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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Cervia

Omicio-suicidio, l'Unione donne scrive al ministro Fornero

"Noi pensiamo che sia femminicidio , un crimine feroce compiuto da uomini violenti che si sentono autorizzati ad usare il proprio arbitrio e la propria forza contro le donne ritenute oggetti privi di libertà e di autonomia"

“Stavolta è successo nella nostra provincia: a Milano Marittima è stata uccisa Sandra Lunardini, 49 anni, madre di due figli, dal suo ex compagno. Ancora un femminicidio. Ogni giorno ad orrore si aggiunge orrore. Abbiamo perso il conto delle donne ammazzate da uomini violenti in questo 2012, ma erano già più di settanta alcuni giorni fa”. La denuncia arriva dall'Unione donne italiane, sezione di Ravenna, che si mobilità dopo questa ennesima tragedia.

“Noi pensiamo che sia femminicidio , un crimine feroce compiuto da uomini violenti che si sentono autorizzati ad usare il  proprio arbitrio e la propria  forza contro le donne ritenute oggetti privi di libertà e di autonomia. E’  questo che produce l’escalation di violenza a cui assistiamo annichilite tutti i giorni. Perché, non c’è dubbio, è una escalation, come abbiamo detto all’inizio di questo terribile anno e, come abbiamo detto, è allarme sociale. Come sempre, non ci siamo limitate a denunciare”.

Ecco l'azione: “Abbiamo scritto alla ministra Fornero (che è anche ministro alle Pari opportunità e ha la delega per coordinare le politiche contro la violenza maschile) manifestando la nostra forte preoccupazione e richiedendo un incontro urgente per presentare le nostre proposte per prevenire e contrastare questo massacro: non abbiamo mai ricevuto risposta. - scrivono dall'Udi - Cosa ha a che vedere un simile atteggiamento da parte di un Ministro “tecnico europeo” con tutte le politiche e le raccomandazioni europee contro la violenza sulle donne? L’Europa serve solo per le pensioni e le politiche del mercato del lavoro? Ricordiamo che siamo cittadine di questo Stato, ma questo stato mostra livelli di complicità con uomini violenti inaccettabili, come ha denunciato la rapporteur dell’ONU Rashida Manjoo. Siamo stanche di promesse e di firme su appelli. Vogliamo fatti, quei fatti che la politica non ha compiuto in passato e che ora deve compiere. Fino ad ora ci abbiamo pensato noi: veniamo ostacolate, ma andiamo avanti. C’è un debito che va pagato attraverso gesti di governo: restituire i fondi europei sottratti ai centri antiviolenza. Ratificare  la convenzione di Istanbul ( per la prevenzione, il risarcimento delle violenze e contro la tratta). Attuare le misure  di allontanamento dei violenti. Attuare le direttive europee sul risarcimento delle vittime ( 2004). Attuare le direttive europee contro le immagini lesive della dignità femminile.E poi, avviare un largo programma di politica culturale nelle scuole contro gli stereotipi e la violenza di genere. Questo ci aspettiamo, per rendere giustizia a Sandra Lunardini e alle altre donne la cui vita è stata brutalmente spezzata da uomini violenti”.
 

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