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Cronaca

Rivoluziona la casa: tutto in modo abusivo. Denunciato

Aveva sfruttato parte del giardino realizzando una cucina abitabile con finiture di gran pregio, di circa 35 metri quadrati; sempre all’interno dello monolocale aveva trasformato il garage in soggiorno

Aveva sfruttato parte del giardino realizzando una cucina abitabile con finiture di gran pregio, di circa 35 metri quadrati; sempre all’interno dello monolocale aveva trasformato il garage (circa 15 metri quadrati) in soggiorno collegandolo, con le opportune modifiche, a quello già esistente, ricavandone così uno molto più ampio, di circa 40 metri quadrati. Tutto questo senza richiedere alcun tipo di autorizzazione come verificato dalla Municipale nel corso del sopralluogo.

L’uomo è stato denunciato e dovrà ora rispondere alla magistratura del reato commesso. E’ questo uno dei 60 abusi edilizi accertati, negli ultimi sei mesi, dall'Ufficio Edilizia della Municipale di Ravenna, per i quali è stata interessata la competente Autorità Giudiziaria: in media, uno ogni tre giorni. Le irregolarità sono emerse sia in seguito a controlli di routine che su circostanziati esposti di cittadini oltre che da indagini delegate dalla Procura della Repubblica o avviate in collaborazione con l’Ufficio Controllo Edilizio del Comune.

Nel 70% dei casi gli illeciti sono riconducibili all’esecuzione di lavori in totale difformità o assenza di permesso, prosecuzione dei lavori nonostante l’ordine di sospensione, inosservanza delle norme, prescrizioni e modalità esecutive stabilite dai regolamenti in materia e dal permesso di costruire o ad interventi edilizi in zone sottoposte a vincolo storico, artistico, ambientale, in assenza di autorizzazione.

Talvolta da un unico abuso edilizio sono derivate più violazioni di natura penale: questo perché in particolari aree del territorio, ove sono presenti vincoli paesaggistici o storici, il legislatore ha previsto più disposizioni a tutela del patrimonio pubblico. Un 20% si riferisce ad illeciti penali, a carico di responsabili dei lavori (direttore -collaudatore - costruttore), i quali hanno ritardato od omesso la denuncia di inizio lavori prevista dalla normativa nonché di soggetti che hanno effettuato costruzioni, riparazioni e/o sopraelevazioni, in zone dichiarate sismiche, senza richiedere la prescritta autorizzazione.

Per cinque professionisti del campo (direttore dei lavori, progettista strutturale e architettonico, tecnico), è scattata la denuncia per falso in atto pubblico in quanto si è scoperto che avevano falsamente attestato alla Pubblica Amministrazione la conformità delle opere eseguite. Altre irregolarità, di carattere amministrativo, sono state accertate presso alcuni cantieri edili, in centro storico (via Tombesi dall’Ova, via Cerchio, Piazza Baracca) e immediata periferia (nelle vie Rubicone, Delle Industrie, Carso e San Mama), per occupazione abusiva della sede stradale, inosservanza degli orari relativi alle attività rumorose, omessa collocazione della segnaletica prevista, assenza della prescritta recinzione, in contrasto al Regolamento Edilizio.

Ulteriori sanzioni, ai sensi del Codice della Strada, sono state comminate, rispettivamente, a Porto Fuori e nel Borgo San Rocco, ai relativi responsabili per aver chiuso abusivamente una servitù di pubblico passaggio mediante realizzazione di un cancello e per omessa manutenzione dello stabile (caduta di calcinacci). Commettere un abuso edilizio costituisce reato e, pertanto, si è soggetti a sanzioni severe. La materia è disciplinata dal Testo Unico sull’edilizia (D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380). Le sanzioni penali prevedono, nei casi più gravi, multe che superano i 50mila euro e l’arresto fino a due anni.

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