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"Camperista multato senza ragione": il Tribunale condanna il Comune

Così ha deciso il Tribunale di Ravenna, che nei giorni scorsi ha ribaltato una sentenza di primo grado che aveva dato ragione al Comune

Non c'era ragione per multare quel camperista: così ha deciso il Tribunale di Ravenna, che nei giorni scorsi ha ribaltato una sentenza di primo grado che aveva dato ragione al Comune.

"Il caso risale al luglio 2019, quando una coppia di coniugi, pur sostando legittimamente col proprio autocaravan a Punta Marina Terme nel parcheggio di via della Carena, dopo il campo sportivo di via delle Americhe, fu multata a norma di un’ordinanza del Comune di Ravenna - spiega il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi - Il Giudice di Pace, esaminando il ricorso presentato dall’uomo, aveva dato ragione in prima istanza al Comune. In appello il Tribunale di Ravenna, nella persona del giudice Gianluca Mulà, ha però rovesciato il verdetto, annullando la multa e condannando il Comune a pagare le spese. La sentenza, in sintesi, è questa: “La condotta realizzata dall’appellante non può essere qualificata come campeggio abusivo ai sensi dell’ordinanza 1450/2002 del Comune di Ravenna. La condotta di campeggio, è infatti, definita, in negativo, dall’art. 185, comma 2 del codice della strada, a mente del quale: ‘La sosta delle auto-caravan, dove consentita, sulla sede stradale, non costituisce campeggio, attendamento e simili se l’autoveicolo non poggia sul suolo salvo che con le ruote, non emette deflussi propri, salvo quelli del propulsore meccanico, e non occupa comunque la sede stradale in misura eccedente l’ingombro proprio dell’autoveicolo medesimo’ […]. Ciò posto, dal verbale di accertamento di sanzione amministrativa del 20 luglio 2019 non emerge che la sosta del camper dell’appellante fosse caratterizzata da alcuno dei tre requisiti indicati dall’art. 185 del codice, risultando soltanto che […] si trovasse a bordo dell’auto caravan in compagnia di un’altra persona con i finestrini laterali del mezzo aperti, l’antenna televisiva sul tetto e la porta posteriore destra aperta; elementi, questi, certamente indicativi di una permanenza dell’appellante all’interno del mezzo – permanenza che avrebbe potuto avere luogo anche all’interno di un’auto, senza che per ciò solo potesse parlarsi di campeggio – ma non anche di attività di campeggio […]”".

"Lista per Ravenna non condivise la campagna anticamper lanciata nel maggio 2021 dalla Giunta comunale, grazie a cui, nei parcheggi pubblici di Marina di Ravenna e di Lido di Dante, una raffica di sanzioni da 150 euro e un provvedimento di allontanamento dei multati per 48 ore, quasi con ignominia, colpì anche dei camperisti che, senza esercitare alcuna attività di campeggio, sostavano decorosamente in quei parcheggi nei limiti fissati dal già detto art. 185 del Codice stradale - continua Ancisi - In nome di questa norma di legge, esercitammo infatti una forte opposizione. Sta di fatto che la campagna almeno non ebbe seguito conosciuto. L’obiettivo dichiarato allora dalla Giunta era di obbligare i camperisti a condurre i loro mezzi nelle aree attrezzate “di impianti igienico-sanitari atti ad accogliere i residui organici e le acque chiare e luride, raccolti negli appositi impianti interni di detti veicoli”. Lo afferma sempre l’art. 185 del Codice, che affida l’istituzione di queste aree ai Comuni. Peccato che nel comune di Ravenna fossero presenti a Porto Corsini, Casal Borsetti e Lido di Savio, ma non nelle altre sei località di mare, comprese Marina di Ravenna e Lido di Dante. Solo successivamente, nell’estate stessa del 2021, una fu allestita alla meno peggio a Marina di Ravenna in via del Marchesato. Sorta piuttosto come parcheggio scambiatore per gli automobilisti diretti in spiaggia, ed essendo del tutto incustodita, in zona isolata e non collegata col paese, i camperisti l’hanno però disertata sempre, estate scorsa compresa. Altrettanto gli automobilisti. Praticamente un parcheggio morto, benché costato 36mila euro".

"Ora si dovrà provvedere affinché tutti i nove lidi dispongano “di una struttura pubblica attrezzata, secondo norma, come area camper, a distanza breve dal litorale”, così scritto nel programma elettorale di Lista per Ravenna, senza dimenticare che anche nel capoluogo le aree camper sono appena tre, fra cui due vicinissime tra loro, dunque da potenziare - conclude il consigliere - Lo si deve ad un turismo camperistico sempre più diffuso e apprezzato, in nome e per conto dell’eccezionale patrimonio storico-monumentale, litoraneo e naturalistico-ambientale che la nostra città offre da secoli a chi la visita o vi soggiorna. Per la causa portata avanti cinque anni con esito negativo, la Giunta de Pascale chiederà al  Consiglio comunale di essere autorizzata a pagarne il conto, 1.020 euro più gli interessi, coi soldi dei cittadini. Riceverà il mio voto contrario. Avrebbe dovuto essere il Comune ad annullare da se stesso (“in autotutela”) quella multa, risparmiandosi una spesa evitabile. Che l’art. 185 del Codice stradale fosse chiaro al riguardo, l’abbiamo cantato in ogni tonalità. Sarebbe giusto che fossero il sindaco e i suoi 9 assessori, componenti della Giunta comunale, a pagare di tasca propria. Basterebbe, più o meno, un cinquantesimo del loro stipendio".

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