Assistenza pediatrica a Faenza, Spadoni (Udc): "Per evitare situazioni analoghe la Conferenza svolga il proprio ruolo"
"La strada intrapresa dal direttore generale dell’A.Usl di Ravenna per definire la questione dell’assistenza pediatrica nell’ospedale degli Infermi di Faenza, ripropone il consueto tema dei ruoli e delle funzioni in capo agli enti pubblici"
"La strada intrapresa dal direttore generale dell’A.Usl di Ravenna per definire la questione dell’assistenza pediatrica nell’ospedale degli Infermi di Faenza, ripropone il consueto tema dei ruoli e delle funzioni in capo agli enti pubblici. In effetti, se non si vuole incappare ancora in seri disservizi (per usare un eufemismo) come quello riferito alla Pediatria Manfreda, vanno rispolverate le normative in vigore e, soprattutto, doverosamente esercitate. Non ci si riferisce, infatti, alla facoltà offerta ai primi cittadini dei comuni e al presidente della provincia di intervenire sul tema della sanità, ma di un preciso obbligo derivato dalle disposizioni legislative dello Stato, di esercitare un preciso ruolo, tenendo conto che il primo responsabile della sanità pubblica è appunto il sindaco. In particolare una legge al riguardo stabilisce direttive inequivocabili proprio per non emarginare gli enti locali (comuni e provincie) dalla possibilità di concorrere alle scelte sanitarie attraverso l’opportuna introduzione di una forma di collegamento tra gli enti e la gestione propria dell’Azienda sanitaria, proprio per assicurare in questo modo il coinvolgimento diretto dei territori. Si tratta, in definitiva, di corresponsabilità nelle condivisioni delle strategie sanitarie, ma addirittura anche nella fase di valutazione e di revoca del direttore generale, anche se quest’ultimo deve rispondere formalmente del suo operato, - dal raggiungimento degli obiettivi, al pareggio di bilancio e di tutta la parte della gestione, - alla regione, responsabile della nomina del manager. Proprio in seno alla Conferenza socio sanitaria territoriale, oggi presieduta dal numero uno della Provincia, Claudio Casadio e di cui fanno parte tutti i sindaci, va tracciata l’attività d’ indirizzo rispetto alla quale il direttore dell’azienda sanitaria deve dare conseguente applicazione . In altre parole, dunque, se non si vuole ripetere un altro caso simile alla nota “questione della pediatria di Faenza“ occorre che ogni consesso elettivo territoriale si riappropri di precise funzioni in materia socio sanitaria. Responsabilmente il direttore generale dell’A.Usl sta fronteggiando la delicata situazione faentina, ma in ogni modo è indispensabile che il presidente della Provincia nella sua qualità di primo responsabile della Conferenza sanitaria territoriale, svolga a pieno titolo la funzione attribuita dall’attuale legislazione".