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Cronaca

Radioterapia Irst, arriva la nuova brachiterapia: donazione da 260mila euro

Grazie a un investimento di 260mila euro è installata presso la Radioterapia IRST di Ravenna un presidio di cura oncologica per tutti i cittadini romagnoli.

La Radioterapia di Ravenna, in particolar modo nella branca specialistica di brachiterapia, conferma e rilancia il proprio ruolo di riferimento nazionale. Il servizio, presente presso l’Ospedale Santa Maria delle Croci dal 2002, oggi gestito dall’Istituto Tumori della Romagna IRST IRCCS può, infatti, contare per i propri trattamenti su una nuova sofisticata strumentazione: un Flexitron HDR a 40 canali, l'ultima e più potente evoluzione tecnologica dei macchinari per effettuare brachiterapia ad alto dosaggio. L’acquisizione è stata possibile grazie ad un ingente contributo – 260mila gli euro complessivamente impegnati a beneficio della salute dei cittadini – della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, realtà fondatrice di IRST, da sempre al fianco del Centro oncologico di Meldola nella lotta ai tumori. Si tratta della prima montata in Italia, una delle prime in Europa. Le competenze e le capacità del team di brachiterapia IRST hanno fatto sì che, fin dall’installazione avvenuta in luglio di quest’anno, la nuova facility entrasse immediatamente a pieno regime, effettuando ad oggi circa 200 procedure per 41 pazienti affetti da differenti patologie: neoplasie dell’apparato genitale femminile (anzitutto tumore della cervice uterina), endometrio, polmone, cute ed ano-rettali. Il valore terapeutico della brachiterapia, unito alla nota professionalità della Radioterapia IRST, rendono Ravenna centro di riferimento in Italia, tanto che oltre il 20% dei pazienti provengono da fuori Romagna

La strumentazione è stata presentata a professionisti – non solo IRST IRCCS ma anche Azienda USL della Romagna – e media in conferenza, tenutasi sabato 21 presso la Radioterapia IRST diu Ravenna, cui hanno preso parte il Sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, Ernesto Giuseppe Alfieri, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Stefano Busetti, Responsabile Direzione Medica dei Presidi AUSL Romagna, Giorgio Martelli (Direttore Generale IRST IRCCS) e Antonino Romeo (Direttore Radioterapia IRST IRCCS) e Massimo Del Duca, Referente Brachiterapia.

La brachiterapia: una terapia dalle molte potenzialità – Al contrario della radioterapia esterna nella quale la radiazione è diretta contro la massa tumorale da una fonte esterna, la brachiterapia è una forma di trattamento in cui la sorgente di radiazione è collocata all'interno o vicino alla zona da trattare attraverso piccole capsule inserite in più punti tramite sonde speciali. Un’operazione che, nel caso della strumentazione installata in Radioterapia IRST Ravenna, avviene in maniera totalmente automatica a controllo remoto così da assicurare la completa sicurezza degli operatori. Questa tecnica si caratterizza per alcuni indubbi vantaggi rispetto alla radioterapia esterna; vantaggi legati soprattutto alla potenza e precisione del trattamento radiante. Con la brachiterapia, infatti, il tumore può essere trattato con dosi molto elevate e localizzate, con basse probabilità di danni ai tessuti circostanti sani e meno effetti collaterali. Ne consegue che il trattamento possa essere completato in meno tempo (in  media 6/7 sedute) riducendo, così, la probabilità di ripresa nello sviluppo di cellule cancerose. I cicli di terapia sono spesso eseguiti a livello ambulatoriale, rendendo la terapia più accessibile, conveniente e meglio tollerata. La brachiterapia è comunemente usata come trattamento efficace per piccoli tumori o tumori localmente confinati. In particolare, la brachiterapia fornisce ottime chance di guarigione per il cancro della cervice, della prostata, della mammella, delle neoplasie della pelle e può essere utilizzata da sola o in combinazione con altre terapie, come la chirurgia, la radioterapia esterna e la chemioterapia. Per la prima volta in Italia, proprio a Ravenna, nel 2007, in ambito di Area Vasta Romagna, la brachiterapia fu utilizzata per trattare un tumore bronchiale. I risultati hanno dimostrato che i tassi di guarigione sono paragonabili a un intervento chirurgico e alla radioterapia esterna o addirittura migliori quando usati in combinazione con queste tecniche. Tra le caratteristiche di maggior impatto sociale, strettamente connessa al benessere dei pazienti – basti pensare alle donne che, in giovane età, purtroppo incappano in tumori alla cervice uterina – è la capacità della brachiterapia, a differenza di altri trattamenti (chemioterapia e/o chirurgia), di conservare la fertilità dei pazienti. 

Un presidio per tutta la Romagna – Coerentemente con le indicazioni dei piani sanitari regionali, la brachiterapia di Ravenna si propone quale centro per tutta la Romagna. Un percorso già avviato, da tempo, nei fatti: se nel 2013 il numero di prestazioni di brachiterapia effettuate è stato pari a 542, nel 2014 – primo anno di gestione IRST – il numero è salito a 633 con, in previsione, di attestarsi ad oltre 700 trattamenti/anno con incrementi a due cifre. Per la natura trasversale del trattamento, oltre alle competenze proprie del radioterapista e del fisico medico, fondamentale è l’approccio chirurgico. Attualmente la brachiterapia è, infatti, eseguita in Radioterapia mentre per i trattamenti che prevedono l’anestesia si utilizzano le sale operatorie dell’Urologia e della Ginecologia. Per questo sono attive collaborazioni tra i professionisti IRST e quelli AUSL Romagna, in particolare con urologi, ginecologi, gastroenterologi e dermatologi. Oltre all’aggiornamento dei macchinari, IRST investe fortemente sull’aggiornamento dei propri professionisti attraverso missioni presso i centri più evoluti in Europa per l’acquisizione di expertise sulle più recenti metodiche, oltre ad agevolare collaborazioni e studi inerenti le future applicazioni cliniche.

La Radioterapia IRST sede di Ravenna – In virtù di un accordo pluriennale tra l’allora Azienda USL di Ravenna (oggi AUSL Romagna sede Ravenna) e Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (IRST) IRCCS, la Radioterapia dell'Ospedale “Santa Maria delle Croci”, dal 1 gennaio 2014, è gestita direttamente dall'IRCCS oncologico di Meldola. La gestione in partnership, grazie a ingenti investimenti (pari a quasi 6 milioni di euro), ha portato al ripristino di una dotazione tecnologica adeguata al bacino ravennate (sono state installate una nuova tomoterapia e un acceleratore lineare, entrambi di ultima generazione), permesso di impostare percorsi per l’adeguamento della qualità terapeutica su standard internazionali oltre che alla possibilità, propria di un Irccs, di offrire ai pazienti la partecipazione a progetti di ricerca e sperimentazioni.

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