"Contro le schifezze alimentari": presidio degli agricoltori ravennati al Brennero
Il campo base sarà all'area di parcheggio "Brennero" al chilometro 1 dell'autostrada del Brennero - direzione sud (Austria-Italia)
Ci saranno anche gli agricoltori dell’Emilia Romagna e del Ravennate tra le migliaia di agricoltori della Coldiretti provenienti da tutte le regioni che lunedi, dalla mattinata, presidieranno il valico del Brennero per denunciare "gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Unione Europea che favoriscono le speculazioni che stanno provocando l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente". Il campo base sarà all'area di parcheggio “Brennero” al chilometro 1 dell'autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia).
Sotto accusa, evidenzia Coldiretti in una nota, "è una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca ai traffici di ogni tipo di schifezza alimentare, sulle quali si fanno affari a danno degli agricoltori e dei consumatori. Autobotti, camion frigo, container saranno verificati senza tregua dagli agricoltori per smascherare il "finto Made in Italy", dai prosciutti ai pomodori, all'ortofrutta di stagione (pesche, pere e mele), ma anche il commercio di surrogati e sottoprodotti che abbassano la qualità, come le polveri di latte e le cagliate da utilizzare per fare formaggi Made in Italy al posto del latte vero senza indicazioni in etichetta".
"In assenza di regole sulla provenienza e sulle caratteristiche dei prodotti, la concorrenza sleale è insostenibile con prezzi riconosciuti agli agricoltori che sono scesi al di sotto dei costi di produzione con la drammatica chiusura delle aziende e senza alcun beneficio per i consumatori - continua Coldiretti -. L’iniziativa si svolge contemporaneamente alla mobilitazione dei giovani agricoltori della Coldiretti che porteranno a Bruxelles, in occasione del vertice straordinario dei Ministri Europei dell'Agricoltura, le tante schifezze spacciate come Made in Italy per chiedere un impegno più forte dell’Unione Europea".