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Cronaca

Rigenerazione urbana, la Regione finanza 5 progetti ravennati: tra questi l'ex mercato coperto di Alfonsine

Nel ravennate - dove sono stati finanziati progetti per 2,3 milioni di euro - gli interventi ammessi al contributo sono 5

Biblioteche, luoghi per i giovani e centri per anziani, aree polivalenti e sportive. Ma anche per attività culturali, sociali e assistenziali, oltre che strutture turistiche. Nuovi spazi a disposizione della collettività e delle comunità locali, in cui ospitare nuovi servizi laddove prima sorgevano ex scuole, vecchie sedi comunali, depositi o magazzini: edifici pubblici, spesso parte importante dell’identità di un luogo, ma da tempo dismessi o non più in uso. Che ora rinascono a nuova vita senza ulteriore consumo di suolo.

Da Rimini a Piacenza, sono 80 gli interventi di rigenerazione urbana proposti dai Comuni con meno di 60mila abitanti e finanziati dalla Regione Emilia-Romagna con 47 milioni di euro. Contributi che grazie al cofinanziamento degli Enti locali genereranno sul territorio investimenti per oltre 75 milioni di euro. Un impegno importante da parte della Regione, che vista l’alta adesione dei Comuni al bando sui progetti di riqualificazione ha portato le risorse stanziate a 47 milioni di euro, dai 27 iniziali.

Interventi non limitati al solo recupero fisico dell’immobile, ma anche attenti alla sua effettiva capacità di generare nuove funzioni e ospitare nuove attività - anche attraverso forme di partecipazione e coprogettazione - e di relazionarsi in maniera ampia con il contesto e con gli spazi esterni come giardini, parcheggi, aree verdi. E che si tradurranno nella nascita di veri e propri spazi di comunità, e in nuove opportunità di valorizzazione del territorio.

Tutto a partire dai comuni più piccoli, quelli con meno di 5mila abitanti, e da quelli montani e delle aree interne, due fra le priorità del bando regionale uscito la scorsa estate e per le quali erano previste diverse forme di premialità. Un obiettivo raggiunto visto che i primi, i comuni più piccoli, hanno ottenuto il 42% delle risorse disponibili e i secondi, quelli montani e delle aree interne, il 46%. 

Viene dunque scritto un nuovo capitolo della legge regionale sull’urbanistica, i cui risultati sono stati presentati martedì in Regione nel corso di una videoconferenza stampa dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessora alla Montagna, programmazione territoriale e paesaggistica, Barbara Lori. Una legge che dal 2018 – anno della sua entrata in vigore - a oggi ha permesso di assegnare contributi per oltre 90 milioni di euro a beneficio di circa 130 interventi di rigenerazione, riqualificazione, riuso del patrimonio edilizio esistente.

“Oggi - sottolinea Bonaccini - facciamo un altro passo avanti importante verso un’idea di sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente, equo ed inclusivo, su tutto il territorio regionale. Per una crescita che sia inclusiva e uniforme in tutto il territorio regionale, dalle città alla pianura e all’Appennino. Che parta quindi dalle aree che più hanno pagato un prezzo alla pandemia, come i Comuni montani o quelli più piccoli. Uno sviluppo che rafforzi le reti sociali, riduca le distanze tra centro e periferia, valorizzi le identità territoriali, creando nuove opportunità di lavoro. Senza nuovo consumo di suolo e recuperando gli spazi esistenti, in linea con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e il Clima, nella convinzione che l’Emilia-Romagna possa crescere veramente solo se crescerà tutta insieme. Un obiettivo per noi prioritario”.

“Sono davvero soddisfatta per la qualità dei progetti, frutto di un lavoro attento da parte dei Comuni che ringrazio - aggiunge l’assessora Lori -. Per questo, vista la qualità e la quantità dei progetti arrivati, abbiamo scelto di incrementare sostanzialmente le risorse a disposizione portandole dai 27 milioni di euro previsti inizialmente dal bando agli attuali 47. Continuiamo il nostro lavoro per la piena attuazione della legge urbanistica promuovendo interventi di rigenerazione diffusi affinché anche i comuni più piccoli e quelli montani possano cogliere opportunità per contrastare lo spopolamento, dare ai giovani e agli anziani nuovi servizi, creare per tutti nuove opportunità di crescita e di sviluppo”.

L’ambiente al centro

Oltre a stabilire premialità per i Comuni montani e delle aree interne, per quelli con meno di 5mila abitanti e per quelli che ancora non hanno ricevuto contributi regionali per interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana, il bando assegnava particolare importanza alla qualità ambientale del progetto.

Un obiettivo anche questo centrato visto che il 27% delle proposte si impegna a sviluppare protocolli di certificazione energetico-ambientali nazionali o internazionali; il 50% prevede l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, il 28% azioni volte al contrasto ai cambiamenti climatici (con particolare riferimento ai sistemi di raccolta, depurazione e riutilizzo delle acque e al contrasto delle isole di calore), il 27% l’incremento significativo della permeabilità dei suoli.

Gli interventi nel ravennate

Nel ravennate - dove sono stati finanziati progetti per 2,3 milioni di euro - gli interventi ammessi al contributo sono 5: la rigenerazione dell’ex mercato coperto di Alfonsine, che diventerà spazio multifunzionale con un mix di attività commerciali, culturali e ricreative (730mila euro di contributo); la piscina delle terme di Brisighella (100mila euro di contributo); la rigenerazione urbana dell'ex complesso scolastico 'Alfredo Oriani' di Casola Valsenio e la rifunzionalizzazione dell'area esterna di pertinenza (626.693,87 euro di contributo); la realizzazione della nuova sede di Cervia Ambiente (790mila euro di contributo); la riqualificazione della Casa comunale di Lavezzola in via Bastia (100mila euro di contributo).

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