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Etilene per tutti, omaggio a Roberto Roversi alla Darsena del Sale di Cervia

Il Trebbo in musica di Ravenna Festival rende omaggio a uno dei più grandi poeti del Novecento italiano

Giacevano da decenni, dagli anni Settanta almeno, fra le tante carte lasciate dal poeta. Nessuno sa se Lucio Dalla li abbia mai ricevuti, se abbia pensato di musicarli o siano stati scritti dopo la fine della loro collaborazione. Oggi sette inediti di Roberto Roversi sono restituiti alla storia della canzone italiana. Domenica 25 giugno, alle 19 alla Darsena del Sale, Il Trebbo in musica di Ravenna Festival rende omaggio a uno dei più grandi poeti del Novecento italiano: in Etilene per tutti. (Ro)versi ritrovati Ernesto Assante racconta Roberto Roversi, di cui ricorre il centenario della nascita, con la complicità della band bolognese Zois (Valentina Gerometta, Stefano di Chio e Ivano Zanotti). Agli Zois sono stati infatti affidati gli inediti nati dal sodalizio che tra il 1973 e il 1976 ha regalato al pubblico la celebre trilogia d’album Il giorno aveva cinque teste, Anidride solforosa e Automobili. L’appuntamento è a ingresso libero e sarà l’occasione per una raccolta fondi destinata alla ricostruzione delle Saline di Cervia (a disposizione vinili dell’album degli Zois e libri).

“Il nipote Antonio Bagnoli, che cura l’eredità artistica di Lucio Dalla, aveva ascoltato la nostra versione di un classico della collaborazione con Roversi – racconta Valentina Gerometta, ricordando come è nata l’avventura dell’album Etilene per tutti, prodotto da Giacomo Fiorenza della 42 Records e registrato negli studi della Fonoprint – Nel vasto archivio di testi del poeta c’è una cartellina contrassegnata ‘Testi per Dalla’: Bagnoli ci ha chiesto di far rivivere quelle parole, riportarle all’interno del linguaggio per il quale erano state scritte, la musica. Non potevamo usare i testi come avrebbe fatto Dalla, ma abbiamo tenuto fede al suo piacere per la sperimentazione e l’invenzione di suoni, ricreando una dimensione a lui cara attraverso strumenti vintage, macchine analogiche in voga negli anni Settanta… Abbiamo deciso che Etilene per tutti non sarebbe stato un disco di interpretazione dei testi di Roversi, ma piuttosto di sonorizzazione, per lasciare che la loro forza emerga nella purezza difficile che il poeta desiderava.”

Galeotto fu Renzo Cremonini, produttore di Dalla e stretto collaboratore del regista Michelangelo Antonioni, con il quale Roversi aveva lavorato. È l’inizio degli anni Settanta e il cantautore, fresco di consacrazione sanremese, è alla ricerca di un nuovo linguaggio poetico che possa raggiungere il grande pubblico e interpretare le tensioni sociali del periodo. Roberto Roversi è nato nel 1923, è amico e collaboratore di scrittori come Pasolini, Sciascia, Calvino, Vittorini. Libraio antiquario di professione, è poeta, corsivista, narratore, drammaturgo, critico letterario… Sin dall’inizio degli anni Sessanta ha difeso la sua indipendenza diffondendo i suoi lavori attraverso piccoli editori o la sua libreria Palmaverde. Quello che Lucio Dalla incontra è un uomo che è stato alpino e poi partigiano e ha assistito al cambiamento epocale dell’Italia del dopoguerra e del boom economico; è una “circostanza astrochimica”, la definirà Dalla, al tempo stesso frustrato e stimolato dal metodo di Roversi…e consapevole di aver appreso da lui “cose ininsegnabili”.

La canzone Etilene per tutti, che dà il titolo all’album degli Zois e allo spettacolo, è un manifesto della poetica di Roversi, un testo che affronta senza mezzi termini il tema dell’emergenza ambientale, parla della sostenibilità dell’industria e della scelta, apparentemente impossibile, fra la necessità del lavoro e la difesa della salute. L’impegno sociale scorre in tutti brani, come accade anche nelle rivendicazioni femministe di Operaia casalinga contadina, ma non si trasforma mai in semplice rabbia: i protagonisti delle canzoni sono prima di tutto uomini e donne che potrebbero benissimo appartenere al nostro presente. Dopo tutto Roversi, grande poeta qual era, aveva la capacità di parlare del presente – l’Italia dell’epoca – restando, mezzo secolo più tardi, attuale e profetico.

Giovedì 29 giugno la dedica è alla giornalista russa Anna Politkovskaja, assassinata nel 2006. Con A futura memoria, Valentina Lodovini ne ripropone i testi alla ricerca di verità, libertà e giustizia, accompagnata dalle musiche di Šostakovič, Khachaturian e Lyatoshynsky – tre compositori che subirono la censura del regime stalinista – eseguite dal FontanaMix String Quartet.

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