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"Le osterie di Lugo" raccontate in un libro: "Un tuffo nel passato"

Alcune copie del volume verranno regalate alla Biblioteca del Comune che fu sede proprio del “battesimo” della nuova Delegazione.

La Delegazione di Lugo di Romagna dell’Accademia italiana della cucina (www.accademia1953) ha realizzato, per il decennale della sua presenza sul territorio di Lugo e dei comuni della Bassa Romagna, un libro dal titolo “Lugo e le sue osterie” con l’obiettivo di lasciare un ricordo tangibile e in linea con l’Istituzione culturale che rappresenta. Alcune copie del volume verranno regalate alla Biblioteca del Comune che fu sede proprio del “battesimo” della nuova Delegazione.

"Sono molto soddisfatto di questo lavoro - ha dichiarato il sindaco Davide Ranalli -. L'Accademia con questo libro dimostra il suo importante ruolo nel divulgare le peculiarità enogastronomiche, ma anche i luoghi. Questo volume è interessante per la ricerca e per rivedere la città anche in modo diverso; è un'opera culturale che ci fa fare un tuffo nel passato. Abbiamo l'esigenza di riscoprire in una chiave contemporanea la nostra città anche attraverso la tradizione della nostra cucina. Ringrazio infine l'Accademia per aver donato sette copie del libro alla nostra biblioteca comunale".

"Attraverso il cibo, si mantiene il legame con la storia di un popolo - ha sottolineato Pierangelo Raffini -. La cucina  è innovazione, ma facendo tesoro delle tradizioni. A Lugo si nota un certo fermento in questo ambito. Gli abitanti del posto spesso non tengono in giusta considerazione la qualità della vita in questo territorio".

"Questo libro si preoccupa di capire come mai le osterie di questo territorio, tra l'800 e il '900, siano gradualmente scomparse - ha raccontato Alessio Guidotti -. Tra i motivi trainanti, il mercato e la fiera, che all'epoca erano un richiamo molto forte; le osterie erano suddivise per categorie sociali, quasi per mestiere; con il ventennio fascista, le osterie furono spesso ritrovi per socialisti e repubblicani, e quindi ebbero il colpo di grazia. Erano luoghi di incontro, per molti addirittura erano l'unico luogo. Anche se non ci sono più le osterie di un tempo, Lugo non ha perso la sua propensione all'ospitalità, per esempio i ristoranti rimasti la domenica a pranzo oltre a essere aperti sono spesso pieni; se ci spostiamo in Emilia, i ristoranti la domenica a pranzo spesso sono chiusi".

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