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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Un museo dell'ingegno e dell'industria per il 70esimo di Confindustria: presentato il progetto

Secondo una prima stima, il fabbisogno per un periodo di 3 anni della gestione del Museo ammonta a circa 1.5 milioni di euro che sarebbero apportati dalle aziende (anche espositrici) e dal supporto di istituzioni e istituti di credito locali, partecipanti alla Fondazione

In occasione del 70esimo anno di costituzione dell’Associazione Industriali che si celebrerà nel 2015, Confindustria Ravenna ha elaborato un progetto di fattibilità per la realizzazione di un’iniziativa che coinvolga il sistema delle imprese industriali e la città. Il progetto prevede di sviluppare un’esposizione museale con la quale comunicare alla città lo sviluppo nell’ultimo secolo dell’industria del territorio, nonché l’evoluzione della vita e del costume della società ravennate. Il Museo consiste – nell’ipotesi progettuale iniziale - in mostre fotografiche, esposizioni di repertorio di macchine, tecnologie e strumenti multimediali che raccontano dall’origine ad oggi le aziende che hanno segnato la storia dell’economia ravennate.

In particolare, al fine anche di creare un legame culturale con la città, l’esposizione museale non si limiterebbe a raccontare la storia delle aziende industriali nate e sviluppatesi nel territorio, ma vuole raccontare al visitatore il cambiamento del costume e degli stili di vita della comunità ravennate grazie anche allo sviluppo economico e sociale che l’economia industriale ha saputo creare nel territorio, come nel Paese. A tal fine, quale location ideale si è pensato ad un luogo/edificio simbolo della cultura, della storia della città. A riguardo, il Palazzo Rasponi delle Teste, recentemente restaurato, rappresenta una prima candidatura, ma non esclusiva, quale sede delle iniziative di celebrazione. Sono quindi previste iniziative culturali, artistiche, didattiche. La sede del progetto è una sede aperta che comunica con la città (previste anche aperture serali) con un nutrito programma di iniziative. Ovviamente nulla esclude altre sedi del centro urbano con valenza storico-culturale altrettanto prestigiosa.

In termini di sostenibilità economica il progetto museale e le iniziative correlate sarebbero realizzate mediante la costituzione di una Fondazione che ne garantirebbe la programmazione e l’esecuzione. Secondo una prima stima, il fabbisogno per un periodo di 3 anni della gestione del Museo ammonta a circa 1.5 milioni di euro che sarebbero apportati dalle aziende (anche espositrici) e dal supporto di istituzioni e istituti di credito locali, partecipanti alla Fondazione. La Fondazione, oltre ad un board direttivo, sarebbe dotata di un Comitato Scientifico di alto standing, avente il ruolo di indirizzare e garantire il livello delle iniziative poste in essere.

L’esposizione museale potrà arricchirsi anche di una sezione dedicata  alla contaminazione tra arte e industria nella quale saranno esposte le opere degli artisti locali che hanno illustrato il lavoro e le macchine, testimonianza del dialogo tra arte applicata, design, e la realtà imprenditoriale ravennate. Per l’esecuzione del Progetto in via preliminare si ipotizza di definire un Accordo di Programma. L’accordo dovrebbe coinvolgere la Regione, la Provincia, il Comune di Ravenna, di Faenza, di Lugo, l’Università, e in una fase successiva potrebbe aprirsi a tutto il territorio della Romagna, candidandosi come luogo di dibattito e presentazione di tutti i temi attinenti allo sviluppo industriale.

CULTURA - "Per parte nostra, la cultura continua a essere un tema su cui Confindustria investe molto, e per noi ravennati l’argomento ha ripreso il centro della scena grazie allo sforzo della nostra candidatura a Capitale europea della Cultura 2019 - afferma il presidente Guido Ottolenghi -. La nomina è andata a un’altra città, ma abbiamo partecipato con onore e rimesso al centro del nostro pensiero questo tema così importante. La conoscenza è un ingrediente fondamentale per affrontare le difficoltà, e un aiuto che le associazioni possono e devono dare è quello di alimentare un dibattito di una certa levatura. Nessuno ha la ricetta magica, ma ascoltare punti di vista e testimonianze dalla Cina o dagli Stati Uniti ci ha aperto molte finestre. Questi confronti ci hanno fatto capire di più un mondo che cambia, dove ci sono sia difficoltà sia opportunità, anche per chi lavora sul mercato interno, dove molti spazi sono lasciati liberi da chi scompare".

LEGALITA' - "Un altro aspetto su cui abbiamo continuato ad insistere è quello della legalità - ha aggiunto Ottolenghi -. Due settimane fa abbiamo avuto l’onore di consegnare il Guidarello ad honorem al Comandane Generale dei Carabinieri Leonardo Gallitelli, con il quale abbiamo parlato anche di giustizia, convivenza sociale, e rispetto delle regole: sono valori che vanno salvaguardati, senza i quali saremmo in condizioni molto peggiori".

2015 - "Il 2015 - ha evidenziato Ottolenghi -. sarà un anno altrettanto importante per la nostra associazione, perché nell’anno di nascita della realtà romagnola Confindustria Ravenna celebrerà i suoi 70 anni. Li festeggeremo richiamandoci ai valori fin qui citati e cercando modi inediti di diffondere la cultura di impresa. Vorremmo farlo offrendo alla città uno spazio nuovo, un museo che renda conto da un lato della storia industriale del nostro territorio, e dall’altro del miglioramento e del progresso che l’ingegno ha saputo portare nelle vite di tutti noi. Sarà un luogo di dibattito, di confronto e di apertura, in cui cercheremo di coinvolgere tutta la nostra comunità e soprattutto i giovani, dalle scuole all’università. Abbiamo presentato un progetto in Comune: al momento sono in corso gli approfondimenti tecnici per la sede proposta, cioè il rinnovato Palazzo Rasponi dalle Teste in piazza Kennedy. Per ora abbiamo raccolto il vivo apprezzamento da parte del sindaco Matteucci, che ringraziamo, e speriamo di poter presto iniziare a lavorare".

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