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Il ravennate rifiuta la Tares: ecco quanto risparmiano le attività

Il titolare di un negozio di abbigliamento di 60 metri quadrati nei 18 Comuni del Ravennate paga 222 euro di tariffa rifiuti, a Bologna 435,60, a Parma 343,80 e a Rimini 403,80

I diciotto comuni della provincia di Ravenna sono gli unici in Emilia Romagna a non aver applicato la Tares per il 2013 e ad aver quindi mantenuto la Tia. Illustra il sindaco del capoluogo bizantino, Fabrizio Matteucci: "Così il titolare di un capannone artigianale di 500 metri quadrati a Ravenna e in tutti gli altri Comuni della nostra provincia spende 1.355 euro, mentre a Bologna 2.480, a Parma 1.920 e a Rimini  2.050 euro".

Matteucci cita altri esempi: "il titolare di un negozio di abbigliamento di 60 metri quadrati nei 18 Comuni del Ravennate paga 222 euro di tariffa rifiuti, a Bologna 435,60, a Parma 343,80 e a Rimini  403,80. A Ravenna e in tutti i Comuni della provincia  un meccanico per   un’autofficina di 300 metri quadrati paga 789 euro, a Bologna 1.488, a Parma 1.332 e a Rimini 1.245 euro".

"Se nei Comuni della nostra provincia si fosse applicata la Tares il proprietario del capannone  avrebbe sborsato 230 euro in più, il titolare del negozio di abbigliamento ne avrebbe pagati 32 in più, mentre il meccanico 342 - continua il primo cittadino -. I 18 Comuni della nostra provincia hanno deciso di abbassare la tassa sui rifiuti: abbiamo fatto una buona cosa".

“Aver mantenuto la Tariffa, anziché passare a una Tassa (ovvero a un tributo stabilito per legge e non agganciato ai costi del servizio), è stata una scelta importante e a favore dei cittadini”, commenta il segretario provinciale del Partito Democratico, Michele De Pascale. “Ha fatto bene il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci – prosegue De Pascale – a ricordare in questi giorni la differenza fra le cifre che spendono artigiani e commercianti a Ravenna rispetto ai colleghi di Bologna o Rimini. Conservare la Tia, insomma, è stata davvero un’ottima scelta, che si è rivelata lungimirante”.

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