rotate-mobile
Economia

Il bilancio di Confindustria Romagna: "Crescita rallentata e alluvione, lo scenario non è roseo: speriamo nei ristori alle aziende"

Si è tenuta nella sede di Tecnogym la presentazione del bilancio dell'associazione per l'anno in chiusura. Per il 2024 l’associazione rilancia il progetto di “Città Romagna”

Uno stato dell’economia “non florido” a livello nazionale che si riverbera sulla Romagna già ferita dall’alluvione che ha colpito territori, famiglie e aziende. E’ uno scenario non roseo quello delineato dal presidente di Confindustria Romagna Roberto Bozzi che, nella sede di Technogym, alla presenza del Consiglio di presidenza ha tracciato un bilancio dell’anno che si sta chiudendo e dell’attività svolta dall’associazione in mesi non facili.

Alluvione e ristori

Si chiude un anno caratterizzato da un forte rallentamento della crescita rispetto al 2022, quando il Pil era cresciuto del 3,7%, mentre per il 2023 il Centro Studi nazionale prevede un incremento dello 0,7%. Quanto alle previsioni, la crescita stimata nel 2024 è dello 0,5%, rispetto al +1,2% del marzo scorso. A pesare, soprattutto nel secondo semestre del 2023, l’effetto negativo dei tassi di interesse elevati sulle imprese e sulle famiglie e una dinamica negativa del commercio internazionale, soprattutto a livello europeo. “La Romagna, sulla quale gravano gli effetti dell’alluvione, non è immune da questo scenario - ha sottolineato Bozzi -. La tenuta è stata ottima, le imprese colpite hanno ripristinato in tempo record l’indispensabile per proseguire l’attività e per non perdere quote di mercato, ma questo non significa che le difficoltà siano state risolte o i problemi cancellati, soprattutto in termini di fatturato e produzione”. “Ci auguriamo – ha proseguito - che l’arrivo dei ristori possa portare un po’ di sollievo a tutte le persone colpite e alle nostre aziende che fino ad oggi si sono rialzate da sole, con coraggio e determinazione, senza piangersi addosso. Questo anche grazie ad una cultura del fare impresa che è parte del dna della gente di Romagna”. 

Credito d’imposta 

Sul piatto c’è poi il tema del credito di imposta, inserito come norma primaria nella bozza di legge Finanziaria, “che auspichiamo venga confermato - dice il presidente -. Come Confindustria, in audizione parlamentare sul ddl Bilancio, abbiamo chiesto la possibilità di scontare il credito con la banca: nella norma è previsto che, in caso di accesso al finanziamento agevolato, il beneficiario matura un credito di imposta fruibile esclusivamente in compensazione. Riguardo a quest’ultimo aspetto manca una disposizione che attesti, così come previsto in passato per analoghe misure di sostegno alle imprese colpite da eventi calamitosi, la possibilità per l’impresa beneficiaria di cedere il credito di imposta maturato alla banca. Una previsione necessaria per consentire alle imprese danneggiate di poter beneficiare pienamente del contributo pubblico”.

Città Romagna: Alta Velocità, ambiente, energia e aeroporti

Per il futuro del territorio, secondo il numero uno di Confindustria, la strada da seguire è chiara: l’unione fa la forza. Da qui il rilancio del progetto di “Città Romagna”, un progetto scevro da campanilismi e divisioni. “La Romagna è nel nostro cuore e la vediamo come un’ara metropolitana - ha detto Bozzi - in cui progetti e soluzioni vengano trovate a livello unitario”. A partire dalle infrastrutture, con il progetto dell’Alta Velocità e la proposta, lanciata da Confindustria, che interessa il corridoio adriatico che colleghi Bari a Milano, incrociando la Romagna. Resta centrale il tema ambientale e il capitolo energia, con i nuovi rigassificatori e la realizzazione dei parchi eolici, tema che si estende fino alle risorse idriche, “speriamo  che oltre alla Diga di Ridicoli ci siano nuovi bacini di raccolta anche per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”. Il presidente di Confindustria ha poi confermato che si continua a lavorare, d'intesa con la Regione Emilia-Romagna, per realizzare una sinergia tra gli scali aeroportuali di Bologna, Rimini e Forlì. Un impegno che continua ma, sino ad oggi, senza i risultati sperati. 

I territori 

I vicepresidenti dell’Associazione hanno fatto il punto sull’attività svolta nelle diverse province nel corso dell’anno. A partire da Giovanni Zannoni, per Forlì-Cesena, che ha evidenziato, a fronte degli eventi alluvionali di maggio collegati al cambiamento climatico e alla “mancanza di manutenzione del territorio - ha detto Zannoni - la necessità di interventi che riguardino i boschi, i canali consorziali e gli alvei dei fiumi, nonché l’esigenza di un adattamento agli eventi”. Sono intervenuti Giacomo Fabbri, delegato per il territorio di Rimini e Tommaso Tarozzi per quello di Ravenna.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il bilancio di Confindustria Romagna: "Crescita rallentata e alluvione, lo scenario non è roseo: speriamo nei ristori alle aziende"

RavennaToday è in caricamento