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Schermaglie sull'E55, Paglia (Sel): "Opera insostenibile". Mingozzi: "E' prioritaria"

Mingozzi a Paglia: "Voglio dire all’onorevole che Ravenna si sta battendo (evidentemente senza il suo contributo) affinché della nuova autostrada venga stralciato il tratto Cesena-Ravenna-Ferrara"

L'E55 Orte-Ravenna-Mestre? "Un'opera insostenibile". Così Giovanni Paglia, deputato ravennate di Sinistra Ecologia Libertà e capogruppo del partito nella commissione Finanze alla Camera. Il parlamentare cita un articolo di analisi del decreto Sblocca Italia de "Il Sole 24 Ore" di sabato scorso, che ha "definito letteralmente "una balla" la cantierabilità della Orte-Ravenna-Mestre, alle condizioni date, aggiungendo che "sono in molti a nutrire dubbi anche sulla sua reale bancabilità e finanziabilità ai costi attuali".

Paglia sostiene "come il progetto numero 5, Autostrada Orte-Mestre, sia classificato quale "opera di realizzazione ancora molto incerta"; cosa questo significhi è piuttosto intuibile, cosa non si capisce invece è il motivo per cui politici locali di ogni estrazione continuano a raccontare che l'opera si farà e si farà presto, facendo cattiva propaganda e alimentando confusione".

"Ciò vuol dire - prosegue l'on. Paglia - che avevano sempre avuto ragione i comitati No Or-Me nel denunciare la totale insostenibilità di una grande opera priva di significato, tanto più dopo che la crisi ha abbattuto i flussi di traffico. I nostri politici locali abbiano il coraggio di dire ai sostenitori dell'opera che il Governo l'ha finalmente derubricata - insiste l'on. Paglia - e si uniscano a chi, come noi, da sempre sostiene che si debbano impegnare molte meno risorse di quelle previste per la Orte-Mestre con l'obiettivo di mettere in sicurezza la viabilità esistente nonché di migliorare i collegamenti Adriatici in altro modo, a partire dalle autostrade del mare; farebbero migliore figura - conclude l'on. Paglia - e servirebbero davvero gli interessi delle nostre comunità".

LA REPLICA - Replica il vicesindaco Giannantonio Mingozzi: “Non so a cosa si riferisca l’onorevole Paglia quando afferma che il governo ha derubricato la E55, sottolineando che non è ‘cantierabile’ e accusando i politici locali di fare una cattiva informazione. Di fatto il Governo mantiene la Orte-Mestre tra le priorità infrastrutturali e, per questo, io ho apprezzato la recente decisione di stanziare 10 miliardi di euro per il relativo project financing. Ma voglio dire all’onorevole Paglia che Ravenna si sta battendo (evidentemente senza il suo contributo) affinché della nuova autostrada venga stralciato il tratto Cesena-Ravenna-Ferrara che, certamente, è il più vicino alla cantierabilità, e che, con la defiscalizzazione consentirebbe di prolungare gli oneri che lo stato deve incassare, oltre ad avere il pregio di collegare subito il nuovo tronco con Ferrara. E quando diciamo Ferrara ci riferiamo alla  nuova  Cispadana, confermata e finanziata, e alla terza corsia della Ferrara mare in fase di appalto: questo raccordo aprirebbe finalmente per il porto concrete prospettive di nuovi collegamenti con il nord Europa. Quindi nessuna illusione né delusione, in questo siamo molto realisti  – afferma Mingozzi-; certo che abbiamo di fronte un insieme di movimenti e forze politiche che ogni qualvolta si profilano miglioramenti per Ravenna si distinguono per la loro opposizione: dalla E55 ai finanziamenti per il porto, alle possibilità di estrarre idrocarburi dall’Adriatico".

"Sia chiaro all’onorevole Paglia - conclude Mingozzi - e a tutti coloro che si battono per annullare novità positive che, tra qualche anno, la statale Romea non reggerà più, e sarebbe sbagliato considerarla alternativa alla nuova E55 poiché il porto di Ravenna avrà esigenze almeno doppie di quante ne presenta oggi per alimentare l’aumento di merci in entrata e in uscita, sia rinfuse che in container e, senza una nuova via di collegamento con il nord, non sarebbe più in condizioni di competere con i principali porti italiani, pur avendo possibilità di sviluppo e di nuovi insediamenti migliori degli altri scali. Infine, sulle estrazioni, (visto che anche su questa materia il ‘partito dei no’ è piuttosto considerevole) mi auguro che il governo decida finalmente di autorizzare gli studi e le ricerche che consentono di sfruttare i giacimenti presenti in territorio italiano proprio per evitare che Croazia, Montenegro, Grecia e Albania ci sottraggano un patrimonio energetico formidabile per il nostro paese”.

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