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Cronaca

Nell'ex Chiesa sale studio e aule universitarie. Per il Campus in arrivo anche un nuovo edificio

Saranno destinati al Campus gli spazi dell’ex chiesa di San Nicolò, che fino a qualche tempo fa ha ospitato il Museo Tamo

Il Campus di Ravenna dell’Università di Bologna si amplia grazie alla stretta collaborazione tra il Comune di Ravenna e l’Alma Mater. Saranno infatti destinati al Campus gli spazi dell’ex chiesa di San Nicolò, che fino a qualche tempo fa ha ospitato il Museo Tamo, le cui collezioni sono state destinate al Museo Classis per farne un polo unico di valorizzazione del mosaico antico. L’acquisizione di questo edificio fa parte di un piano dell’Alma Mater per il Campus di Ravenna che prevede sia il potenziamento degli spazi per gli studenti e di spazi per la didattica e la ricerca con nuove acquisizioni, sia la razionalizzazione e ottimizzazione degli spazi esistenti.

Nell’ex Chiesa di San Niccolò sarà realizzata una nuova sala studio con dotazioni bibliotecarie, della superficie complessiva di circa 950 metri quadrati. A questa si aggiungeranno altri spazi presenti nelle corti interne – per circa ulteriori 350 metri quadrati – da destinare a laboratori e aule per i corsi di studio in Restauro. Infine, sarà realizzato un punto ristoro a cui saranno collegati ampi spazi coperti nei chiostri.

“L’Ateneo ha elaborato un importante piano di ampliamento e razionalizzazione degli spazi nel Campus di Ravenna - dichiara il Rettore Giovanni Molari - Tale piano, che prevede un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro, riguarda una serie di interventi edilizi già in corso, finalizzati al completamento della sede della Scienze Ambientali a Sant’Alberto, alla manutenzione e rifunzionalizzazione di Palazzo Corradini e di Casa Traversari e alla sistemazione degli spazi della ex Fisioterapia per le esigenze dei corsi di area medica. Inoltre, è in previsione un potenziamento degli spazi della sede di via Tombesi dall’Ova, che comprenderà anche una nuova sala studio. A queste iniziative si aggiunge lo spazio ex Tamo presso la chiesa di San Nicolò, messo a disposizione dall’amministrazione comunale, che ringrazio per la sensibilità e la collaborazione dimostrata. Il piano sarà completato quando sarà possibile entrare in possesso di un nuovo edificio da destinare principalmente ad aule e laboratori per la didattica, che permetterà di completare l’offerta di spazi didattici e per servizi agli studenti nel Campus ravennate, rendendolo pienamente adeguato al consolidamento e futuro sviluppo dell’offerta universitaria nella città”.

Per un completo consolidamento del Campus di Ravenna si renderà infatti necessaria l’acquisizione di un ulteriore nuovo edificio di circa 3000 metri quadrati da destinare ad aule per l’attività didattica, con integrati da laboratori didattici e di ricerca. Inoltre, gli edifici oggi esistenti saranno oggetto di una generale riqualificazione sia edilizia che impiantistica – peraltro già iniziata e in corso in alcuni edifici del Campus – perseguendo anche una razionalizzazione dell’uso degli spazi interni finalizzata sia ad aumentare le dotazioni di servizio agli studenti, ad esempio prevedendo in ogni edificio sale studio e punti di ristoro, sia a migliorare la flessibilità d’uso di aule e laboratori riconducendo le loro dimensioni a quelle maggiormente necessarie all’attività didattica del Campus.

“Siamo estremamente orgogliosi e grati – dichiarano il sindaco Michele de Pascale e l’assessore all’Università Fabio Sbaraglia - per l’investimento che l’Alma Mater Studiorum sta compiendo sul nostro Campus in ordine all’ampliamento e al consolidamento dei corsi presenti a Ravenna e viviamo a un tempo come una grandissima opportunità e come un’importante responsabilità l’andamento in crescita delle immatricolazioni su Ravenna. Siamo sempre più convinti del decisivo apporto che la presenza dell’Università può offrire a tutto il nostro territorio. Ci troviamo pertanto in piena sintonia nell’identificare come assoluta priorità la necessità di ampliare e qualificare la disponibilità di spazi da mettere a disposizione del Campus, sia per l’attività didattica, sia per servizi dedicati agli studenti e studentesse che scelgono Ravenna per questo importantissimo periodo di studi. È uno sforzo su cui questo Comune non ha mai mancato di offrire il massimo del contributo possibile e anche in questa fase non mancheremo a questo che ci sembra un dovere nei confronti di ciò che nel tempo si è strutturato come un asset importantissimo per la nostra città sotto tanti punti di vista. Per questo abbiamo accolto con la massima disponibilità la richiesta degli spazi del complesso di San Nicolò e ci adopereremo affinché vengano messi nelle disponibilità dell’Ateneo il più in fretta possibile. E siamo ovviamente disponibili a ragionare sulla possibilità di concedere anche altri spazi”.

Mingozzi (PrI): "Nuovi spazi per una sempre più grande città universitaria"

"La destinazione all'Ateneo degli spazi di San Nicolò, ex Tamo, immagino per lo sviluppo della biblioteca universitaria di Ravenna oggi limitata a Palazzo Corradini, è due volte una buona notizia - afferma per il Pri Giannantonio Mingozzi - In primo luogo perché conferma nuovi e cospicui investimenti dell'Alma Mater su Ravenna grazie all'impegno del Rettore Molari e ad una solida collaborazione con Comune, Fondazione Flaminia e Campus; in secondo luogo perché incrementa gli spazi per aule studio, laboratori e ristorazione destinati agli studenti che, in costante crescita, rappresentano la prima finalità delle risorse stanziate. Non v'è dubbio che con il nuovo studentato di Piazza Farini in via di realizzazione nell'ex media Matteucci, il completamento di Scienze Ambientali in Via Sant'Alberto, l'ampliamento della sede di Medicina all'Ospedale grazie a Flaminia e Fondazione Cassa (che ribadisce altresì il proprio interesse per l'ex Chiesa di San Domenico di via Cavour quale nuova Aula Magna dell'Università a Ravenna) ormai sono realtà e non solo auspici. Altri interventi, sottolinea l'esponente dell'Edera, previsti a Giurisprudenza in collaborazione con la Curia, a Casa Traversari storica sede dei corsi bizantini, ad Ingegneria e a Beni Culturali (via Diaz, prima acquisizione patrimoniale dell'Università a Ravenna) ed infine in via Baccarini quale sede amministrativa e dei principali sportelli di segreteria e informazioni, la presenza universitaria in città diventa sempre più rilevante e foriera di nuovi traguardi per gli studi superiori, per la nostra economia e vari settori produttivi (cito il porto e l'energia) e per gli stessi consumi e le attività commerciali collegate". "È quella grande città universitaria - conclude Mingozzi - che da trent'anni stiamo costruendo grazie all'impegno di istituzioni, imprese, banche e di una cittadinanza che ci crede e ci aiuta".     

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