rotate-mobile
Cronaca Faenza

Distrutta la pizzeria sotto gli argini del fiume Lamone: "Era il laboratorio anche per Milano e Bologna"

Il racconto dell'imprenditore Davide Fiorentini, titolare della catena 'O Fiore Mio. La sede in via Ponte Romano è stata completamente devastata dalla fiumana causata dalla rottura dell'argine a poche centinaia di metri: "Non si è salvato niente"

Aveva investito solo per quel punto vendita 600mila euro, e quattro anni fa aveva finalmente aperto nella sua Faenza ‘O Fiore Mio hub’ l’ultima pizzeria di una catena che vanta punti vendita anche a Bologna e Milano e che di recente aveva ricevuto i tre spicchi 'Gambero Rosso'.  “Questo era il centro di preparazione di tutte le sedi”, racconta il titolare Davide Fiorentini, giubbotto nero completamente infangato di fronte a una enorme saracinesca divelta dalla furia dell’acqua del Lamone.

All’interno del magazzino non c’è più nulla. I segni dell’acqua indicano un livello di almeno tre metri. Gli scaffali sono vuoti, e Fiorentini spiega: “Qui c’era una cella frigorifera che si è sollevata, i barattoli di pomodoro sono finiti sotto la cella. Dentro la cella c’erano almeno 1000 chili di prodotti. Qui era tutto completamente distrutto, nei forni c’erano almeno 5 centimetri di terra”. Mostra le foto di ciò che ha trovato la mattina di mercoledì. “Martedì eravamo a regime ridotto perché ci aspettavamo qualcosa, ma non più di un metro d’acqua. Alle 14.30 sono arrivati i Carabinieri con un pullman chiedendoci di evacuare velocemente perché c’era timore che gli argini del fiume non reggessero la portata dell’acqua. Qui accanto hanno tenuto, ma in via Renaccio no, e quando la fiumana è arrivata ha sommerso tutto”. A questo punto il racconto si interrompe e Fiorentini alza le mani in segno di sconforto. “La mia ripartenza sarà individuare un nuovo laboratorio, e forse l’ho trovato, per riuscire almeno a produrre e non chiudere a Milano e Bologna”.

O Fiore Mio ha anche un altro punto vendita a Faenza, all’incrocio tra Corso Garibaldi e viale delle Ceramiche. L’acqua del fiume è arrivata anche lì, ma miracolosamente ha risparmiato la pizzeria. “Quando alle 2 di notte mi hanno mandato la foto in cui l’acqua aveva sommerso il dehor, ho capito che non si sarebbe salvato nulla. Nell’altro punto vendita per fortuna non è arrivata, e anche qui ci saremmo salvati se non si fosse rotto l’argine”.

La voglia di ripartire però è tanta, e Davide Fiorentini con il proprio staff e l’aiuto di tanti ragazzi e di clienti che in questi giorni si sono recati muniti di scarponi e vanghe si è messo in moto. Nel profilo social dell’azienda da sabato un messaggio rimanda a una raccolta fondi: “Abbiamo ricevuto moltissime manifestazioni di affetto e di vicinanza, dal network del food ai colleghi, amici e clienti affezionati. Abbiamo deciso di lanciare questa raccolta fondi per cercare di far rinascere il concetto intorno al quale avevamo progettato l’hub, da qualche altra parte e soprattutto il prima possibile”. E ad augurarselo sono anche i fornitori e i venti dipendenti cui il locale dava lavoro.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Distrutta la pizzeria sotto gli argini del fiume Lamone: "Era il laboratorio anche per Milano e Bologna"

RavennaToday è in caricamento