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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Il Pri si spacca sulla scelta del segretario, la minoranza: "A destra a Forlì, a sinistra a Ravenna, il tutto a spese di Cesena"

La piccola ma storica formazione politica, che in Romagna è ancora presente, appoggia amministrazioni locali di diverso colore, quella di centro-destra a Forlì e quella di centro-sinistra a Ravenna

C'è maretta all'interno del Partito Repubblicano romagnolo che ha eletto di recente il proprio segretario regionale dell'Emilia-Romagna. La piccola ma storica formazione politica, che in Romagna è ancora presente, appoggia amministrazioni locali di diverso colore, quella di centro-destra a Forlì e quella di centro-sinistra a Ravenna. Eugenio Fusignani, che è anche vicesindaco di Ravenna, è il nuovo segretario della Federazione Regionale del Partito Repubblicano Italiano.

Presidente regionale è stato eletto il forlivese Marcello Rivizzigno. La Direzione ha quindi eletto l’Esecutivo proposto dal neo segretario del quale fanno parte Alberto Gamberini e Giannantonio Mingozzi di Ravenna, Benedetta Caselli di Forlì, Paolo Morelli e Gabriele Bacchi di Cesena, Stefano Barbiani di Rimini, Riccardo Saporetti di Ferrara, integrati dai segretari delle Consociazioni o Federazioni provinciali quali membri di diritto.

Tuttavia, per due esponenti del Pri, Paolo Gambi  Luisa Babini “la nomina di Eugenio Fusignani non è una buona notizia”, in quanto “la creazione, della maggioranza che oggi regge il Partito Repubblicano dell’Emilia -Romagna è avvenuta sulla base della ricerca consapevole della rottura del partito romagnolo, lasciando appositamente ai margini ed escludendola dagli organi di gestione del partito, la Consociazione repubblicana di Cesena”. Per i repubblicani “la nuova maggioranza si basa sull’accordo tra la maggioranza di Ravenna e la consociazione repubblicana forlivese”.

Sempre Babini e Gambi, che parlano a nome delle posizioni di minoranza: “Le due organizzazioni territoriali, oggi unite per fare fuori Cesena, rappresentano i poli opposti della presenza repubblicana negli enti locali romagnoli: Ravenna col centro-sinistra e Forlì col centro-destra. La nuova linea politica della organizzazione regionale del PRI esce, dunque, dal Congresso e dalla nomina del Segretario Regionale confusa ed indefinita, senza un reale obiettivo per le prossime elezioni amministrative per le quali, dunque, i repubblicani romagnoli potranno essere disponibili, senza limiti, a formare sia maggioranze di destra che maggioranze di sinistra, pur di stare sul ponte di comando. Si tratta dello stesso trasformismo che governa il partito nazionale”.

“Per queste ragioni, la minoranza che al congresso regionale ha rappresentato oltre il 28% dei delegati e che rappresenta la minoranza di Ravenna, la maggioranza di Cesena (compreso il segretario regionale uscente) e di Modena (compreso il Presidente regionale uscente), ha votato contro la nomina del Segretario Fusignani e del nuovo comitato di segreteria”, concludono.

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