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Cervia, commercianti preoccupati: "Governo Monti ci mette a rischio"

Confcommercio e Confesercenti cervese si scagliano contro le liberazzazioni degli orari dei negozi voluta dal governo Monti e chiede al presidente della Regione, Vasco Errani, di ricorrere alla Corte Costituzionale

Confcommercio e Confesercenti cervese si scagliano contro le liberazzazioni degli orari dei negozi voluta dal governo Monti e chiede al presidente della Regione, Vasco Errani, di ricorrere alla Corte Costituzionale contro le azioni dell’Esecutivo Monti. "Con la totale assenza di regole - spiegano - non si tutelano i consuamatori, le imprese, il lavoro e non si crea sviluppo”. L’attuale Governo ha scelto la strada della liberalizzazione selvaggia del settore consentendo l’apertura delle attività 24 ore su 24, festivi e domeniche comprese, annunciando ulteriori liberalizzazioni anche per i saldi e le vendite sottocosto.

Provvedimenti che non piaccono alle due organizzazioni dei commercianti perché “non faranno aumentare i consumi e non miglioreranno i servizi, né aumenteranno l’occupazione ma si trasferiranno solo quote di consumo dal piccolo e medio dettaglio a favore della grande distribuzione, che già detiene un’elevata quota di mercato (oltre il 70% dei consumi alimentari)”.

“Questi provvedimenti svuotano anche di qualsiasi competenza in materia di commercio le Regioni”, fanno notare Confcommercio e Confesercenti, spiegando anche che la formula del “sempre aperti” per 24 ore al giorno e 365 giorni l’anno “è una condizione “insostenibile” per le piccole imprese che rischieranno di chiudere, rendendo le città sempre più vuote e meno sicure. In nessun Paese d’Europa avviene ciò che si vuol fare in Italia per il commercio”.
 

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