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Economia

Difesa vino e carne, Coldiretti: "Bene la battaglia della Meloni. Per Ravenna un comparto fondamentale"

Coldiretti ribadisce che sono "da respingere tutte le misure ingiustamente discriminatorie che a livello europeo aprono la strada all’omologazione alimentare e alla dieta unica mondiale"

"La difesa di vino, carne e salumi vale per l’Italia oltre 40 miliardi e centinaia di migliaia di posti di lavoro anche grazie al successo della domanda all’estero dove sono tra i prodotti simbolo del Made in Italy". E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare il video sui social per la sua rubrica #gliappuntidigiorgia della premier Giorgia Meloni rispetto alla battaglia in Europa per non mettere il vino e la carne tra gli alimenti e i prodotti considerati nocivi per la salute.

“E’ stato fermato il tentativo di escludere dai finanziamenti europei della promozione carne, salumi, vino e birra sotto attacco di un approccio ideologico che discrimina alimenti che fanno parte a pieno titolo della dieta mediterranea - precisa il presidente della Coldiretti nel sottolineare che - il giusto impegno della Commissione Europea per tutelare la salute dei cittadini secondo la Coldiretti non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’equilibrio nutrizionale – prosegue Prandini – va infatti ricercato tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera e non certo condannando lo specifico prodotto".

“Solo l'azione di contrasto politico-sindacale attuata da Coldiretti ha consentito sinora di tutelare dagli attacchi ingiustificati dell’UE settori chiave del made in Italy agroalimentare che sono centrali anche per l'agricoltura e l'economia della nostra provincia – commenta Nicola Dalmonte, Presidente di Coldiretti Ravenna – penso in primis al vino, voce importante del nostro export con Ravenna che è da sempre la provincia con la superficie vitata più ampia dell'intera Emilia-Romagna. È evidente, come sanno bene la Premier Meloni e il Ministero dell’Agricoltura, che non è il momento di abbassare la guardia perché le minacce al nostro agroalimentare di qualità, a partire da quella del cibo sintetico, sono molteplici”.

A tal fine Coldiretti ribadisce come siano "da respingere tutte le misure ingiustamente discriminatorie che a livello europeo aprono la strada all’omologazione alimentare e alla dieta unica mondiale, con il rischio di arrivare a sostituire il cibo naturale con quello sintetico". Proprio per questo Coldiretti Ravenna ha avviato in tutti i suoi Uffici e nei Mercati di Campagna Amica la raccolta firme a sostegno della petizione contro il cibo da laboratorio e la carne in provetta, promossa a livello mondiale da World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe, Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica. Nell’ultimo mese, a livello provinciale, sono oltre 2.500 i consumatori che hanno aderito firmando presso il Mercato Contadino coperto di via Canalazzo 59, ma anche negli Uffici Coldiretti.

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