La Salzburg Chamber Soloists: da Mozart fino al romanticismo francese
Mercoledì 23 marzo 2016 la stagione “Ravenna Musica” curata dall’Associazione Angelo Mariani, porta sulla scena del Teatro Alighieri un complesso da camera di grande prestigio il cui nome è già di per sé una presentazione, Salzburg Chamber Soloists.
Nata nel 1991 grazie all’iniziativa del talentuoso violinista Lavard Skou-Larsen impegnato nell’occasione ravennate nel consueto doppio ruolo di direttore e violino solista, la formazione fin dalle prime apparizioni ha sorpreso per il timbro musicale e la perfezione delle sue esecuzioni, qualità che hanno ben presto caratterizzato le sue esibizioni e conquistato il consenso del pubblico di tutto il mondo.
Per le celebrazioni dei 250 anni della nascita di Mozart, la città di Salisburgo ha affidato ben diciotto concerti ai Salzburg Chamber Soloist, che riunisce i migliori allievi del Mozarteum con musicisti già affermati a livello internazionale.
Il programma, nella prima parte, è un omaggio ai due più importanti compositori austriaci del ‘700, con la Sinfonia in sol maggiore K 124 di Mozart e la Sinfonia in mi minore n. 44 di Haydn, che videro la luce lo stesso anno 1772. La Sinfonia K 124 appartiene al nucleo delle sinfonie salisburghesi composte tra il 1772 e il 1774, che recano evidenti i primi segni di distacco dallo stile sinfonico giovanile. La Sinfonia n. 44 mostra l'interesse di quel periodo di Haydn per l'unità tematica e per la tecnica contrappuntistica; il sottotitolo Trauer-Symphonie (Sinfonia funebre) deriva dalla notizia secondo la quale Haydn avrebbe affermato di desiderare che il movimento lento, l’Adagio, fosse eseguito durante il suo funerale. Pur difficilmente verificabile l’attendibilità della notizia, il sottotitolo appare comunque appropriato al carattere della composizione, nella quale Haydn esplora con grande fantasia le potenzialità legate alla tonalità minore.
La seconda parte della serata, che si realizza con il contributo della Par Toyota, proporrà il Concerto per violino, pianoforte e orchestra d’archi op. 21 di Ernest Chausson, opera del tardo romanticismo francese, di oltre un secolo più tardi rispetto alle sinfonie precedenti, che impegnò l’autore per ben due anni dal 1889 al 1991. Chausson usa ancora le ricche armonie cromatiche e lo stile melodico appassionato che avevano caratterizzato la musica francese negli anni 70 e 80 dell’800. Ma “le sue trame e uso di accordi” suggeriscono uno sforzo per trovare un suono “non-wagneriano” attraverso un arcaismo intenzionale. Il compositore francese dedicò il lavoro al famoso violinista belga Eugène Ysaÿe, con la speranza che il virtuoso accettasse di eseguire il concerto, di cui difatti sostenne la parte solista del violino nella prima esecuzione, a Bruxelles nel 1892.
All’Alighieri la parte del pianoforte sarà affidata al brillante pianista belga Philippe Raskin, vincitore nel 2012 dell’International Piano Competition di Madrid, che affiancherà Lavard Skou Larsen impegnato in questo caso nel ruolo di violino solista.
Sipario ore 20.30. Info: www.angelomariani.org