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Cronaca

Addio alla signora del mosaico: si è spenta a 100 anni Ines Morigi Berti

"C'è tanta tristezza nei nostri cuori: con lei perdiamo una donna straordinaria e una grandissima artista. Autrice di opere raffinate e piene di poesia, Ines Morigi Berti è stata per decenni una delle esponenti di spicco di quest'arte antica e ambasciatrice del mosaico di Ravenna nel mondo"

Si è spenta la più longeva mosaicista della storia del mosaico: aveva compiuto 100 anni lo scorso 20 aprile, Ines Morigi Berti. Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci e l'assessore alla Cultura Ouidad Bakkali affermano che “Il mondo della cultura ravennate è segnato in queste ore da  un grave lutto: è morta Ines Morigi Berti, la signora del mosaico”.

“C'è tanta tristezza nei nostri cuori: con lei perdiamo una donna straordinaria e una grandissima artista. Autrice di opere raffinate e piene di poesia, Ines Morigi Berti è stata per decenni una delle esponenti di spicco di quest'arte antica e ambasciatrice del mosaico  di Ravenna nel mondo.  Lo scorso aprile tutta la città coralmente, grazie allo stimolo dell'associazione NiArt, ha celebrato il centesimo compleanno dell'Artista Morigi Berti attraverso mostre, incontri che hanno coinvolto e reso possibile a tanti ravennati e non di conoscere le sue opere e la sua storia. Solo la bellezza dei suoi lavori potrà colmare il vuoto lasciato dalla sua scomparsa”, concludono gli amministratori.

NATALINO GIGANTE - “Esprimiamo grande cordoglio per la scomparsa di una figura storica per la nostra città. Una vita dedicata all'arte del mosaico – evidenzia Natalino Gigante, presidente della Camera di commercio di Ravenna – con enorme passione e approfondimento tecnico e creativo dei materiali. Con i suoi restauri ha contribuito a riportare agli antichi splendori il grande patrimonio musivo ravennate e i suoi insegnamenti hanno formato centinaia di mosaicisti che oggi operano in tutto il mondo. Ricordo inoltre con orgoglio che Ines Berti Morigi ha realizzato nel 1956, su cartone di Antonio Rocchi, le grandi colonne nella sede della Camera di commercio di Ravenna”.

IL RICORDO DEL VICESINDACO MINGOZZI - “Mai come in questi momenti, - afferma il vicesindaco Giannantonio Mingozzi - abbiamo bisogno non solo di commemorare, cioè di ricordare, ma oggi soprattutto di tramandare. Ad esempio quel sapere che Ines Morigi ha trasmesso alle nuove generazioni e che ha costruito con la scuola e con quanti hanno avuto la fortuna di frequentare e lavorare nel suo studio, imparandone la poesia e la sensibilità. Con la signora Morigi vi è un gruppo di artisti, artigiani, intellettuali e studiosi che hanno letteralmente costruito la seconda metà del 900 a Ravenna proiettando la città nel mondo attraverso il loro magistero e assicurando che la trasmissione del sapere non si interrompesse. Un’avventura culturale del secolo scorso di cui ancora oggi la città si avvale con le sue scuole ma anche per merito di quei mosaici che continuano a viaggiare nel mondo. Altre personalità hanno formato quell’identità culturale: Giulio Guberti che ha inventato e realizzato negli anni 70 e 80 una serie di attività editoriali, museali, poetiche e critiche che hanno conquistato il mondo dell’arte e tanti artisti straordinari di oggi".

"Oppure - aggiunge - Giuseppe Maestri il cui laboratorio era un vero e proprio cenacolo, o Antonio Rocchi  e Renato Signorini che ci hanno lasciato un patrimonio di opere non ancora catalogate ed esposte in modo esaustivo. E potremo ricordare ancora personalità e artisti come Giannantonio Bucci, Augusto Bartolotti, Giulio Ruffini, ChiccoVerlicchi e più recentemente, Pino Morgagni e altri ancora. Alcuni ravennati stanno progettando diverse manifestazioni non commemorative ma utili per non disperdere un patrimonio che il nuovo millennio rischia di lasciar cadere nell’oblio. Mi domando se non possa essere proprio il rinnovato Palazzo Rasponi Dalle Teste, in alcune delle sue sale, ad ospitare l’inizio di un progetto che in tempi da definire, potrebbe indagare, studiare e far conoscere un patrimonio culturale del 900 a Ravenna che non possiamo né vogliamo dimenticare. Come si propongono di fare gli allievi di Ines Morigi nella mostra attualmente in corso a Chartres o quella in programma a Tamo, o gli studenti del Liceo artistico Nervi Severini promuovendone le principali testimonianze anche con l’ausilio dell’ultima lunga intervista rilasciata dall’artista.”

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