con i propri colleghi è amichevole per il 63% dei dipendenti emiliano-romagnoli, di fiducia per il 31% e stimolante per il 20%, anche se per un 22% è comunque migliorabile.

Anche il rapporto con il proprio superiore è determinante per sentirsi a proprio agio sul posto di lavoro. In generale si registrano rapporti positivi con questa figura apicale, per il 35% è amichevole, per il 33% è di fiducia e per il 34% è migliorabile. A Bologna il rapporto con il capo è principalmente di fiducia (42%) e migliorabile (36%) e distaccato (20%).

Sono poi state individuate le migliori caratteristiche che un leader dovrebbe avere: compare al primo posto il saper ascoltare (48%), seguito dall’essere in grado di valorizzare i talenti (39%), dal saper stimolare il lavoro in team (31%), e dalla capacità di dare fiducia. Circa sei emiliano-romagnoli su dieci non hanno lasciato il loro “miglior” datore di lavoro, ovvero colui o colei che incarnava tutte queste caratteristiche.

La decisione di cambiare lavoro

I lavoratori emiliano-romagnoli che hanno deciso di cambiare lavoro almeno una volta nel corso della sua vita professionale (62%), lo ha fatto perché si è sentito sfruttato (27%), non valorizzato o perché non si trovava bene con il proprio capo (entrambe al 17%) o per i carichi di lavoro eccessivi che non consentivano di avere un buon bilanciamento vita-lavoro (16%).

A dichiararsi insoddisfatti della scelta compiuta è stato solo il 12% dei lavoratori emiliano-romagnoli. Di questa percentuale, solo il 2% tornerebbe al lavoro precedente. Nell’indirizzare la scelta del cambio lavoro, la tipologia di contratto offerto ha contato per il 59%, seguito dalla vicinanza a casa (51%), la flessibilità di orario (45%), la possibilità di fare carriera (37%).

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