Cinque Stelle: "I tesori dimenticati di Ravenna"
Intervento del gruppo consiliare dei "grillini" a Ravenna, focalizzato sulla necessità di valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale di una città dalle grandi tradizioni come quella bizantina
Una nuova occasione per parlare di storia, di arte, di urbanistica e di archeologia a Ravenna. L’archeologia, un tema appassionante per esperti e semplici cittadini ma quasi sempre dimenticato da chi ha predisposto gli strumenti di governo del territorio e della nostra città.
Fortunose scoperte hanno restituito beni di inestimabile valore, come la magnifica “Domus dei tappeti di pietra”, accrescendo il nostro patrimonio e l’offerta per una città che potrebbe vivere esclusivamente di turismo, ma quanti mosaici, reperti, statue, sono state distrutti per sempre, dispersi o trafugati?
Quante edificazioni non controllate hanno contribuito alla distruzione? Quante ne contribuiranno ancora? Come possono regolarsi le imprese costruttrici senza che nulla, preventivamente, possa metterle in grado di lavorare in tempi certi per l’interesse di tutti? Abbiamo udito di agghiaccianti distruzioni di reperti senza che nessuno abbia potuto o voluto fermarle, di patrimoni inestimabili trafugati o sbriciolati da ruspe e rulli compressori ed usati come sottofondi per nuove edificazioni.
A questo scopo, l’introduzione della “Carta delle potenzialità archeologiche”, già adottata in tantissime città anche vicino alla nostra (solo per citarne alcune: Rimini -2005-, Cesena -2000-, Forlì -2004-, Ferrara -2003- Lugo -2011-), potrebbe riordinare tutti gli studi finora compiuti da tanti valenti appassionati e studiosi e permettere di delineare la situazione storico-archeologica del nostro territorio, in modo da prevenire, per quanto possibile, sorprese come quelle accadute per lo scavo dell’isola ecologica interrata di piazzetta Anita Garibaldi, dove sono stati rinvenuti e in parte distrutti preziosi mosaici pavimentali di epoca romana.
Pensiamo al nuovo progetto per il sito dell’ex-Caserma, luogo a cui gli storici attribuiscono rilevanza archeologica importantissima, a quello per Piazza Kennedy, in cui, tra i diversi progetti proposti e nonostante oltre un milione di euro di finanziamento, non è stato previsto alcuno studio rivolto al sottosuolo. Anche quest’area, assai prossima al foro romano, è probabilmente ricchissima di reperti, e l’eventuale rinvenimento degli stessi poteva essere sufficiente a definire un innovativo progetto di riqualificazione, come accaduto ad esempio per Piazza Ferrari a Rimini. E invece, qui e altrove, si procederà “alla cieca” come sempre.
Sebbene esistano Fondazioni, Associazioni e persino una Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali e tanti studenti desiderosi di apprendere e di lavorare, nulla viene fatto in tal senso e tutto questo non è più accettabile.
Riteniamo necessario che anche la nostra città debba dotarsi della “Carta della potenzialità archeologiche” al più presto e a tal proposito presenteremo al Consiglio Comunale un “ordine del giorno” per richiederne l’applicazione e l’inserimento negli strumenti urbanistici di tutte le procedure che permettano l’utilizzo della cosiddetta “archeologia preventiva”.
Da oltre 30 anni studiosi ed archeologi si battono perché un patrimonio inestimabile venga valorizzato e non distrutto: che sia arrivata l’ora? Che il programma per la candidatura a “Capitale europea della Cultura 2019”, per una città che è stata realmente Capitale dell’Impero Romano d’Occidente, del Regno dei Goti e dell’Esarcato Bizantino per quasi quattrocento anni, possa davvero arricchirsi di un tassello concreto, che porterebbe benefici anche economici a tutti noi?
Con queste speranze, intendiamo coinvolgere nel dibattito, senza bandiere o esclusive, quanti più studiosi, appassionati, cittadini e, perché no, politici ed amministratori, che davvero ritengano sia giunta l’ora di restituire alla città un pò del suo passato splendore.
Movimento Cinque Stelle Ravenna
