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Inaugurata la mostra "Terre Nuove" a Sant'Antonio

Alla presenza dell’assessore alle attività produttive e agricoltura, Massimo Cameliani, si è aperta sabato scorso nell’ex asilo di Sant'Antonio in via Guiccioli 23, la mostra "Terre nuove. Immagini dall'archivio fotografico dell'Ente Delta Padano",

Alla presenza dell’assessore alle attività produttive e agricoltura, Massimo Cameliani, si è aperta sabato scorso nell’ex asilo di Sant'Antonio in via Guiccioli 23, la mostra "Terre nuove. Immagini dall'archivio fotografico dell'Ente Delta Padano", che resterà aperta fino al 9 giugno. L’assessore Cameliani nella presentazione ha ripercorso le tappe storiche e politiche che videro negli anni ’50 un forte intervento del Governo nell’economia e nell’agricoltura. Con la cosiddetta legge ‘stralcio’ di riforma, vennero infatti assegnate terre e  case ai braccianti permettendo a parte di essi,  per la prima volta, di coltivare e condurre i terreni e di sostenersi economicamente.

“Si trattò di un intervento del Governo di larga portata – ha dichiarato Cameliani - i cui risultati positivi ricaddero sull’economia  e sul benessere delle popolazioni. Tale politica può essere un esempio da seguire anche nel contesto economico nazionale attuale che, seppur completamente diverso, si presenta con delle problematiche in un certo senso similari. Mi riferisco all’enorme problema della disoccupazione: all’ora il Governo decise di intervenire con grandi risorse e con la capacità anche di innovare sistemi di gestione dell’agricoltura fino allora consolidati”.

All’inaugurazione erano presenti inoltre Stefano Venieri, presidente del Comitato cittadino e della Pro loco di S.Antonio, Luciana Finessi dell’assessorato all’agricoltura della Regione, Mauro Mazzotti in qualità di ex dirigente del Consorzio di bonifica, Gioia Gattamorta presidente dell’Ordine degli architetti, Mario Pretolani, storico, e Anna Grazia Gulminelli del comitato organizzatore. L’esposizione, organizzata dal Comitato Cittadino di S.Antonio e dalla Pro Loco, con la collaborazione dell'Istituto dei Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, e curata da. Anna Grazia Gulminelli, Stefano Venieri e Aurelio Fabbri, ha l’obiettivo di far riscoprire attraverso immagini il valore del patrimonio storico, architettonico, culturale e ambientale della frazione di S.Antonio e di promuoverne la difesa.

La storia dell'agricoltura emiliano romagnola coincide, in larga misura, con la secolare lotta per la bonifica e la messa a coltura delle grandi estensioni di terreni occupati, in modo permanente o temporaneo, dalle acque che caratterizzavano il paesaggio delle "terre basse", delle zone più vicine al fiume Po ed ai rami del suo delta. L'ultima fase di questo imponente processo di trasformazione territoriale, sociale ed economica è iniziata nei primissimi anni cinquanta del secolo scorso con l'istituzione dell'Ente per la colonizzazione del Delta Padano si conclude nel 1965 quando l'Ente Delta Padano rinuncia a portare a termine il drenaggio le aree del basso comacchiese.

La mostra mette in luce il vasto patrimonio archivistico e strutturale generato dall'Ente, attivo nel primo dopoguerra, che ha generato la nascita di borgate e corti coloniche all'insegna di un architettura per quanto possibile aggiornata e vicina a quella delle città, seppur costruiti a cornice del lavoro e della vita di una nuova generazione di coloni.

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