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Cronaca

Sbarca al cinema "The Passengers": un docufilm sulle storie dei ravennati che vivono 'al margine' della società

I registi: "Il film parla in realtà di problemi genitoriali, di rapporti complessi con il lavoro, di dipendenze, di relazioni sociali compromesse. Tutti temi con cui ciascuno di noi ha avuto a che fare nel suo percorso"

Venerdì 25 febbraio il documentario "The Passengers" arriva al CinemaCity di Ravenna e resterà in sala fino a giovedì 3 marzo. Il docufilm, dei registi Tommaso Valente e Christian Poli, dopo Ravenna proseguirà poi il suo viaggio toccando altre 34 città italiane. The Passengers racconta la vita dei partecipanti a “Housing First - Prima la casa”, progetto di contrasto alla marginalità sociale gestito dal Consorzio di Cooperative Sociali Solco e finanziato, nei rispettivi territori, dal Comune di Ravenna, dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e dall’Unione dei Comuni della Romagna faentina. 

Il Comune di Ravenna ha investito da subito nella sperimentazione, già nel 2016, nell'ottica della costruzione di un modello che fosse adattato, cucito sulle peculiarità della città. Negli anni successivi il progetto si è allargato praticamente a tutto il territorio provinciale. Housing First ha come obiettivo quello di offrire alle persone senza dimora l’opportunità di abitare una casa, con il supporto di una equipe transdisciplinare e di quanto può essere necessario per l’autonomia. Il film dà così voce al peso sociale delle fragilità umane senza dimenticare le grandi storie dietro al dramma. Quelle degli operatori e assistenti sociali che, con il loro impegno, rendono possibile questo viaggio verso un luogo chiamato “casa”.

"Provate a chiudere gli occhi e pensare alle vostre vite. I ricordi da bambini, l'adolescenza, il primo lavoro, le serate, il matrimonio… Ora apriteli e pensate a come siete finiti qui, dove siete ora nelle vostre vite, alle vostre case, a ciò che avete, a chi siete e al percorso che avete tracciato! In fondo questo è quello che abbiamo fatto con i protagonisti e il film è diventato la casa delle loro storie. The Passengers - spiega Tommaso Valente - è un film molto semplice, che nasce per ribadire il diritto che hanno tutti, anche i più fragili, a decidere come raccontarsi. Io e Christian attraverso la macchina da presa, abbiamo semplicemente cercato di ribaltare il concetto che persone che hanno avuto difficoltà talmente grandi da fargli perdere la casa siano necessariamente dei ‘bisognosi’. Con grande spontaneità hanno dimostrato quanto hanno da dare e quanto, la comunità, sia ‘bisognosa’ nei loro confronti. Alla fine di questo film mi sento più sporco, più contaminato, come se avessi drenato molte scorie lungo il tragitto, ma non è una cosa negativa. Queste scorie non provengono dai protagonisti, fanno parte di me. Fare questo film le ha smosse e mi ha permesso di conoscermi meglio”.

“Lavorare a questo film è stata un’esperienza toccante ed immersiva. A tratti difficile, perché incrociata ai momenti più duri della pandemia, ma molto arricchente sul piano personale. Le storie dei nostri protagonisti, dei passengers - prosegue Christian Poli - sono dense di un vissuto doloroso e questo non fa che avvicinarti a loro, lasciando a casa ogni intento di giudizio e portandoti dietro una forte necessità di comprensione. D’altronde è il senso intimo del film: raccontare storie di persone che hanno avuto vite complesse ma che ci sono vicine, potrebbero essere ognuno di noi alle prese con un inciampo della vita. La casa è l’àncora che ti può aiutare ed è il cardine del progetto Housing first che raccontiamo, ma il film parla in realtà di problemi genitoriali, di rapporti complessi con il lavoro, di dipendenze, di relazioni sociali compromesse. Tutti temi con cui ciascuno di noi ha avuto a che fare nel suo percorso. In questo, e nel fatto che ogni protagonista ha avuto un ruolo attivo nella scelta del modo in cui raccontarsi, credo risieda la forza del film”.

“Kamera film, con la produzione del docufilm The Passengers - dichiara Maria Martinelli, Producer di Kamera Film -  vuole ancora una volta confermare le sue priorità e i suoi obiettivi: l’attenzione alle tematiche e agli autori del territorio con uno sguardo internazionale”.

“Raccontare in un documentario questo progetto, di cui il Comune è fin dall’inizio sostenitore, è un’opera di grande impatto - afferma l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia -. Non solo per la testimonianza di un’azione concreta di contrasto alla grave marginalità, ma perché offre alle persone e ai nuclei coinvolti nel progetto la possibilità di raccontarsi, di rivelare il proprio percorso. Farlo attraverso il docufilm diventa un processo culturale di conoscenza e ascolto, di scoperta di luoghi e fatti della nostra comunità che è importante sondare ed esplicitare”.

“Abbiamo avviato Housing First nel 2015 a Ravenna come progetto sperimentale, perché condividevamo l’approccio non assistenziale utilizzato per dare alle persone che vivono un momento di difficoltà l’opportunità di un riscatto, instaurando con loro un rapporto di fiducia e supporto, partendo dall’opportunità di avere una casa in cui vivere - racconta Antonio Buzzi, presidente del Consorzio Solco Ravenna -. Oggi il progetto è pienamente consolidato e presente, oltre che a Ravenna, nei comuni dell’Unione della Romagna faentina e in quelli della Bassa Romagna. Abbiamo una equipe formata da 6 professionisti e ha aiutato negli anni più di 100 persone, quasi tutte di cittadinanza italiana e per lo più uomini di età compresa tra i 50 a i 59 anni. Un dato molto importante è che nel momento di ingresso nel programma il 58% dei partecipanti era senza lavoro, oggi la percentuale di non occupati è scesa al 22%”.

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