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Lunedì, 29 Aprile 2024
Politica

Elezioni, Sinistra Italiana: "Serve un'alleanza per portare nel centrosinistra la prospettiva radicale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Nel 2016 alcuni di noi hanno contribuito a far nascere e poi sostenuto Ravenna in Comune. Allora ci univa l’idea che il nostro Comune meritasse un cambiamento profondo, dopo anni in cui in tutto il Paese erano avanzati processi di privatizzazione dei servizi, impoverimento dei lavoratori, deterioramento ambientale. Credevamo che fosse necessaria una scossa, in grado di ricostruire percorsi di partecipazione democratica in una fase in cui la politica sembrava sempre più chiusa in se stessa. Era la fase del Governo Renzi e della deriva a destra del Partito Democratico, spinto dal suo segretario a diventare antitetico a qualsiasi istanza di giustizia sociale ed ecologica. A nessun livello si poteva essere complici di quella storia e noi abbiamo scelto di non esserlo.

Sono passati 5 anni che ci hanno visto coerentemente all’opposizione della Giunta De Pascale. Ci siamo battuti contro scelte che non abbiamo condiviso, come il nuovo Regolamento di Polizia Municipale o il progetto di rifacimento della piscina comunale. Abbiamo contestato l’avanzata del cemento, l’eccessiva mano libera lasciata ad aziende come Hera, il perdurare di contratti precari e poveri nella pubblica amministrazione. Abbiamo apprezzato la posizione tenuta dal Sindaco sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione, ben diversa da quella di altre forze della maggioranza, e la scelta di dotare Ravenna di un osservatorio contro l’illegalità e l’insicurezza sul lavoro, che ora va reso effettivo. Riconosciamo soprattutto il buon lavoro fatto nella gestione della pandemia, senza mai cedere a facili populismi e garantendo sostegno ai lavoratori colpiti dalla crisi. Il Covid ha stravolto le nostre relazioni sociali e aggravato drammaticamente le differenze di accesso anche alle più basilari condizioni di benessere della persona. Ecco perché é ancora più urgente dare risposte partecipate e condivise, che mettano nuovamente il pubblico al centro della scena, dopo vent’anni di tagli che hanno danneggiato la qualità del vivere comune.

Oggi siamo cresciuti insieme a tutti coloro che hanno condiviso le nostre battaglie e che ritengono che a tutti i livelli si debbano rilanciare gli investimenti nei trasporti, nell’istruzione, nella sanità e nei servizi sociali, e che a farlo debbano essere direttamente lo Stato e gli Enti Locali. Allo stesso tempo pensiamo che a tutte e tutti debba essere garantito il diritto ad un posto di lavoro dignitoso e sicuro. Vogliamo che esternalizzazioni e precariato vengano progressivamente abbandonate e che si affermi un principio semplice, anche fino a qui spesso disatteso: a parità di lavoro devono corrispondere parità di salario e di diritti. Una vera transizione energetica e ambientale è una priorità assoluta, che richiede un cambio di passo e scelte nette. In gioco è infatti il futuro della nostra città e del Pianeta e su questo non si può che essere radicali. È necessario sostenere un piano di consumo zero di suolo e di riqualificazione delle aree già edificate, a partire dalla Darsena, senza mai dimenticare l’interesse sociale e collettivo. Vanno finalmente chiuse le attività estrattive in mare e si deve dire un no chiaro e senza appello a progetti deleteri di green washing come il piano ENI di cattura della Co2.

Vogliamo costruire la città dei 15 minuti, e questo significa riportare nei nostri quartieri e nel nostro forese i servizi di prossimità, investire nella cultura e nello sport decentrati, favorire percorsi locali di socializzazione, progettare le comunità energetiche, promuovere azioni concrete nella direzione di una città realmente accessibile, con particolare attenzione ai temi della disabilità e della non autosufficienza. Il mercato non è sufficiente a garantire che questo avvenga e per questo il Comune deve farsi garante, anche sul piano economico, della sostenibilità di un processo di reinsediamento di attività, contrastando invece la continua espansione di centri commerciali estranei alla logica dello spazio in cui sono insediati. Su tutto deve prevalere come principio ispiratore il pensiero femminista e di genere. La nostra comunità deve diventare finalmente a misura di donna ed abolire ogni discriminazione. Massima attenzione deve essere dedicata alla lotta contro l’omolesbobitransfobia. Il cuore politico di Ravenna sono tutte le manifestazioni e azioni ambientaliste degli ultimi anni: dalle rivendicazioni per la scuola pubblica durante i confinamenti,a chi ha agito per portare viveri e medicinali durante il lockdown, dalle lotte delle lavoratrici e dei lavoratori, alle istanze delle donne, dalla difesa dei diritti dei migranti, al valore intangibile dell’antifascismo.

Deve nascere un’amministrazione calda e empatica mossa dall’urgenza del momento che viviamo e pronta ad assumere decisioni originali e innovative, lontana da un approccio burocratico e distaccato della ripetizione del “già visto”. Un’amministrazione che sappia scegliere, perché noi sappiamo che, quando la politica si pretende neutra e non riconosce la differente ricaduta delle proprie scelte sulle cittadine e i cittadini, significa che ha già scelto di stare dalla parte dei più forti, diventando un ostacolo alla creazione di una società più giusta. L’amministrazione che vogliamo non può esistere senza il significativo apporto della sinistra, del mondo femminista e delle lotte ambientaliste. Noi scegliamo di essere partigiani, di non rappresentare tutti, ma la parte della società che da anni viene dimenticata: precari, disoccupati, lavoratori dipendenti, piccole partite IVA. Soprattutto se giovani, donne e migranti: le prime vittime della crisi.

Quello che oggi ci chiediamo è se sia possibile condividere tutto questo con Michele De Pascale, così da farne un elemento centrale dei prossimi anni. Non si tratta di aggiungere semplicemente una lista alle altre che già si affacciano sulla scena cittadina, ma di capire se anche a Ravenna si voglia chiudere finalmente la stagione del neoliberismo, in nome della giustizia sociale e ambientale. Se si ritenga di poter valorizzare l’apporto che le forze di sinistra ed ecologiste possono garantire in termini di cambiamento reale. Questa domanda la poniamo d’altra parte a chi, come Coraggiosa, il Movimento 5 stelle e i Verdi, appartengono al nostro stesso campo. È possibile costruire una lista comune, senza chiedere a nessuno di rinunciare alla propria identità, ma per rafforzare istanze comuni all’interno di una coalizione di Governo? Noi garantiamo la nostra presenza alle prossime elezioni amministrative. Ci piacerebbe che questo avvenisse sotto un comune simbolo rosso, verde e civico, all’interno di un’alleanza che abbia l’ambizione di sconfiggere le destre e di portare nel centrosinistra la prospettiva radicale. Con la buona volontà di tutti, si può fare.

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