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Intervista di fine anno al sindaco Isola: "Nel 2023 la sfida del Pnrr, 40 milioni per cambiare Faenza"

Oltre alla gestione dei fondi e agli iter degli altri progetti già finanziati tra cui spiccano la Casa della Salute e la Palestra Cavallerizza, l’amministrazione si prefigge nei prossimi anni l’obiettivo di trovare i canali di finanziamento per lo sviluppo futuro di Motor Arena, Chiesa dei Servi e Polo di Tebano

Il 2023 sarà un anno di grandi sfide per Faenza e per l’amministrazione comunale, che sarà chiamata a gestire le ingenti risorse che arriveranno sul territorio attraverso il Pnrr. Oltre 40 milioni di euro di investimenti per progettualità che concretamente cambieranno il volto della città manfreda. La ‘rivoluzione’ è già iniziata lo scorso anno con l’inaugurazione del Palazzo del Podestà e dell’Arena Borghesi, due ‘contenitori’ funzionali a cui si aggiungeranno presto i cantieri dei progetti per la realizzazione di Cittadella dello Sport, Palazzo delle Feste e Campo Cross Monti Coralli.

Oltre alla gestione dei fondi e agli iter degli altri progetti già finanziati tra cui spiccano la Casa della Salute e la Palestra Cavallerizza, l’amministrazione si prefigge nei prossimi anni l’obiettivo di trovare i canali di finanziamento per lo sviluppo futuro di Motor Arena, Chiesa dei Servi e Polo di Tebano. In quel caso le opportunità arriveranno grazie all’Unione della Romagna Faentina, che al tavolo con la Regione Emilia-Romagna potrà usufruire dei fondi strutturali del settennato europeo.

Bandi e finanziamenti tuttavia costituiscono solo un passaggio di un cammino ben più lungo e articolato, che vedrà la prosecuzione e in certi casi l’evoluzione di politiche rivolte al lavoro, al miglioramento della qualità della vita, alla cultura dato che “per la ceramica sarà un anno chiave” e all’associazionismo. Ci saranno inoltre spazi di manovra per eventi particolari, con precisi riferimenti al Palio del Niballo e al maggiore coinvolgimento dei rioni, senza modifiche imminenti ma con un nuovo approccio sulla questione dello stadio.

Per ciascun tema comunque dietro l’angolo si nascondono insidie e sfide diversificate. A cominciare da quelle più attuali legate alle difficoltà delle famiglie in termini di aumenti, di costo della vita, e di nuove fragilità. Se, come afferma il primo cittadino Massimo Isola, i bilanci del comune e il welfare sono sani e forti, lo scenario globale sul territorio nazionale resta comunque preoccupante e non esclude secondo gli amministratori ripercussioni sulla comunità, già provata da due anni pandemia. Per questo la bussola è orientata verso la coprogettazione, ovvero quell’organizzazione sistemica che vede coinvolto l’ente, l’associazionismo e la cittadinanza, nonchè verso il sistema sanitario e la medicina territoriale, strumenti fondamentali per fornire risposte adeguate alla comunità.

Sanità: dal rafforzamento dell’ospedale alla medicina di territorio

“La prima sfida riguarda sicuramente la sanità - spiega Isola -. Sugli organi nazionali si parla di una media nazionale di 2 anni per le liste di attesa. Secondo me qui c’è un grande tema: la nostra prima sfida è portare avanti il percorso che abbiamo avuto nel 2022. Se in Italia la media del tempo di attesa per un esame è di due anni, noi nel 2022 abbiamo rivoluzionato il nostro ospedale, distrettuale, con la nomina di tutti i primari. Nel 2020 avevamo 3 primari incardinati e tutti gli altri precari, arriviamo al 2023 con tutti i primari assegnati ed in piena funzionalità. Questa è una rivoluzione ed è anche lo strumento fondamentale per dare la risposta della quale ha bisogno la società oggi. L’impatto del Covid sulla sanità pubblica è stato devastante, i bilanci nazionali e regionali della sanità vedono costi altissimi. Noi abbiamo la necessità di fare in modo che l’offerta sanitaria pubblica sia all’altezza della situazione. C’è tanta strada da fare. Rispetto ai dati nazionali noi abbiamo dati estremamente migliori. Questo non deve dirci che siamo a posto. Abbiamo costruito una grande storia ed oggi è il momento di fare un passo avanti. Quello che abbiamo fatto in questi anni è fondamentale, dobbiamo lavorare per ridurre le liste d’attesa, da noi non sono due anni ma si può migliorare. Dobbiamo anche lavorare per rafforzare il sistema Ausl Romagna dove ogni ospedale non è un mondo a sé stante, ma siamo dentro un sistema e dobbiamo lavorare come tutti affinché Ausl ci dia quanti più medici possibile, perchè in diversi reparti potremmo fare di più se avessimo più medici in pianta organica”.

“La Casa della Salute - continua poi il primo cittadino - è un risultato storico. Siamo riusciti ad ottenere 1 milione e 700 mila euro dal primo bando Pnrr, a cui si aggiungono altri 550mila euro che Ausl ci ha concesso recentemente per la realizzazione del progetto. Il tema però riguarda anche i medici di medicina generale. La grande sfida infatti è la carenza strutturale di medici che non dipende da noi anche se tutto ciò che si può fare lo faremo. Se a Reda oggi c’è un medico di base è grazie alla collaborazione dell’Azienda Sanitaria, della comunità locale e dell’ente pubblico. Abbiamo fatto un lavoro grosso per creare le condizioni affinché il medico accettasse l’incarico. In tanti contesti in Italia i territori hanno un medico distante o talvolta non ce l’hanno proprio. Quella è stata un’operazione sicuramente anomala per il periodo, di cui andiamo molto fieri”.

I progetti del Pnrr

Isola si sofferma poi sui finanziamenti del Pnrr: “Noi nel 2021 e 2022 ci siamo candidati a tanti bandi, e con grande orgoglio devo dire che ne abbiamo vinti tanti. Tra comune, provincia e Ausl per Faenza siamo intorno ai 40 milioni di euro per progetti finanziati. Un investimento senza precedenti nella storia della nostra città, di cui siamo orgogliosi perchè ce li siamo conquistati con merito. La grande sfida nel 2023 sarà concretizzare questi percorsi. Gli ostacoli non mancano, dalle tempistiche ai pochi dipendenti che abbiamo in comune, per intenderci su questo punto oggi abbiamo i dipendenti del settore lavori pubblici che avevamo 4 anni fa e quest’anno arrivano 25 milioni di euro da investire e che necessitano di un lavoro amministrativo incredibile. Poi c’è il tema Soprintendenza, perchè dobbiamo fare questi interventi in contesti come il Palazzo delle Esposizioni, il Campo Cross o come la Graziola in cui proprio di recente c’è stato il ritrovamento di un ordigno. I tempi talvolta non sono compatibili, ma nonostante tutto questo arriviamo al 31 dicembre con Campo Cross, Graziola e Palazzo delle Esposizioni che hanno concluso il primo iter amministrativo e possiamo dire che ce l’abbiamo fatta. All’inizio del 2023 infatti tutti e tre questi progetti saranno messi a bando e saranno individuate le aziende che realizzeranno il lavoro”.

Sempre nel 2023 si concluderà l’iter per altri progetti come la nuova palestra Cavallerizza e la nuova Casa della Salute al centro fieristico. “Non è ancora chiuso tutto, abbiamo avuto pochi giorni fa la comunicazione su Pinacoteca e Biblioteca di un altro finanziamento Pnrr al quale siamo stati ammessi. Non ci è ancora stata comunicata la cifra, però sicuramente il 2023 sarà un anno chiave. Queste sfide permetteranno di avviare un percorso strutturale di rinnovamento della nostra città, attraverso la rigenerazione di spazi ed anche la ridefinizione della vitalità della città attraverso nuovi luoghi. Ci saranno aree della città che assumeranno una funzione sociale diversa. L’insieme di queste operazioni permetterà di avere una città più sostenibile, più inclusiva, più viva dal punto di vista sociale e con nuove opportunità”.

Più risorse dall’Europa attraverso la Regione

“Nel 2023 vedremo gli effetti dei cosiddetti fondi strutturali che l’Europa devolve ai territori attraverso il filtro e la mediazione della Regione - spiega Isola - Nel 2022 abbiamo festeggiato il decimo anniversario della nascita dell’Unione dei Comuni della Romagna Faentina. L’anno prossimo grazie agli obiettivi centrati con l’Unione la Regione ha deciso di considerarci come una città capoluogo nella distribuzione dei fondi strutturali. A differenza di 7 anni fa, quindi, in questo settennato ci andremo da Unione dei Comuni e questo significa avere un numero più importante di risorse per la nostra città e per l’Unione stessa. Quindi nel 2023, anche grazie alla proficua collaborazione con la consigliera Manuela Rontini e con gli assessori della giunta Bonaccini, stiamo individuando percorsi importanti sui quali nel settennato, attraverso diversi strumenti, potremo avere una grossa mano. Ne cito tre: Chiesa dei Servi e complesso della Biblioteca Manfrediana, Motor Arena e Cantina di Tebano. Questi sono tre progetti importantissimi che saranno oggetto di un dialogo e di un confronto particolare con la Regione. Attraverso i fondi del settennato potranno avere uno sviluppo molto importante. Sono obiettivi, questi, sui quali da tempo con la Regione stiamo ragionando e sui quali nel 2023 proveremo a centrare il canale di finanziamento”.

Smart mobility, trasporti e occupazione

Sulla mobilità sostenibile "si giocheranno delle sfide davvero importanti per la nostra città - puntualizza il sindaco di Faenza - Qui ci sono diverse direzioni. Da un lato più servizio pubblico di mobilità e di trasporto locale, più spazio al trasporto sostenibile come biciclette e quindi piste ciclabili. Sul tema Bike to Work, ovvero finanziamenti per stimolare il percorso casa-lavoro in bicicletta, abbiamo investito centinaia di migliaia di euro. In questi giorni abbiamo anche raccontato della linea 192 che collegherà Santa Lucia a Faenza e che ha un valore simbolico: avvicinare tratti decentrati al centro faentino e limitare attraverso il trasporto pubblico l’inquinamento".

Prosegue Isola: “Avremo il prossimo anno una maggiore attenzione alla zona industriale, perchè stiamo assistendo ad uno sviluppo e ad una crescita in quella zona. Nel 2022 anche grazie al lavoro di dialogo tra l’ufficio tecnico urbanistico e diverse imprese abbiamo messo le aziende in condizione di ampliarsi. Questo vuol dire nuovi posti di lavoro, aumento della ricchezza, sviluppo e modernizzazione della città. Siamo riusciti anche a costruire anche una rete con gli Energy Days collaborando col sistema di attività produttive. E abbiamo firmato da poco il C-Hub, il distretto del carbonio, un punto prioritario considerati anche i corsi formativi che abbiamo svolto e che consentiranno alle imprese del carbonio di assumere. Questo distretto è stato un grande risultato e vede Alpha Tauri come referente con la Regione. Sono convinto che da qui avremo risultati soddisfacenti nei prossimi anni in termini di occupazione qualitativa e quantitativa, oltre a ricerca e innovazione”.

E poi ancora: “Questo significa comunque una nuova attenzione al tema dei trasporti. Stiamo ridefinendo con Start Romagna e con il Gruppo Erbacci le linee urbane cercando di rafforzare e trasformare le linee tradizionali, perchè la città cambia e bisogna continuamente aggiornare questi strumenti. Stiamo lavorando per fare in modo che il trasporto pubblico affronti la zona industriale in modo nuovo. Per questo abbiamo anche finanziato diversi collegamenti tra le piste ciclabili e lo snodo della stazione dei treni. Avremo nei prossimi anni il nuovo sottopassaggio di Corso Garibaldi e l’approdo alla stazione dei treni in bicicletta. Infine la nuova stazione dei pullman e il sottopassaggio della stazione dei treni. Tutti progetti finanziati e sui quali stiamo lavorando. Allo stesso tempo nel centro urbano occorreranno spazi diversi per la mobilità sostenibile”.

Cultura, Palio del Niballo e Gara delle bandiere

Sul piano culturale “siamo molto felici - dice il sindaco - Abbiamo visto quest’anno un’esplosione sia turistica sia di produzione culturale. Tanti protagonisti, tanti operatori culturali. In questi due anni si sono anche inventati progetti nuovi. La forza della dinamica culturale è nel saper costruire eventi grandi ma anche immaginarne e costruirne dei nuovi. Questo crea vitalità. In questi ultimi anni abbiamo consolidato eventi che sono diventati tradizionali e ne abbiamo messi in campo di nuovi come il Festival dei Calanchi. Progetti nuovi, legati al nostro tempo, che ci possono dare grandi soddisfazioni. Il 2023 e 2024 saranno anni fondamentali per questo. Soprattutto nel settore ceramico. Non avere pochi eventi grandi ma una quotidianità di progetti culturali, questo ci contraddistingue e fa in modo che a Faenza la cultura sia identità e non tempo libero.

Nel 2022 è anche tornato il Palio: "Questo ci ha dato una grande gioia. Ha avuto un impatto sociale molto grande. Vogliamo lavorare affinché cresca non solo il Palio o i rioni ma anche la dimensione culturale e turistica legata agli eventi delle rievocazioni storiche. Nel 2023 mi auguro ci possano essere addirittura un paio di eventi legati al mondo rionale, secondo me ci sono gli spazi di manovra per portare il mondo rionale nella quotidianità”. Inoltre “stiamo lavorando a due grandi eventi: uno nel mese di maggio legato ai cavalli e ai maniscalchi. Si terrà in Fiera e porterà centinaia di persone da tutto il mondo. Questo lo vorremmo realizzare annualmente. Il secondo riguarda gli sbandieratori: ci stiamo candidando ad ospitare i campionati italiani, potrebbero essere due eventi che ogni anno potrebbero riproporsi. Per la gara delle bandiere bisogna considerare la rotazione, però ci sono varie categorie e potremmo caratterizzarci”.

Il futuro dello stadio

Anche quella dello stadio per il primo cittadino manfredo "sarà una bella sfida. L’emergenza Covid ha creato problemi nella convivenza tra soggetti nello stesso spazio che ha portato anche a delle frizioni. Noi in questi ultimi sei mesi, con grande cautela e grande rispetto per tutti, abbiamo cercato di ricucire. Credo che nel 2023 ci saranno le condizioni per creare un clima costruttivo di rispetto reciproco tra i principali soggetti che interagiscono in quello spazio, e potremo dire che tra entrambi i fronti c’è l’assoluta volontà di provare a ripartire con un clima nuovo. Nei primi mesi del 2023 lavoreremo per creare le condizioni di una nuova convivenza tra mondo sportivo calcistico e quello del palio che come sempre è stato possa tranquillamente convivere nello stesso contesto. Abbiamo valutato ipotesi alternative per avere la possibilità di scegliere. Ad oggi, fermo restando che siamo disponibili a valutare altre proposte, mi sembra di capire che l’idea di una sana convivenza sia nelle corde di tutti”.

Welfare e inflazione

“Ciò che facciamo non è mai abbastanza - conclude Isola - I dati dell’Istat pubblicati la scorsa settimana ci preoccupano. Dobbiamo capire l’impatto che avrà quel +10% sul costo della vita sulle famiglie italiane e faentine. I nostri bilanci sono sani, nonostante l’impatto dei costi energetici abbia fatto molto male. Siamo però riusciti a dare una risposta per la piscina per esempio, e tutto sommato siamo riusciti a mantenere livelli di servizi importanti, andando tuttavia a limitare progetti innovativi che avremmo voluto fare. C’è una grande questione sociale: il mix tra il Covid e l’impoverimento di tante famiglie italiane ci sta sfidando in modo forte. La richiesta di aiuto sul tema abitativo, sul tema del sostegno economico alle famiglie, sul tema delle nuove fragilità adolescenziali soprattutto per quantità alimenta uno stress sui servizi sociali. Abbiamo un grande welfare, un grande servizio pubblico, ma da soli non ce la possiamo fare. Per questo stiamo lavorando in modo molto forte sul coinvolgimento dell’associazionismo diffuso. Il welfare di cui la nostra comunità ha bisogno si può costruire solo insieme. Il giorno di Natale a pranzo sono passato alla mensa della Gemos, dove è stato organizzato il pranzo per persone con fragilità. Abbiamo bisogno di praticare la coprogettualità che vede coinvolto il pubblico, l’associazionismo e i cittadini che aiutano. Penso al progetto della Piccola Betlemme, o al progetto Ricuciamo. Ecco, solo se riusciremo a tenere insieme questi tre soggetti ce la potremo fare. La nostra comunità in questo senso ha degli anticorpi straordinari. Stiamo costruendo oggi nuovi servizi sul territorio che possono esistere proprio perchè c’è questo patto di comunità”.

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