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Bakkali (Pd) in missione umanitaria a Rafah: “Portiamo alla luce i crimini di guerra”

La deputata ravennate si recherà in Egitto per raggiungere il valico di Rafah e seguire il percorso dei container di aiuti umanitari verso Gaza

Dal 3 al 6 marzo unadelegazione di operatori umanitari, giornalisti, accademici, esperti di diritto internazionale e parlamentari si recherà in Egitto per raggiungere il valico di Rafah. Tra questi la deputata ravennate Ouidad Bakkali, insieme a Laura Boldrini, Andrea Orlando, Alessandro Zan e altri. L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Rete AOI), nell’ambito della campagna di Amnesty International "EmergenzaGaza". La delegazione incontrerà a Il Cairo organizzazioni della società civile, difensori dei diritti umani, agenzie delle Nazioni Unite, oltre alle rappresentanze diplomatiche italiane in loco. Successivamente si recherà ad Al Arish per seguire il percorso dei container di aiuti umanitari realizzati grazie alla raccolta fondi #EmergenzaGaza. Infine, raggiungerà il valico di Rafah per incontrare le organizzazioni umanitarie che si stanno spendendo per cercare di inviare aiuti essenziali dentro la Striscia, affrontando difficoltà inimmaginabili. L’appello della delegazione è per il cessate il fuoco immediato, per il rilascio degli ostaggi, perché riprenda l’azione diplomatica internazionale, sotto la regia delle Nazioni Unite. La delegazione sostiene con determinazione la richiesta delle organizzazioni umanitarie e della Corte Internazionale di Giustizia, perché si consenta l’ingresso degli aiuti e l’operato umanitario.

"Il Parlamento ha approvato le risoluzioni che chiedono il cessate il fuoco – ha dichiarato la deputata Bakkali - però non abbiamo visto fino ad oggi atti conseguenti a quella richiesta politica. Vogliamo perciò sollecitare il governo, il Parlamento e l’Unione Europea a fare tutto il possibile per prevenire ulteriori offensive militari e favorire i negoziati e il dialogo. Manifesteremo il nostro dissenso verso Hamas e verso il governo Netanyahu perché deve essere garantita ai civili, coloro che pagano sempre il prezzo più alto nei conflitti, la protezione da minacce e violazioni del diritto umanitario internazionale. Con la nostra testimonianza cercheremo di portare alla luce i crimini di guerra che continuano ad essere perpetrati verso una popolazione ormai allo stremo. Sistematicamente vengono lanciate bombe su Gaza, un luogo dove c’è una delle più alte densità abitative del mondo. Speriamo che il nostro viaggio possa portare a una mobilitazione internazionale di parlamentari di altri paesi che facciano sentire la pressione per la pace. Dobbiamo raccogliere le voci che credono ancora e fermamente che la convivenza dignitosa tra popoli sia possibile".

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