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Ancisi contro il sindaco: "Dopo le vacche grasse di Fafani, quelle di Matteucci"

Il capogruppo di "Lista per Ravenna", critica le azioni avviate dal primo cittadino di Ravenna per contrastare la crisi: "sono sempre gli stessi soldi"

Amintore Fanfani, quando era in visita in Calabria da presidente del Consiglio dei ministri, fu portato ad ammirare molte fattorie dove gli vennero fatte vedere stalle nuove con mucche belle grasse e piene di latte, esempio del progresso della regione. Erano le stesse vacche che di notte venivano portate da una fattoria all’altra, da un pascolo all’altro. Era il tempo in cui, come a Mussolini avevano dedicato le scuole ed i ponti a forma di M,  Fanfani era stato omaggiato di scuole a forma di F.

A Ravenna non hanno ancora costruito i ponti a forma di M (Matteucci, effigie di turno del regime), ma le cronache locali mantengono lo stile delle vacche calabresi.
Da un mese e mezzo, i lavoratori, le famiglie e i pensionati colpiti dalla crisi vengono rincuorati, ogni tre giorni, dalla notizia di nuovi fondi istituiti dal Comune per rimetterli in sesto. Nuovi fondi hanno costituito anche il piatto unico (ma sostanzioso) somministrato da M nel cenone mediatico di fine anno. Dilaga or ora, da tre giorni, la buona novella, diffusa dalla triplice, della sottoscrizione di un accordo tra  Cgil, Cisl e Uil e Comune di Ravenna  “per erogare 800mila euro atte famiglie”. Con tanto ben di Dio, a Ravenna nessuno potrà più dire che non arriva alla terza settimana del mese. Poco importa se i fondi, ora da 800 mila euro, tre giorni fa da 400+400, ancora prima (che pignoli!) da 463.653,30+370.000+20.000, sono sempre gli stessi. E chi sta lì a guardare (escluso il qui presente disfattista) che Cgil-Cisl-Uil abbiano convinto il Comune, meritando la riconoscenza dei loro tutelati, a sottoscrivere l’accordo esattamente su quello che il Comune aveva deciso e deliberato, dopo averlo a lungo preannunciato, il 15 dicembre scorso? L’effetto placebo può anche guarire i mali. E stiamo lì a guardare che i bandi per concorrere a tanta grazia figurassero, debitamente a loro volta proclamati, già dal 13 gennaio?

Oddio, quei bandi, a loro volta, sono quasi gli stessi dell’anno prima, a cui non ha concorso quasi nessuno, tanto erano ben fatti e risolutivi. Ma l’importante è moltiplicare le vacche, e che sembrino grasse.

Alvaro Ancisi
Capogruppo Lista per Ravenna

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