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Venerdì, 26 Aprile 2024
Politica

"Il Comune vieti gli spazi pubblici a tutte le ideologie totalitarie": la richiesta della Lega

E' la richiesta del consigliere del Carroccio Gianfilippo Rolando, tramite una mozione firmata da diversi colleghi di opposizione

La risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 dal titolo “Importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa” con affermazioni equidistanti o equiparative “condanna tutte le manifestazioni e la diffusione di ideologie totalitarie, come il nazismo e il comunismo, all’interno dell’Unione”.

"Si parla di un documento piuttosto lungo, adottato a 80 anni dalla seconda guerra mondiale, dal titolo "Importanza della memoria europea per il futuro dell'Europa" in cui si insiste sulla necessità di non dimenticare un tragico passato - spiega il consigliere della Lega Gianfilippo Rolando - In esso si "ricorda che i regimi nazisti e comunisti hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell'umanità, e si rammentino gli orrendi crimini dell'Olocausto e dei Gulag perpetrati dai 2 regimi"; si "condanna con la massima fermezza gli atti di aggressione, i crimini contro l'umanità e le massicce violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime nazista, da quello comunista e da altri regimi totalitari".
Va richiamato il riferimento alla “memoria delle vittime dei regimi totalitari” e della sensibilizzazione a tale riguardo come elementi “di vitale importanza per l'unità dell'Europa e dei suoi cittadini e per costruire la resilienza europea alle moderne minacce esterne”. Ancora più esplicite le affermazioni che chiamano direttamente in causa l’attuale leadership russa: “la Russia rimane la più grande vittima del totalitarismo comunista e […] il suo sviluppo in uno Stato democratico continuerà a essere ostacolato fintantoché il governo, l'élite politica e la propaganda politica continueranno a insabbiare i crimini del regime comunista e ad esaltare il regime totalitario sovietico; invita pertanto la società russa a confrontarsi con il suo tragico passato […] è profondamente preoccupato per gli sforzi dell'attuale leadership russa volti a distorcere i fatti storici e a insabbiare e invita pertanto la Commissione a contrastare risolutamente tali sforzi”. I passaggi sulle “moderne minacce esterne” e sulla “guerra di informazione” contro i paesi democratici dell’Europa sono davvero inequivoci: e non può evidentemente essere senza significato, sul piano delle relazioni internazionali, la disposizione finale che prevede la trasmissione del documento (oltre che al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri dell’Unione) “alla Duma russa e ai parlamenti dei paesi del partenariato orientale”. Insomma, i due regimi totalitari vengono associati nella risoluzione. Un fatto che ha scatenato reazioni sui social. Ma la risoluzione ha scatenato reazioni anche tra i parlamentari e tra gli eurodeputati. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli (Pd), difende lo spirito dell'iniziativa: "Noi non vogliamo che tornino Paesi in cui le libertà fondamentali siano compromesse - ha spiegato - ricordiamoci che quarant'anni fa, a Praga, che è casa nostra, arrivavano i carri armati". E ancora: "Ci sono stati nella storia del Novecento dei fenomeni che non hanno consentito a tante persone di godere delle libertà. Nei Paesi europei, in particolare. Ecco il riferimento a quella risoluzione"".

Il consigliere del Carroccio, tramite una mozione firmata dai colleghi Learco Tavoni, Samantha Gardin e Rosanna Biondi, oltre che da Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Alberto Ancarani (gruppo Forza Italia), Emanuele Panizza (gruppo Misto), Samantha Tardi (gruppo Cambierà) e Veronica Verlicchi (gruppo La Pigna), invita il sindaco e la giunta "ad attivarsi affinché sia adeguatamente recepita la risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre 2019 dal titolo “Importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa”, che – insistendo sulla necessità di non dimenticare un tragico passato e di non classificare genocidi in base alla provenienza geografica – in sostanza equipara il nazifascismo e il comunismo in quanto regimi totalitari e che quindi per coerenza modifichi la regolamentazione del Comune di Ravenna per la concessione di contributi, patrocini, spazi e sale pubbliche, aggiungendo alla dichiarazione di antifascismo anche quella di anticomunismo e antinazismo, o per abbreviazione, una dichiarazione di condanna a tutte le ideologie totalitarie".

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