rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Crescono le nuove imprese, frenano le chiusure: a spingere è soprattutto l'edilizia

Il terzo trimestre del 2021 - fa sapere l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio - segna un’accelerazione delle aperture di nuove attività che tornano ai valori pre-pandemia

Crescono in provincia di Ravenna le iscrizioni trainate dall’aumento della fiducia delle imprese. Il terzo trimestre del 2021 - fa sapere l’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio - segna un’accelerazione delle aperture di nuove attività che tornano ai valori pre-pandemia. Nel complesso, le aperture di nuove imprese tra luglio e settembre hanno toccato le 349 unità, un valore di poco inferiore alla media del triennio 2017-2019 (353), prima dell’irrompere dell’emergenza sanitaria globale, e più alto di 32 unità rispetto al dato del terzo trimestre 2019, quando le iscrizioni furono 317. Ciò ha consentito di registrare, a fine settembre, un saldo positivo di 43 imprese in più rispetto a fine giugno (+0,11%), portando lo stock delle imprese ad un valore pari a 38.340 unità. Sul buon andamento del saldo si riflette anche la frenata delle chiusure: 306 quelle complessivamente registrate fra luglio e settembre dall’Ente di Viale Farini, tra i dati più bassi degli ultimi anni (-3,2% rispetto alle cancellazioni verificatesi nel terzo trimestre del 2019).

“La realtà – ha evidenziato Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna - è che le imprese operano in uno scenario in profonda trasformazione, del tutto inedito. La possibile recrudescenza della pandemia deve farci ricordare quanto il cammino verso una crescita solida e di lungo periodo sia ancora piena di insidie e sfide da vincere e, per certi versi, ancora in gran parte da iniziare a giocare veramente. Serve capacità di visione nazionale e territoriale per far fronte a scenari così epocali, complessi e sfidanti. La priorità è rimanere competitivi e attrattivi per i capitali nazionali ed esteri, a cui garantire la giusta remuneratività. Solo così potremo continuare a produrre ricchezza e lavoro”.

Andamento delle imprese terzo trimestre 2021

Le forme giuridiche

Il maggior contributo all’andamento del periodo viene ancora una volta dalle società di capitali: delle 43 imprese in più alla fine del trimestre, quasi l’84% ha la forma di società di capitale; ovvero 36 società di capitale in più nel trimestre, pari ad un tasso di crescita positivo del +0,43%, in peggioramento però rispetto agli analoghi trimestri degli anni precedenti. In miglioramento l’andamento positivo delle imprese individuali che crescono di 28 unità, pari al +0,13%, e delle cooperative e consorzi (+2 unità, pari al +0,20%). L’unico aggregato in contro-tendenza è quello delle società di persone, che arretra in tre mesi di 23 unità e che in termini di tasso trimestrale si traduce in un - 0,29%, una velocità negativa in peggioramento rispetto a quella del 2020 ma anche rispetto agli analoghi periodi pre-Covid.

Le dinamiche settoriali

Crescono l’edilizia (+55), il cui trend risente positivamente della performance del comparto artigiano (+41 unità). Come riflesso della ripartenza di tante attività, in aumento anche il complesso dei servizi alle imprese (+67), di cui +25 unità per le attività immobiliari, +20 per quelli professionali e scientifiche, +17 per il noleggio, agenzie-viaggio e servizi di supporto e +5 aziende nel campo dell’informazione e comunicazione. Segno più anche per il credito (+3 unità). Grazie alla stagione estiva, alla ripresa del turismo ed alla voglia di mettersi alle spalle gli angoscianti giorni del lockdown, a spiccare per dinamismo nel trimestre anche le attività di alloggio e ristorazione (+20). Per i servizi alle persone, che crescono complessivamente di 10 unità, in positivo sanità (+6), le altre attività di servizio (+5) e istruzione (+1). In termini assoluti, saldi negativi si registrano nel commercio (-19 unità), coinvolgendo sia l’ingrosso (-8) che il dettaglio (-11), nel trasporto e magazzinaggio (-10) in agricoltura (-9), nelle attività artistiche e di intrattenimento (-2) e nell’industria (-1 unità). Stabile la manifattura.

Tipologie di imprese

Le imprese giovanili rappresentano il 27,2% del totale delle iscrizioni e solo il 10,1% delle chiusure complessive, con un saldo trimestrale positivo (+64), in aumento rispetto al terzo trimestre del 2019 (+25); in crescita il tasso di variazione trimestrale rispetto al terzo trimestre dell’anno pre-covid (+2,78% contro il +1%). Inoltre, il tasso di crescita relativo risulta più elevato rispetto al complesso delle imprese (al confronto del +0,11%) e la loro consistenza rispetto al 30 giugno 2021 cresce, risultando inferiore al dato dello stesso trimestre del 2019 a causa della perdita dei requisiti “giovanili” da parte di imprenditori già iscritti in precedenza. L’incidenza percentuale sul totale delle imprese, per le imprese “under 35” risulta essere pari al 6,2%.

Anche per le imprese femminili il saldo della movimentazione risulta positivo (+8 unità) e in miglioramento rispetto al dato negativo dello stesso periodo del 2019 (quando era -9); la loro quota sul totale delle imprese si assesta sul 21%, posizionandosi tra quanto rilevato in Emilia-Romagna (20,7%) ed in Italia (22%). Rispetto al trimestre pre-covid, il risultato è stato determinato soprattutto dalla diminuzione delle chiusure volontarie che è stata accompagnata da un piccolo incremento delle iscrizioni. Nel trimestre in esame, le aperture di imprese gestite da donne rappresentano il 26,6% del totale delle iscrizioni; contestualmente, il 27,8% delle chiusure complessive.

Trend analoghi si rilevano per le imprese straniere: la differenza tra aperture e chiusure, sempre positiva (+43 unità), risulta più alta rispetto al dato dello scorso anno (+33) ed anche rispetto al saldo del terzo trimestre del 2019 (era +13), in questo caso con aumenti più significativi tra le nuove iscrizioni. In miglioramento il tasso di crescita del trimestre (+0,9% contro il +0,71 ed il + 0,28% rispettivamente del terzo trimestre del 2020 e del 2019). Nel tempo inoltre è aumentata la loro incidenza sul totale e, in provincia di Ravenna, ogni 100 imprese registrate 12 sono gestite da stranieri.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crescono le nuove imprese, frenano le chiusure: a spingere è soprattutto l'edilizia

RavennaToday è in caricamento