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Cronaca

Tari aumentata in Bassa Romagna: "L'alluvione non centra, abbiamo chiesto l'esenzione al Governo"

Le tariffe della Tari nei Comuni della Bassa Romagna sono aumentate per l’anno in corso con una forbice che si attesta tra il 4 e il 7%

Le tariffe della Tari nei Comuni della Bassa Romagna sono aumentate per l’anno in corso con una forbice che si attesta tra il 4 e il 7% e "in nessun caso è stato tenuto conto delle spese che il gestore ha sostenuto per l’alluvione dello scorso maggio". Quelli registrati sono "aumenti generalizzati a livello provinciale che, quindi, sono trasversali per tutti i Comuni e sono stati definiti ad aprile per l’anno in corso, dunque senza nessuna correlazione con l’alluvione".

"La precisazione è doverosa rispetto ad alcune lettere di cittadini e ad articoli pubblicati dalla stampa locale sui bollettini Tari arrivati in questi giorni nelle case dei residenti della Bassa Romagna. Gli aumenti ci sono e sono noti, ma sono contenuti entro i limiti già definiti e condivisi, derivanti da una modifica del calcolo della tariffa avviata nel 2020 - chiariscono i sindaci dell’Unione della Bassa Romagna -. Esiste un’Autorità nazionale per la regolazione dell’energia, reti e ambiente (Arera) che determina il piano economico finanziario del ciclo dei rifiuti, tenendo conto di costi variabili (come la quantità di rifiuti prodotti e smaltiti) e fissi (come per esempio la pulizia delle strade); entrambe le voci sono aumentate secondo paramenti determinati dalla legge e per le modifiche effettuate ai servizi. Il potere discrezionale nella determinazione delle tariffe Tari da parte di Comuni è pertanto nullo".

Si ricorda che le rate per il 2023 sono due invece di tre, come negli anni passati e come stabilito a seguito della sospensione di tutte le bollette disposta per l’emergenza; anche per questo motivo l’importo dovuto può sembrare più alto se confrontato con una singola rata degli anni precedenti.

Già lo scorso settembre, in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, alla struttura commissariale e al presidente Atersir (ente territorialmente competente in Emilia Romagna), gli amministratori locali della provincia di Ravenna hanno segnalato la forte criticità connessa alle agevolazioni tariffarie da disporre per gli utenti del servizio idrico integrato e rifiuti e per richiedere un provvedimento urgente.

"Abbiamo chiesto al Governo di esentare integralmente dal pagamento della tassa rifiuti per il 2023 i cittadini e le imprese colpiti dall'alluvione e dagli eventi calamitosi di luglio - proseguono i sindaci -, sollecitazione effettuata anche per le utenze luce, acqua e gas. Auspichiamo e sollecitiamo, anche tramite l’Autorità, una risposta concreta in tempi utili per la scadenza perentoria della seconda rata, prevista a dicembre. Nella delicata situazione finanziaria che anche i Comuni stanno vivendo non ci sono, infatti, altre possibilità se non un intervento della struttura commissariale".

"Preme ricordare - concludono i sindaci - che in Bassa Romagna abbiamo scelto di destinare le donazioni ricevute attraverso la raccolta fondi dell’Unione, a oltre 1300 famiglie del territorio, per un totale di oltre 600mila euro (oltre i 150mila destinati al bando imprese della Camera di commercio), che hanno ricevuto subito un contributo per sostenere le spese di ripristino. Restiamo convinti di questa scelta e ne rivendichiamo il valore per la nostra comunità, e cogliamo l’occasione per ringraziare gli assistenti sociali per lo straordinario lavoro di supporto che hanno affrontato e stanno tutt’ora affrontando".

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