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Cronaca Riolo Terme

Vena del Gesso, Coldiretti incontra la commissaria Unesco: "Il riconoscimento potrebbe inasprire misure già presenti"

Coldiretti prima della visita della commissaria aveva rivendicato "la mancanza di dialogo con gli enti e con chi aveva portato avanti la candidatura"

Si è concluso il ‘tour de force’ della commissaria Unesco Gordana Beltram, che in una settimana ha avuto occasione di visitare numerose zone dell’Emilia-Romagna. Altrettanto numerosi sono stati inoltre gli incontri che la commissaria ha sostenuto e che andranno a completare il rapporto della visita, propedeutica quest’ultima, in particolare per il territorio ravennate, alla valutazione sulla candidatura del Parco della Vena del Gesso a patrimonio Unesco.

La commissaria infatti ha incontrato le rappresentanze dei lavoratori della cava di Monte Tondo, ovvero i dipendenti della Saint-Gobain e le municipalità, i quali hanno sottolineato l’esigenza di tutelare il lavoro. Parimenti nell’incontro con i portatori di interesse del Parco, la commissaria ha avuto occasione di dialogare nei giorni scorsi anche con una rappresentanza degli agricoltori del riolese e del casolano, presenti all’incontro con alcuni trattori.

Proprio Coldiretti prima della visita della commissaria aveva rivendicato "la mancanza di dialogo con gli enti e con chi aveva portato avanti la candidatura". Un altro punto su cui gli agricoltori lamentavano di non essere stati presi in considerazione riguardava i ‘potenziali’ vincoli derivanti dal riconoscimento Unesco del Parco della vena del gesso. Proteste "dichiaratamente incomprensibili" ai fautori della candidatura, che avevano sottolineato la portata dell’eventuale riconoscimento evidenziandolo come "uno straordinario valore aggiunto per tutto il territorio, agricoltura compresa", specificando inoltre che il riconoscimento Unesco non comporta di per sè alcun vincolo.

Sulla questione è intervenuto personalmente il direttore di Coldiretti Ravenna Assuero Zampini, presente all’incontro: “Abbiamo avuto modo di discutere e di portare la nostra opinione alla commissaria - ha spiegato Zampini -. Abbiamo nuovamente espresso la nostra perplessità su quella che è stata la procedura di coinvolgimento con i portatori di interesse, tra i quali gli agricoltori che non sono un punto irrilevante della candidatura. Sui vincoli non siamo preoccupati dall’Unesco, ma dal fatto che il riconoscimento Unesco potrebbe essere utilizzato per inasprire misure già presenti”.

Nello specifico: “Faccio un esempio - ha chiarito il direttore di Coldiretti Ravenna -. Nelle norme di istituzione dei parchi questi dovrebbero avere un piano di assestamento forestale per normare l’utilizzo del bosco. Finché questo piano non viene fatto, il bosco resta in regime di salvaguardia, cioè non si può toccare. Uguale per la gestione della della fauna. Ad un nostro associato è stato detto che non poteva esercitare l’autodifesa, ad un altro che necessitava di recintare il castagneto per salvarlo dagli animali, è stato detto che non era assolutamente possibile mettere recinti. Bisogna considerare che il 90% del territorio in questione è privato, non pubblico".

Questo è quanto Coldiretti asserisce di aver specificato alla commissaria. "Ed è il tema che ci porterà a redigere una comunicazione in cui metteremo nero su bianco, insieme ai nostri associati, le nostre perplessità nel merito. Appena pronta la invieremo a Regione, Parco, Ministero dell’Ambiente e Unesco”.

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