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Produzione agricola, firmato il documento condiviso dai Tavoli Verdi

L'avvio dei lavori in comune fra le due Province ed i Tavoli Verdi è avvenuta ufficialmente nell' ottobre scorso, nella sede del Consiglio della Provincia di Forlì-Cesena in cui i Presidenti Claudio Casadio e Massimo Bulbi

Procedendo lungo le già concordate direttrici di un dialogo relativo al coordinamento e alla programmazione di politiche di area vasta che integrino maggiormente i territori, le Province di Ravenna e Forlì-Cesena hanno ottenuto a livello agricolo un primo risultato, operando in stretta collaborazione con i due Tavoli Verdi. Sono riuscite, infatti, nell’intento di ottenere la condivisione unanime su un documento per la valorizzazione delle produzioni frutticole.

Il tema frutticolo è stato il primo ad essere messo nell’agenda dei lavori avviata congiuntamente sia dalle due Province che dai Tavoli Verdi. Ciò è dovuto naturalmente al fatto che il settore frutticolo e, in particolare, quello relativo alle pesche e nettarine è ormai in una situazione di crisi strutturale. In cinque degli ultimi otto anni il costo di produzione è stato superiore alla remunerazione ottenuta dai produttori.

L’avvio dei lavori in comune fra le due Province ed i Tavoli Verdi è avvenuta ufficialmente nell' ottobre scorso, nella sede del Consiglio della Provincia di Forlì-Cesena in cui i Presidenti Claudio Casadio e Massimo Bulbi hanno illustrato gli obiettivi e il percorso da intraprendere. In quella sede è stato contestualmente avviato il Comitato frutta, composto da rappresentanti di tutte le organizzazioni dei due Tavoli Verdi. Comitato che, coordinato dalll’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Forlì-Cesena, Gianluca Bagnara, ha portato alla condivisione del documento finale la cui firma è avvenuta nella sala del Consiglio Provinciale di Ravenna.

Erano presenti, oltre ai due Presidenti Claudio Casadio e Massimo Bulbi, anche l’Assessore all’agricoltura della Provincia di Forlì-Cesena Gianluca Bagnara ed i Presidenti delle Organizzazioni che fanno parte dei dueTavoli Verdi: Agci,Cia,Coldiretti,Confcooperative,Copagri,Legacoop e Unione Agricoltori. «Se vogliamo salvaguardare il settore ortofrutticolo del nostro territorio e tutta la sua filiera - afferma Davide Vernocchi, presidente Fedagri Confcooperative Ravenna - dobbiamo agire in maniera unitaria, condividendo obiettivi, impegni, azioni e regole da rispettare. Per questo motivo è stato redatto il documento unitario sottoscritto questa mattina. Tutti gli attori del settore sono chiamati a rispondere per poter agire non solo a livello locale, ma anche nazionale ed europeo per regolamentare i rapporti contrattuali con la grande distribuzione. Sono già diversi anni, infatti, che nei confronti dell’Unione Europea avanziamo richieste per affrontare la crisi di mercato del settore, ma senza alcun risultato. Presentandoci in maniera unitaria abbiamo più possibilità di essere ascoltati».

Il documento prevede una serie di azioni a 360° che agiscono su ogni livello del comparto ortofrutticolo e sono indirizzate ad un rafforzamento della competitività delle imprese: dalla condivisione degli strumenti di gestione della crisi alla concentrazione dell’offerta, dall’accettazione di una serie di regole uguali per tutti alla costituzione di un catasto nazionale al fine di poter programmare e prevedere l’evoluzione del settore. L’elenco delle azioni continua poi con l’impegno ad investire nella ricerca, con la semplificazione e la sburocratizzazione del settore e con la costituzione di fondi mutualistici per assicurare un reddito più soddisfacente ai produttori.

«Sicuramente il tema più delicato presente nel documento è la concentrazione dell’offerta commerciale - continua Vernocchi -, perché vede il coinvolgimento di tutti i soggetti che operano nel settore. Per quanto riguarda Confcooperative, noi stiamo lavorando già da diverso tempo in un confronto serrato con tutto il mondo della cooperazione e in particolare con Legacoop, nella direzione improntata dal documento: abbiamo concentrato l’offerta con la creazione di Agrintesa, abbiamo un piano finalizzato ad una migliore programmazione varietale, stiamo lavorando all’insegna della semplificazione e della condivisione, al fine di dare un’immagine più omogenea del settore ortofrutticolo romagnolo e soprattutto della peschicoltura di questa regione. Ora, con il contributo di tutti, possiamo fare un passo in più. Pensare, ad esempio, per alcune specie di prodotti a regolamentare maggiormente l’offerta sul mercato tra tutti gli operatori».

«Siamo soddisfatti della sottoscrizione di questo documento - conclude il presidente provinciale di Fedagri - perché è giusto che tutti i soggetti del settore siano impegnati a fare la propria parte; non si può pensare che la cooperazione, che complessivamente rappresenta circa il 30% del comparto, da sola possa avviare azioni commerciali che necessitano di una inevitabile compattezza per sperare in qualche risultato».
 

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