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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Gli artisti di strada 'diffidano' il comune. Rivedere il regolamento

La Federazione nazionale artisti di strada, con sede a Roma diffida il Comune di Ravenna.Esorta al dialogo e dà tempo 15 giorni per rimettere a èposto le cose, prima di intraprendere un'azione legale

La Federazione nazionale artisti di strada, con sede a Roma diffida il Comune di Ravenna. Si legge nella lettera del legale il cui testo è stato fornito dal capogruppo di Lista Per Ravenna, Alvaro Ancisi: “L’Associazione mia assistita prende atto con rammarico dell’intervenuta approvazione, con delibera del Consiglio Comunale del 12 gennaio 2012, del nuovo Regolamento sull’Attività degli Artisti di Strada.Al di là delle dichiarazioni d’intento esposte nelle premesse che la Giunta ha sottoposto al Consiglio Comunale, va sottolineato con forza che il Regolamento in oggetto presenta diversi profili di illegittimità oltrechè alcune patenti incongruenze”.

In effetti, il dettato normativo in questione pare essere il prodotto di un equivoco di fondo che contempla la confusione tra attività commerciale pura e l’Arte di Strada, appunto – si legge - il Regolamento in questione contiene divieti la cui natura discriminatoria è di tutta evidenza così come lo sono la pretestuosità della ragioni poste a fondamento dei divieti stessi: ci si riferisce al divieto assoluto dell’uso di amplificatori, a quello di attività di c.d. “mangiafuoco”, all’uso della maschera. Ciò posto, questo patrocinio invita il Comune di Ravenna e gli organi preposti in particolare a rivedere in sede di autotutela l’impostazione generale del Regolamento approvato, con particolare riferimento alle incongruenze segnalate. Sarebbe estremamente proficuo che tale revisione avvenisse di concerto o, quantomeno, previa audizione con i responsabili della Federazione mia cliente”.

Rischi per il Comune: “Non servirà ricordare che il Regolamento de quo molto difficilmente sopporterebbe il gravame di fronte al Tribunale Amministrativo Regionale da parte di un soggetto legittimato con tutte le conseguenze del caso anche sotto il profilo del proliferare dei costi per l’Ente Comunale. Senza contare che la posizione del Comune verrebbe segnalata all’A.N.C.I. da parte della Federazione”.

Ritengo che la soluzione del dialogo possa essere la più funzionale per tutte le parti e confido in un positivo riscontro da parte Vostra. Diversamente, trascorsi quindici giorni dal ricevimento della presente, la mia assistita valuterà l’azione – giudiziale e non - più opportuna per la tutela dei propri associati”.


 

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