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Ancisi: "Gli errori di piazza Kennedy pagati con i soldi che dovevano servire per le strade"

“Quasi tutti i cittadini informati credono che la nuova piazza Kennedy sia stata interamente finanziata, con 1.200.000 euro, dalla Fondazione Banca del Monte".

Non bastano le figuracce. Il “tutto sbagliato tutto da rifare” è costato all’amministrazione comunale 565mila euro. Questa la denuncia che arriva da Alvaro Ancisi, consigliere capogruppo di Lista per Ravenna.

“Quasi tutti i cittadini informati – argomenta Ancisi - credono che la “nuova” piazza Kennedy sia stata interamente finanziata, con 1.200.000 euro, dalla Fondazione Banca del Monte. In effetti, l’ente bancario, avendo comprato dal Comune e restaurato magnificamente Palazzo Rasponi delle Teste al suon di 10 milioni, ci teneva a farlo figurare in armonia con una bella piazza fronte stante, anziché con uno sgraziato parcheggio di auto.
Premesso che 50mila euro sono andati perduti in un concorso di idee sul progetto da farsi che non è servito a nulla, tale finanziamento non è però bastato. Nel nome dell’inevitabile “tutela archeologica” (che vedremo essere stata fasulla), la giunta Matteucci aveva già approvato, il 17 novembre 2015, una variante in corso d’opera del costo di 215.000 euro. In data 24 novembre della settimana scorsa, la giunta De Pascale ha deliberato un’altra aggiunta di 350.000 euro. Rispetto a come i lavori erano stati appaltati, la somma totale del loro costo è dunque passata da 1.150.000 euro a 1.715.000. La differenza di 565 mila euro è stata però pagata dal Comune in conto del proprio bilancio del 2016, dunque coi nostri soldi.

Da dove li ha presi? Facile. Dal fondo del piano investimenti destinato ad “Interventi urgenti per la manutenzione Strade. Il danno e le beffe dunque. Ognuno può vedere quante manutenzioni urgenti sono necessarie alle nostre strade per la sicurezza dei loro malcapitati utenti, ma anche per l’immagine e l’attrattività di Ravenna. Casomai fosse stato necessario cambiare in corsa il piano investimenti per fronteggiare emergenze maggiori, sarebbe stata vasta la scelta, a cominciare dalla messa in sicurezza antisismica delle scuole messe peggio di fronte ad eventuali terremoti, che si doveva fare nel 2015 ed è stata rinviata a chissà quando”.

“Nella stessa deliberazione della settimana scorsa – prosegue Ancisi - la giunta De Pascale ha messo le mani avanti su una o più ulteriori varianti in corso d’opera. È dunque scritto che il Comune: procederà “all’eventuale ricollocazione e/o modifiche per il blocco servizi e il vano tecnico attualmente collocati sul fronte di Via Massimo D’Azeglio” (cioè il blocco comprendente, oltre alla fermata bus e al vano tecnico, i famigerati gabinetti); “per l’edicola (che avrebbe dovuto completare tale blocco) non intende procedere con tale collocazione…al fine…di conservare il manufatto edicola in magazzino al fine di valutare definitivamente, sulla base del contesto complessivo, tutte le strutture accessorie connesse alla sua fruibilità” (vuol dire che il manufatto edicola di 23,78 mq, già pagato 71.500 euro, resta in magazzino finché non sarà collocato da un’altra parte, non sanno dove, non facilmente, non senza ulteriori costi); “dispone di attivare in corso d’opera tutte le attività necessarie alla pavimentazione della porzione di piazza destinata alla collocazione dell’edicola” (significa che il buco per l’edicola l’avevano già fatto e adesso devono coprirlo).

Quanto sopra imporrà altre nuove spese coi nostri soldi. L’ultima decisione della suddetta deliberazione è “la sospensione dei n. 3 bandi per l’assegnazione in concessione delle aree di proprietà comunale site in Piazza Kennedy per l’installazione dei relativi chioschi” (di piante e fiori, frutteria e piadina). La giunta De Pascale non dice però, pudicamente, che, dopo oltre un mese da quando aveva aperto i bandi, prima di sospenderli non lontano dalla scadenza, non era pervenuta neppure una domanda”.

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