rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

I proprietari immobiliari: "Adattare l'imu per gli affitti calmierati"

Tra il 24 e il 26 febbraio si è tenuta a Trevi (PG), l'annuale Assemblea Nazionale di Asppi (Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari) per definire il "Progetto Asppi 2020"

Tra il 24 e il 26 febbraio si è tenuta a Trevi (PG), l'annuale Assemblea Nazionale di Asppi (Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari) per definire il “Progetto Asppi 2020”, per una rappresentanza più efficace e offrire ai soci una più ampia e qualificata gamma di servizi. La delegazione di Ravenna, guidata dal presidente Franco Montanari ha partecipato ai lavori delle varie Commissioni e stesura del documento finale.

Durante la tre giorni di lavori, sono state affrontate le recenti novità legislative e fiscali del settore immobiliare ed il rilancio dell'attività sindacale a favore della piccola proprietà immobiliare. Tra le proposte, l'estensione della gamma di servizi a tutte le sedi dislocate in Italia e l'opportunità di partnership per garantire all'utenza un ventaglio più ampio di soluzioni per stare al passo con in continuo mutamento del settore edilizio.

Occorre “ricostruire” una reale convenienza a stipulare contratti di tipo concordato (i cosiddetti agevolati o calmierati) che, per l’effetto combinato delle modalità di applicazione della Cedolare secca e dell’IMU, hanno oggi perso gran parte della loro validità. Asppi ha giudicato favorevolmente l’iniziativa del Governo di convocare tutte le associazioni della proprietà e degli inquilini per ridefinire la Convenzione Nazionale prevista dalla Legge 431 e aggiornarne i parametri. Occorre però ripristinare un regime fiscale realmente agevolato (a partire dall’IMU) e contestualmente discutere su come allargare la portata di questi contratti, ampliandone l’ambito di applicazione, introducendo elementi di maggiore flessibilità contrattuale, considerando forme particolari di garanzia per i locatori a fronte dell’esplosivo fenomeno della morosità.

Per Asppi i contratti a canone agevolato rimangono l’unico effettivo strumento oggi esistente per calmierare il mercato della locazione. Hanno dimostrato di funzionare e di poter costituire un punto di riferimento utile per altre esperienze, come l’housing sociale. Sarebbe assolutamente negativo e drammatico lasciare spegnere questa esperienza come oggi purtroppo rischia di avvenire. Per queste ragioni Asppi si rivolge ai Comuni, al Governo e al Parlamento affinché siano introdotte modifiche in relazione all’applicazione dell’IMU che consentano di agevolare maggiormente il canone concordato. Importante anche che i Comuni utilizzino tutti gli elementi di flessibilità oggi consentiti per incentivare i contratti a canone calmierato. A Ravenna un alloggio con una Rendita catastale di 500 euro, per i Contratti concordati l’ICI era ad 2 per mille corrispondente ad una tassa annuale di 105 euro. Con IMU al 4 per mille salirà a 353 euro, mentre al 9,6 per mille come ipotizzato dalla stampa di venerdì scorso, salirebbe a 847 euro. “Una stangata che non potrà non avere ripercussioni sul mercato degli affitti e su quello immobiliare!”.

Per il presidente di Ravenna Franco Montanari, “Uno degli aspetti più negativi, ma questa purtroppo è una costante da molti anni, è che gran parte delle modifiche, di ordine normativo e finanziario sono state assunte al di fuori di un quadro generale che definisse i contorni di una politica per l’abitazione dotata di un senso, di una strategia, di obiettivi certi e condivisi”.
La proposta dell’Assemblea è di costituire, sul modello funzionante in Francia ed in altri paesi, un’Agenzia Nazionale per l’abitare; una struttura pubblica e snella che costituisca, allo stesso tempo, uno strumento al servizio del sistema pubblico per la gestione delle politiche abitative e che stimoli le esperienze di partenariato con i soggetti attivi sul piano sociale per la definizione e la realizzazione di programmi e di progetti, dal monitoraggio del mercato della locazione e sulle condizioni abitative presenti nelle città e nelle periferie, alla realizzazione di programmi e progetti da realizzarsi in collaborazione con le agenzie per la casa nate sul territorio e con le autorità locali sui temi più rilevanti della situazione abitativa, dalle locazioni sicure e solidali alla riqualificazione delle abitazioni in termini di sicurezza e di risparmio energetico. L’alternativa sono le tendopoli.

I piccoli proprietari lanciano l’allarme e chiedono allo Stato e alla politica una forte volontà politica e istituzionale per affrontare la questione abitativa come una questione non circoscrivibile a dimensioni settoriali o mera fonte di imposizione fiscale, ma decisiva per la coesione sociale, la sostenibilità ambientale e la crescita del Paese.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I proprietari immobiliari: "Adattare l'imu per gli affitti calmierati"

RavennaToday è in caricamento